domenica 18 novembre 2007

la vittoria di Pirlo



18 novembre 2007




Prodi: ho vinto, adesso le elezioni. E’ vero Prodi ha resistito alle spallate, ha vinto la scommessa contro l’acerrimo nemico politico del momento, un protagonista del carosello degli anni tremila. Berlusconi per capirci. Si sa la gente odia chi è arrivato, lo disprezza e forse lo invidia, ma questo è un caso a sé stante. Il nostro beneamato cavaliere è un tuttofare, un asso prenditutto, si impossessa oltre che dei beni anche delle anime dei propri cittadini, odia i comunisti o i cattocomunisti, come li chiama lui e ama l’adulazione, ha un esagerato culto della personalità e l’idea di essere il migliore in tutto e per tutto allarga il suo volto plastificato in un’espressione di goliardica felicità.


Usa gli elettori come alibi, si fa fare pronostici e statistiche ogni cinque minuti e parla per tutti e di tutti è la voce e anche il cuore. Tre milioni di elettori si recheranno sconfitti ed umiliati a votare contro il governo, un voto sciocco quanto inutile e senza significato alcuno, condotti ai banchetti improvvisati solo dalla devozione e dalla sudditanza che deriva dalla consapevolezza d’essere alla fine solo dei cloni. Ma questo poco importa, come non importa il loro banale modo di apparire e di vestire, quello di un esercito di piccoli commenda vestiti perfettamente. Giovani imbellettati e profumati di tutto punto, con annodata al collo, sotto una giacca in doppiopetto grigio antracite, una cravatta a pois neri su fondo grigio perla.


Non importa a costoro il bene della nazione, la soluzione dei suoi molteplici problemi, né tanto meno la giustizia sociale, la precarietà e la legalità. Interessa loro soltanto inventarsi qualcosa per far tornare sul trono il piccoletto, prima che anche a lui, qualcuno debba promettere come regalo la stessa stampella che alcuni stolti avrebbero voluto inviare alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Una stampella che a quanto pare già il nostro eroe dovrebbe usare, da quel che si vede per televisione. In ogni modo di sicuro sono convinto che il commenda pur di comandare, di sicuro si farebbe anche imbalsamare, alla faccia di Lenin e di Diliberto. In fondo non è nuovo a trucchi e ad inganni a leggi porcate e a furbe trovate. Tutto fa brodo al moderno regnante, anche l’uso indiscriminato di un potente collante.


Ha creato un partito di centro, un’alleanza con moderati, la lega oppure il partito di Storace, un centro che certo ama la pace, ma solo quella desiderata dai suoi detrattori o di coloro che ostacolano la loro ascesa e l’accumulo indiscriminato di forti guadagni. Non si odia il capitalismo no, ma si sa che i soldi o sono da una parte o dall’altra per cui è normale che chi abbia troppo, troppo abbia levato. Dovrà mettersi il cuore in pace il nostro caro cavaliere perché, che voglia o no, è iniziata una fase di dialogo, quel dialogo costruttivo che avrebbe già dovuto esserci dall’inizio di questa legislatura, per il bene della società tutta che ormai, con disgusto ed incredulità sta osservando sbigottita una guerra senza colpi sulla propria pelle, mentre ancora una volta l’Italia si blocca e nell’incertezza si domanda cos a succederà domani.


Fini ha deciso di dialogare, e anche Casini, l’era delle spallate è finita anche se dovesse cadere domani il Governo. Oramai nulla è più come prima e questa gente sa che dovrà rispondere alla società e all’opinione pubblica per il suo operato. Preferisco che si trovi un accordo sulla legge elettorale anche senza Berlusconi, in fondo Calderoni la porcata se l’è fatta in casa per cui i norcini è meglio che stiano uniti una volta per tutte.


Italo Surìs

Nessun commento:

pub-9734653329526511