martedì 31 luglio 2007

La perla d'oriente IV^









31 luglio2007


L’harem 4°

Provava un piacere sadico nel suo lavoro Abdullah- Al Hazar, questo il nome completo. Cavava gli occhi delle sue vittime strappandole personalmente con le sue stesse mani, pur avendo a disposizione come aiutanti due corpulenti e silenziosi mori. Lo faceva dopo aver bloccato il viso dello sciagurato fra le sue possenti e gigantesche mani e premendo i pollici nelle orbite, fintanto che i bulbi oculari fuoriuscivano schizzando dal cranio, mentre fiotti di sangue fluivano dalle cavità rimaste vuote. Era la tortura prediletta di Abdullah, sembrava che con quest’atto così crudele, volesse espellere con ira dal suo corpo, tutta la rabbia e la frustrazione accumulate sul campo di battaglia vedendo morire, sotto i colpi inferti dai nemici infedeli, i suoi soldati migliori, fratelli musulmani. Abdullah-Al–Hazar come i suoi due aiutanti, era di origine nomade. Un berbero rimasto orfano allorché gli arabi, provenienti da Medina nella penisola Araba, occuparono tutta la Mauritania, la Tunisia, il Marocco oltre i paesi a nord della stessa Arabia; lo Yemen, l’Iraq, l’Iran. Probabilmente in quegli attimi di furia omicida, tornavano a lui in mente attimi terribili del suo passato. Come quando dei cavalieri urlanti, cavalcando velocemente al galoppo di focosi cavalli neri, si scagliarono con furia selvaggia sui componenti del suo villaggio. Agglomerato di abitazioni, composto da enormi tende scure drizzate a gruppi distanti le une dalle altre, su enormi pali, nelle immediate vicinanze di un’oasi. La stessa era costituita da alte palme di datteri e da arbusti che crescevano disordinatamente attorno ad una sorgente naturale. Più una pozzanghera di acqua scura e apparentemente imbevibile, che uno zampillo di liquido limpido, fresco ed ed invitante. Ma per gli occupanti del villaggio e per gli animali in loro possesso, quel pozzo era tutto, significava la vita. Le donne raccoglievano l’acqua in grossi otri di pelle di montone e con quella raccolta in recipienti di legno, lavavano gli indumenti servendosi anche dei residui della cenere dei fuochi accesi di notte. Piccoli falò alimentati con la poca legna disponibile, da uomini vestiti di lunghe tuniche scure, raccolti attorno al fuoco per vegliare sul villaggio di tela e di pali, raccontandosi e tramandandosi le gesta eroiche dei loro antenati. E con la preziosa acqua della sorgente, sia gli uomini che le donne, quest’ultime scoprendosi il volto ed il corpo al riparo di occhi indiscreti maschili, eseguivano le abluzioni lavandosi braccia, viso, mani e corpo. Un’abitudine questa che i nomadi appresero una volta convertiti all’Islam. Lo facevano ben cinque volte al giorno, se non erano impegnati in estenuanti battaglie. Prima i cavalieri e poi i soldati appiedati. In mancanza di acqua usavano la sabbia del deserto e alla mattina, a mezzogiorno, al pomeriggio e alla sera , srotolavano il tappeto che avevano sempre con sè, e coprendosi il capo con il mantello , rivolgendosi verso la mecca, pregavano il loro unico Dio: (الله) Allāh. L’orda di guerrieri dal volto e dal capo coperto da un lungo lembo di stoffa arrotolato , si scagliò all’improvviso con la scimitarra sguainata , comparendo dalle dune infuocate al galoppo di destrieri ma anche di cammelli, contro i vecchi e gli uomini colti di sorpresa. A coloro che si arresero fu risparmiata la vita. I più forti e robusti vennero presi in ostaggio come prigionieri,per essere poi o venduti come schiavi o inseriti nell'esercito. I vecchi e i malati furono invece uccisi all’istante. Alle donne fu riservato un trattamento diverso.



Al prossimo capitolo



Italo Surìs

Tartine al verde





01 Agosto 2007

Verdure - Antipasti Freddi

Tartine al verde

Ingredienti per quattro persone:

12 fette di pane a cassetta
6 formaggini freschi
2 cucchiaiate di erba cipollina tritata
2 cucchiaiate di dragoncello tritato
2 cucchiaiate di basilico fresco tritato
Qualche goccia di salsa Worcester
1 grosso ceppo di lattuga fresca
12 mezzi gherigli di noci

Preparazione:

Tagliate la crosta del pane a cassetta dando alle fette una forma rotonda usando una formella rotonda. Passatele quindi in forno facendole tostare leggermente.

Passate al setaccio i formaggini, lavorateli con un cucchiaio di legno, aggiungetevi la cipollina, il basilico, il dragoncello e la salsa Worcester.

