mercoledì 7 novembre 2007

Una breccia nella corazza

Armatura immagine tratta da wikipedia



07 novembre 2007


Papà ti amo! Così gridava quel giovane ragazzo con il rolex d’oro al polso mentre veniva arrestato dalla polizia di Stato nelle campagne di Montelepre, il paese che fu il regno del bandito Giuliano , in una zona agricola non molto distante da Palermo. Già ha gridato il suo amore a quell’uomo, un sessantacinquenne dai capelli bianchi e latitante da ben venticinque anni, l’ultimo boss di cosa nostra. Strano mi sono detto in un primo momento, non capisco, tutto è talmente così strano, ciò che leggo mette in discussione molte mie certezze, sollevando nel contempo nella mia mente altrettanti dubbi.

Amore, ma cosa diavolo è questo sentimento, come è possibile che si nasconda, che sia conosciuto solo fra consanguinei, fra parenti o fra amanti. Papà sei la mia vita, ti amo!. Sì signori sono state queste le parole di Sandro lo Piccolo, un giovanotto che vediamo ritratto in un’immagine sul quotidiano di ieri, ripreso nell’atteggiamento di inviare un bacio, accostando la mano destra alla bocca, al padre arrestato con lui. Sono stati catturati assieme ad altri tre ricercati in una villetta di due piani, sorvegliata già da qualche tempo dalle telecamere installate dalle forze dell'ordine.

Sebbene come cittadino posso dire d'essere soddisfatto per la brillante operazione dei giovani tutori della legge , non voglio fare in questo post inutili e banali trionfalismi e neanche mi interessa analizzare se il problema relativo alla vitalità di questa organizzazione criminale. E non sono in grado di valutare come possa evolversi in futuro l'equilibrio precario fra i vari Clan che controllano i vari mandamenti di Palermo. Tantomeno in questo momento sono interessato a conoscere quale trasformazione abbia subito negli ultimi tempi cosa nostra.

Non mi scuote neppure la notizia che nello sciacquone del water è stato frettolosamente nascosto da Salvatore Lo Piccolo , erede di Provengano, il libro mastro della famiglia ed i pizzini in cui sono indicati sia i nominativi delle ditte che hanno subito le estorsioni, l’importo totale mensile del pizzo equivalente alla somma di 3 milioni di euro mensili, ed i nomi degli estorsori. Non è questo il problema di cui vorrei discutere almeno per ora, quanto l’apparente contrapposizione fra due sentimenti controversi, l’odio e l’amore.

Sentimenti, che in apparenza, convivono in queste persone senza creare alcun conflitto psicologico o determinare in esse il minimo senso di colpa. Già perché sappiamo come il figlio trentaduenne sia già stato condannato in contumacia per aver commesso ben due omicidi, mentre il padre si sia reso responsabile di innumerevoli gravissimi reati. Reati che vanno dall’omicidio al porto abusivo d’armi, dall’incendio doloso, allo sfruttamento della prostituzione oltre allo spaccio di droga, e l'associazione a delinquere. Non c'è male per chi mette in mostra apertamente, facendo cadere per un attimo la corazza di duro uomo d'onore, un sentimento che nessuno avrebbe mai immaginato potesse convivere con la morte.

Un'attimo di debolezza che è stato messo in evidenza nel momento cruciale della cattura, nell'attimo appunto del distacco fra figlio e padre, come se fossero consapevoli che non si sarebbero più visti fino alla fine dei propri giorni. Il fatto che fossero armati fino ai denti, sta ad indicare l’intenzione di proteggersi dagli affiliati di altre cosche mafiose, ma anche la determinatezza di non farsi arrestare o uccidere e quindi dividere. Infatti, come è stato con stupore constatato, hanno disatteso imprudentemente le regole basilari del codice mafioso. Regole che fin'ora hanno permesso la sopravvivenza dei clan e la loro crescita esponenziale.

Non avrebbero dovuto stare assieme padre e figlio e nemmeno incontrarsi in una zona così vicina alla città di Palermo. Ecco perchè ritengo che al centro di tutto, e con questo mi riferisco anche alla scelta condivisa del sistema di vita, c’è un legame affettivo molto forte, quasi una venerazione da parte del figlio nei confronti del genitore. Un amore e sviscerato che lo ha imprigionato, fino a condurlo alla morte civile" l'ergastolo". Ma è affetto o sindrome di stoccolma il sentimento che cementa il loro legame, può un padre che ama il proprio figlio portarlo a compiere orrendi misfatti?.

