giovedì 1 novembre 2007

Una ragazza di fortuna

01 novembre 2007



A proposito di carabinieri, sembra una barzelletta ma così non è. Oltre trent'anni fa, quando ero ancora fidanzato, mentre in una giornata di sole percorrevo a velocità sostenuta, con la mia A 112, la vecchia valcellina, una strada a strapiombo in mezzo alle montagne, che conduce a Claut, il paese natale di quella che è ora mia moglie, mi sono accorto guardando lo specchietto retrovisore , di essere seguito. Mi seguiva zigzagando e affrontando le curve con la stessa mia risolutezza, una vecchia fiat 127 verde. Ero solo in macchina e sul sedile laterale, avevo incastrato sullo schienale un poggiatesta, allora non erano di serie. Assomigliava visto da lontano, sia per il colore scuro che per la forma, alla capigliatura di una ragazza. Cacchio penso fra me e me , vuoi vedere che è un carabiniere che mi ha notato passare davanti alla caserma di Montereale e ora mi vuole bloccare? Ero appena uscito dalla galleria che da quel piccolo paese imboccava la stretta strada della 251, la stessa che conduce a Longarone Erto e poi a Belluno e Cortina. Appena dopo la galleria, una strada proseguiva, svoltando subito a destra, dalla parte opposta verso Maniago. E proprio mentre pensavo a questa eventualità, sempre con lo sguardo fisso allo specchietto pendente dal tettuccio dell'auto, ho visto l'auto sbandare e sbattere senza più controllo contro le rocce sulla corsia di sinistra. Cavolo penso, questo ora mi fa un culo come una verza, mi blocco e faccio retromarcia per soccorrere il malcapitato. Scendo dall'auto e il signore disperato mi dice: " grazie, sono il maresciallo dei carabinieri, stavo inseguendo una macchina come la sua, dello stesso colore ma con una donna a bordo, l'ha per caso vista?, è passata per la città a velocità elevata ed io pur essendo fuori servizio ho cercato d'inseguirla con la mia auto personale, ma guarda che disastro , l'ho completamente distrutta!" Il cuore incominciò a battermi quasi impazzito nel petto. " Ma certo maresciallo, era davanti a me e correva come un pazzo, però appena dopo la galleria, ha girato in senso inverso dirigendosi verso Maniago; posso accompagnarla in caserma?" " sì grazie tante!" E così anche quella volta schivai l'ergastolo!! E' scontato che davanti a me, per centinaia di metri non ci fosse stato nessuno!, di dietro solo la sua auto!


Italo Surìs

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