Sistemate su ogni fetta di pane una foglia tenera di lattuga, collocatevi al centro un po’ di crema di formaggio e posate sulla cima dello stesso mezzo gheriglio di noce.

Lasciate riposare la preparazione in frigorifero affinché la salsa si rassodi e servite.

Distribuite la crema di formaggio usando una sacca da pasticcere.

buon appetito

Italo Surìs

Un allungo in cucina



31 luglio 2007





Desidero che il mio post sia visitato anche dagli appassionati di cucina. Nella classifica di 100 siti migliori di cucina, dopo un'iniziale posto al sole, sono retrocesso. C'è ovviamente una logica in tutto ciò. Il mio non è un sito di sola cucina e a dir la verità non è neppure un sito; è un blog. Ciò non vuol dire certo che non mi impegnerò, in maniera più incisiva, ad accontentare nel tempo anche coloro che come me amano la cucina, considerandola a tutti gli effetti arte pura.


Eccovi subito serviti!!


Ciao
Italo Surìs

il miracolo di cuoio


31 luglio 2007

Una novità letta sul mio solito giornale mi ha finalmente dato un briciolo di allegria, poca per quello che vorrei è vero, ma che ha per me un significato enorme: la speranza.


Vi accenno, riprendendo le prime righe dell'articolo letto, il motivo per cui mi sono risollevato moralmente. Ecco le parole fra virgolette.


"Tu chiamale se vuoi illusioni. Ma quando la vita è un deserto, non è il caso se dibattere se si è raggiunta un'oasi o avuto un miraggio, quel che conta è la tregua dall'arsura della propria miseria".

Belle ed intense queste parole, che rispecchiano la realtà di molti disperati per i quali il sogno è tutto, è speranza, è vita, è sogno, è certezza, è forza e disperazione assieme. Chi più di uno che di sogni ha vissuto lo può sapere!


La squadra Irachena di pallone, seppure rappezzata e riunita per l'occasione, amalgamata e allenata in appena una settimana , ha vinto!. Sì ha vinto come solo le squadre che hanno qualcosa da gridare al mondo possono fare. E con essa ha vinto tutto il popolo Iracheno che ha finalmente , sfidando attentati e coprifuoco, dimostrato la sua reale volontà. La pace, l'unità, la ricostruzione , la fine delle sofferenze e della guerra portata in casa loro da altri. Che questi si chiamino Da Al Quaeda, Israele, Siria o America, non ha importanza.


Per un'intera giornata hanno festeggiato, si sono abbracciati, hanno sparato in aria, si sono tuffati nel Tigri, hanno scorazzato su auto e furgoni e con ogni altro mezzo, per la capitale ed in tutte le città dell'Iraq. Ecco così vorrei per sempre vedre questo popolo, un popolo libero, uno stato indipendente e sovrano, un popolo in pace che possa prosperare senza forzature, ma con scelte condivise fra le varie etnie e tribù, fra i rappresentanti delle varie religioni.


E' bastato un gol, ma è stato un gol sofferto più di quanto non si pensi. La squadra di questo paese martoriato non era considerata certo fra le possibili candidate alla vittoria, tutt'altro, ma il coraggio la determinazione e la disperazione, emozioni che l'allenatore brasiliano è riuscito a mettere in evidenza e a valorizzare in ogni giocatore, concentrandole in un unico comune denominatore; l'unità, hanno fatto il vero miracolo!. Un evento spettacolare che mi auguro abbia alla fine fatto capire, l'importanza d'essere uniti.


Ciò vale per tutti i popoli e a maggior ragione per il popolo Italiano che non si rende ancora conto quanto sia pericoloso disgregarsi per motivi egoistici ed ideologici.


Italo Surìs

gli occhiali più sinceri




31 luglio 2007


Come di consueto inserisco un disegno riferito alla linea occhiali, in questo caso però , non è riferito al tema delle città, come il resto dei disegni. Ho dato nome a queste lenti: " emozioni"ed è chiaro il motivo! il nasello e le stanghette, se notate sono mosse, hanno degli alti e bassi, proprio come le nostre emozioni altalenanti che ci fanno toccare il cielo quando siamo felici e all'incontrario ci abbattono o ci deprimono allorchè il nostro umore non è dei migliori.


E' un disegno di parecchi anni fa, che amo rivedere spesso. Vi propongo le varie prospettive. Poi, più avanti, dopo un periodo in cui inserirò post di cucina, riprenderemo la presentazione di ulteriori disegni della serie.


Italo surìs

lunedì 30 luglio 2007

lo jo-jo di Cleopoppa




30 luglio 2007


Inserisco un'ulteriore vignetta, molto esplicita, che raffigura il rapporto fra due regnanti Cleopoppa I^ e Mariustette II°. E' alla fine un'ironica rappresentazione, in alcune realtà familiari, del rapporto fra i reggenti; marito e moglie. Rapporto di coppia, fra cui si sa, uno può essere succube dell'altro.