E ancora , è giusto che viva come in esilio perenne nella propria terra, in una latitanza che sarebbe durata tutta una vita?, è corretto impedire ad un figliolo di farsi una vita normale unendosi, alla luce del sole, alla donna che ama senza essere costretto ad incontrarla fugacemente e in incognito durante le ore notturne? Non è la prima né l’ultima volta che mi sentirete asserire che i guai e le fortune dell’intera umanità nascono e muoiono a causa o per merito di questo sentimento, mi considererete pazzo se vi confesso che le guerre alla fine sono state fatte per una sbagliata concezione di amore.

Amore per il potere, smisurato amore per sé stessi, per i figli o per i genitori. In questi casi lo stesso può diventare sudditanza o peggio schiavitù. E’ quello che mi sembra di leggere fra le righe nel drammatico rapporto di questa coppia, un rapporto di venerazione che ha fatto scivolare il figlio nell'esigenza autodistruttiva di dover soddisfare l'impulso di onnipotenza del genitore. La classica sudditanza psicologica che parecchi figli hanno dovuto subire nella primissima infanzia, quello che in termini psicologici si chiama germe iniettato.

E' alla fine la tendenza a soddisfare esigenze altrui, di coloro che in cambio sembra ti vogliano bene, ma in apparenza e solo alla condizione di esaudire i loro desideri e appagare, lenendole, le loro frustrazioni. Ecco cosa si confonde molto spesso per amore verso gli altri, l’egoismo e l’eccessivo amore per sé stessi, il desiderio di risolvere i propri problemi e le proprie ambizioni, ambizioni che appunto si tramandano di generazione in generazione. Allora sì, diventa tutto più chiaro, si spiega come possano coesistere sentimenti così contrastanti come l’odio e il disprezzo con l’amore.

allora la negazione di sé stessi alla fine diventa negazione delle personali esigenze a favore di quelle altrui. Ed è proprio questa la confusione che permette ad ognuno di noi che si possa accarezzare con la mano sinistra ed uccidere con la destra. Abele e Caino in un'unica persona, Amore e Odio nello stesso cuore, come se si assistesse ad uno sdoppiamento di personalità. Perché chi ama veramente, ama incondizionatamente come i Santi insegnano e forse di più. Chi odia non sa amare altre persone le quali percepiscono l'assenza di questo sentimento, che ripeto, si conosce come ogni materia solo se insegnato.

Questo è il motivo per cui chi non si ama non può amare e viceversa, lo stesso per cui ci si chiede se un prete può amare una donna o se una persona può amarne più di una. Io rispondo di sì, perché è l’amore che tiene unita una società è questo unico sentimento che fa sì che non si disgreghi. Se esso viene soffocato da altre esigenze, esplodono le tragedie, guerre o violenze ma anche omicidi e stupri. E’ avvenuto appena pochi giorni fa a Perugia. Una dolcissima ragazza ha aperto la soglia della sua abitazione a quello che credeva gioioso amore, trovando invece solo violenza odio, soprusi ed infine una morte atroce.

Ripeto, proprio oggi ho risposto alla domanda di una collega che mi chiedeva se era possibile amare più di una persona. Perché no? ho risposto, ognuno di noi è diverso e in tutti si trova qualcosa di speciale di cui innamorarsi. Convenzioni, ideologie, costumi e abitudini, fanno sì che in alcuni paesi non si possa vivere in quella che a tutt’oggi viene denominata famiglia allargata. Ma non solo, anche la scelta individuale e la condivisione di un percorso comune, oltre a motivazioni economiche e sudditanze psicologiche, fanno sì che una coppia resti legata più o meno lungo.

Ma qual'è il trucco per farlo durare?, i sessuologi e gli psicologi hanno diverse opinioni, alcuni sostengono che il tradimento può aiutare a cementare l'amore, altri e questo mi pare anche logico visto che lo si può considerare un tradimento virtuale, asseriscono che il trucco consiste nel continuo cambiamento di personalità, in continui atteggiamenti e forme di approccio diverso, mutando il proprio profilo psicologico, giocando e scoprendo ogni giorno nuovi motivi per condividere momenti felici, lasciando il partner libero da condizionamenti. In poche parole fare all'amore con una persona diversa ogni giorno.

Altrimenti, dicono, visto che nella vita si subisce una continua mutazione psicologica con conseguenti nuove esigenze. Potrebbe allora sparire l'interesse per il partner, con la conseguenza spiacevole, che il singolo individuo vada alla ricerca di nuove emozioni.


Italo Surìs



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