martedì 20 novembre 2007

L'icaro di settant'anni

Che vada per caso a finire così?


20 novembre 2007

Ora, un po’ di politica per quello che ci capisco. Ieri l’annuncio, la formazione di un nuovo partito popolare aperto alla gente e che provenga dal basso attraverso le primarie. Tutto ciò lo ha deciso Silvio Berlusconi spiazzando, come qualcuno impunemente ha affermato, amici ed avversari. Io onestamente di quello che il cavaliere ha cercato di fare, ho ha fatto, non l’ho mai considerato molto convincente. E ciò partendo dal presupposto, che poco di quello che ha annunciato ultimamente, si è avverato. Intendo riferirmi al giorno del giudizio universale, la caduta del governo preannunciata per il 14 novembre.


Il governo è ancora lì e Berlusconi, volente o nolente, ha dovuto rincorrere il carro prima che amici e avversari si mettessero d’accordo, con lui o senza di lui, per impostare una legge elettorale decente. C’è poco da fare, il governo non è ancora caduto e semmai cadrà si andrà alle elezioni. Ma che il nostro piccolo ducetto voglia a tutti i costi dettar condizioni per iniziare un dialogo con la maggioranza, sarebbe il caso che se lo scordasse. Nessun out-out. Il referendum è là che aspetta e noi con lui.


Direi che sarebbe meglio impostare la cosa in questa maniera, facciano pure la legge meno dolorosa per gli appartenenti alla casta autoelettasi, l’importante è che sappiano che non stiamo solo a guardare. Anche noi poveri mortali stiamo creando associazioni, coordinamenti comitati, siamo dunque attivi, e questa è alla fine politica. Che un ambizioso e capace imprenditore voglia far si che sia il popolo ad eleggere i propri rappresentanti potrà anche essere,anche se ho i miei dubbi. Probabilmente lo accetterà purchè il caporione si chiami Berlusconi, ci scommetto.


La mossa di creare un partito a larga partecipazione popolare, anche se annacquata, se non erro è stata di Prodi ed è stata recentemente attuata accorpando i due partiti maggiori, nell’attesa che convoglino in essi anche i reduci dei molteplici partitini. E’ fuori dubbio che un accordo fra le due maggiori rappresentanze politiche del paese possano dettar condizioni, non per niente assieme rappresentano il 65% degli elettori, ma che si voglia adesso, dopo le continue sconfitte della minoranza al Senato, dare il merito di una svolta politica nel nostro paese al cavaliere, è solo una pretestuosa propaganda preelettorale.


Indubbiamente i partiti tutti si stanno muovendo e valutando diverse opportunità e ipotesi. Mi sarebbe sembrato sciocco, da parte del commenda, lavorare solo ad un’unica ipotesi e cioè sulla possibile caduta di governo. Tutti sappiamo che se ciò fosse avvenuto, sarebbe nato un governo tecnico con il compito di elaborare una nuova legge elettorale. Forse per gli italiani sarebbe stato anche meglio, avremmo evitato gli inciuci che ancora caratterizzano la nostra politica. Ma come qualcuno ha già scritto, meglio una legge che permetta la governabilità, seppur imperfetta, che l’immobilismo.


Ora Berlusconi tende la mano a Veltroni, la stessa mano che i bambini tengono, come parrebbe abbia fatto finora anche lui, nella tasca bucata dei pantaloni. Io se fossi Veltroni quella mano non la stringerei, ma non dimentichiamoci che la maggioranza la sua soddisfazione se l'è già presa sufficientemente, cosciente com'era di rivederlo a Filippi.

Nota:Icaro è un Boss nel videogioco God of War II.




La mitologia da wikipedia:Nella mitologia greca Icaro (Icarus in latino, Ikaros in greco, Vicare in etrusco) era figlio dell'inventore Dedalo e di Naucrate, una schiava di Minosse.
A Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo di costruire il labirinto per il Minotauro. Avendo aiutato Teseo ed Arianna ad uscire dal labirinto, Dedalo vi fu rinchiuso con il figlio Icaro. Per scappare Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi con la cera. Malgrado gli avvertimenti del padre di non volare troppo alto, egli si fece prendere dall'ebrezza del volo e si avvicinò troppo al sole (nella mitologia Febo) ed il calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove morì. La tradizione lo porta come esempio di chi tenta di compiere azioni fuori dalla propria portata e senza averne i mezzi sufficienti.

Italo Surìs

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