giovedì 1 novembre 2007

Non è tutto oro quel che luccica

Lingotti d'oro


31 ottobre 2007


Nel post sottostante ho inserito una copia d'acquarello rappresentante la divisa dell'arma dei carabinieri nel 900. E' stato il primo di una serie di disegni ad essere collocato nel mio blog, proprio per il rispetto che ho sempre avuto nei confronti dell'arma, con cui ho convissuto nella mia infanzia indirettamente. L'edificio in cui abitavo da ragazzo, era a pochi metri da una caserma di carabinieri, la principale in provincia, nella quale alcune volte, per le mie marachelle, sono stato condotto per le orecchie.


Il comandante, con pazienza, essendo anche amico di famiglia, chiamava prontamente papà che veniva a prelevarmi. Eravamo soliti, io e altri ragazzi, rubare l'uva fragola che pendeva dai rami delle vecchie vigne situate nella loro proprietà, lungo il muro di recinzione. Uva fragola, tanto profumata quanto gustosa. Ma quello che è successo a Genova durante il Governo Berlusconi, in occasione del raduno del G8, mi ha lasciato un pò perplesso, come perplesso mi lasciano gli eventi giudiziari attuali su quei fatti. Non ho nulla ripeto contro gli appartenenti dell'arma, ma qualcosa non mi è piaciuto sulla bocciatura della comissione d'inchiesta.


Non ci sia attendeva da questo governo una vendetta, nè una deleggittimazione dell'arma della polizia o dei carabinieri. Ma chiarezza sì, questo lo si deve a tutto il popolo italiano. Non penso che i componenti dell'arma, siano tutti concordi che l'operato dei militari o dei poliziotti che avrebbero dovuto garantire la legalità durante le manifestazioni presso la scuola Diaz, nella caserma Bolzaneto o nelle stesse vie di Genova, sia esente da critiche sul comportamento tenuto da alcuni militari.


Anzi mi sembra che ci sia stato qualcuno che volontariamente ha denunciato dei sopprusi da parte dei suoi stessi colleghi. E poi alla televisione abbiamo visto tutti cosa veramente sia successo. Vecchi inermi picchiati, giovani trascinati brutalmente, file di persone con le mani alzate. Sembrava un'immagine di altri tempi e di altri luoghi. Personalmente ho avuto l'impressione di eccessivo zelo da parte di qualcuno nel ricorrere a forme deterrenti anche violente, uno zelo con un chiaro fine politico.
Lo stesso zelo probabilmente qualcuno avrebbe voluto vederlo in questo governo nel giudicare i fautori di fatti incresciosi e atteggiamenti autoritari seguiti da atti di autentica brutalità. E come sempre la politica come il diavolo fa le pentole e non i coperchi. E tutto resta sospeso. Siamo davanti ad una forma di propaganda politica? oppure alla restituzione di un boccone avvelenato a chi dovesse vincere le prossime elezioni o anche uno sconvolgimento di ruoli fra parti politiche di diversa natura. Una sinistra che vuole rigenerarsi, liberandosi dal senso di colpa che l'ha fin'ora contraddistinta, diventando addirittura più severa della stessa destra, impossessandosi di parte di quell'elettorato sempre così vicino alla destra. Ma le scelte politiche ci riguardano ben poco!



Desideriamo imparzialità, non certo vendetta nè tantomeno rivincite nei confronti di chichessia, e personalmente trovo alquanto ingiusto punire severamente, 250 anni di reclusione e il pagamento di milioni di euro, chi ha compiuto danneggiamenti e attacchi indiscriminati contro le proprietà private i beni dello stato e gli stessi tutori della legge, senza fare poi reale chiarezza su ciò che realmente avvenne in quei giorni d'inferno. Vi erano o no degli infiltrati fra i no -global? Gli stessi sono caduti in una trappola seguita ad piano studiato precedentemente a tavolino e preceduta da provocazioni concordate?. Potrebbe essere anche così, anche se io mi sono fatto un'idea personale. Ma al di là di questo, ritengo che il cittadino debba pretendere il completo rispetto delle regole costituzionali.


Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, con la divisa o no! Ed è sbagliato come sostiene Di Pietro, affermare che c'è il rischio di delegittimare la polizia, indagando su di essa, si creerebbero dei pericolosi precedenti di impunibilità. E' una grande sciocchezza, che può essere solo condivisa da chi anche nello stesso corpo, non ha spirito di obbiettività e anzi è influenzato da sciocche ideologie di parte. Il gioco che fa Di Pietro inizia ad avere dei connotati ben precisi di carattere espressamente politico, fa un gioco che ritengo pericoloso. Sta ampliando spudoratamente la base del suo elettorato, talvolta tradendo limparzialità che lo ha sempre contraddistinto di vecchio uomo di legge quale è stato.


Sta pescando appunto nei settori dove la sua figura può essere un riferimento, nell'arma appunto, fra i poliziotti ma anche fra i magistrati e i finanzieri, dove alla fine si crea il malcontento: Difende e accoglie tutti gli esclusi o i delusi. Si sta comportando come Mastella, in modo alquanto spregiudicato e ambiguo. Lo fece anche durante le regionali in F.V.G. dove sembrerebbe che all'ultimo momento a capolista di I.d.V. abbia messo un colonnello della guardia di finanza al posto del segreterio regionale. Almeno questo è quello che sembra sia accaduto. Ed è il motivo per cui ho lasciato il partito. E' difficile essere imparziali a quanto pare, se coinvolti nei meccanismi infernali dei giochi politici. Le cose più chiare diventano ambigue, mentre ogni atto diventa solo semplice atto di propaganda. Io intanto visto come vanno le cose, mi riprometto di non andare più a trafugare l'ottima uva fragola sul muretto di recinzione di una vecchia caserma dell'arma, ancora esistente.




Italo surìs

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