Non è una novità che fra le coppie vi siano spesso, anzi quasi normalmente, conflittualità decisionali dovute al rapporto di forza che si vuole instaurare fra gli elementi che le costituiscono. Comando io e non tu. Questa situazione si è ulteriormente aggravata con l'autosufficenza del partner femminile.


Il lavoro ha dato alla donna autonomia economica, più dignità ma anche a parer mio più potere. Un potere superiore a querllo degli uomini, in un paese come il nostro, che non ha saputo adeguarsi alle nuove esigenze della società. Abbiamo ancora a macchia di leopardo situazioni diversificate in base, e qui le donne non se l'abbiano a male, anche alla regione di provenienza.


E' inutile che si sentano offese se si dice che in Sicilia la donna è ancora per certi versi assoggetata ad un sistema e a una mentalità maschilista, più estese e radicate. Lo vedo e lo sento ogni giorno quando discuto con donne e con ragazzi del sud, a scuola. In fondo, non vedo cosa ci possa essere di tanto offensivo o strano.


Noi Friulani siamo diversi dai Veneti e gli Italiani dagli svizzeri o dai tedeschi, almeno ancora per un pò. Ma anche in Sicilia o forse sopratutto là, la donna ha avuto e ha un ruolo predominante in famiglia, un ruolo non certo inferiore a quello maschile, anzi. Perchè nonostante le regole apparentemente rigide, dietro un grande uomo c'è stata sempre una grande donna. E la donna si sa ha tutte le carte in regola per comandare, per farsi valere, per far fare all'uomo ciò che più desidera.


Ma solo se è furba, se sa riconoscere i paletti dettati dalla dignità che l'uomo vuole preservare. Ecco cosa le si chiede: " occhi che non vedono cuore che non sente". Si l'uomo alla fine come anche la donna ci tiene più alle apparenze che alla sostanza. E' uno dei motivi per cui si divorzia. E' l'onore o meglio l'orgoglio ferito, più che il tradimento, che può essere anche perdonato se non implica ovviamente sfumature sentimentali, a creare irreparabili rotture.


Allora fra i due reggenti in genere è la donna che ha in casa, ostentandolo qualche volta anche fuori, maggior potere. Esso deriva dalla possibilità che la rende unica nel suo genere; la maternità oltre ovviamente dalla sua configurazione intima particolare, e non ultimo il compito della gestione economica della casa. Uomini è ora di dire di no ogni tanto. Basta con il Viagra, anche noi abbiamo il diritto di soffrire, nei casi opportuni, del " il classico mal di testa"!


Italo Surìs

Non fare lo struzzo in ristorante



30 luglio 2007

Ho avuto modo in questi ultimi giorni di parlare con due ragazze, due giovanissime ragazze che si sono inserite nel mondo del lavoro da poco. Una di queste si è laureata in economia, con laurea breve recentemente e ha trovato lavoro non molto lontano da casa, in uno studio di un noto commercialista. Guadagna appena assunta circa 800 Euro al mese, dalle quali ovviamente deve sottrarre i costi logistici, quelli cioè legati al trasferimento da casa al posto di lavoro e viceversa e quelli relativi ai pasti di mezzogiorno. Ovviamente il reale tempo fuori casa è superiore di granlunga alle otto ore lavorative. L'altra, seppur diplomata, ha lavorato e dovrebbe ancora lavorare in un ristorante del vicino Veneto. Lavora a giornata e gudagna circa 35 Euro per sei ore; 1000 Euro circa al mese. Tutt'e due desiderano cambiare lavoro. La prima, che chiameremo Erika, ha avuto una delusione amorosa,che avrà influito sul suo attuale stato d'animo. Sebbene alla fine il motivo dell'attuale malessere, sarà secondo me, dovuto a diverse componenti. Motivi fra cui ritengo plausibile, anche il desiderio di avvicinamento a casa. L'altra che chiamerò Gianna, vuole abbandonare il lavoro perchè non si sente apprezzata sufficientemente, anzi umiliata e screditata a sua insaputa, da colleghi e datori di lavoro. Posso mettere la mano sul fuoco su entrambi le ragazze, come garantire che ciò che mi è stato raccontato dalle stesse corrisponde a verità. La serietà, la moralità e l'onestà sono le prorogative di ognuna di esse. Non hanno grilli per la testa e forse è questo il vero problema, sono diverse, non fanno pettegolezzi e si danno da fare. Ho scoperto che ciò dà fastidio, e stranamente anche ai datori di lavoro. Gente così non è malleabile, corruttibile, non accetta compromessi; è alla fine pericolosa. Cosa può essere successo nel mondo del lavoro mi sono domandato, da quando la guardia di finanza è a caccia degli evasori? Sicuramente coloro che al nero non vogliono rinunciare, stanno cercando, aiutati da fidi consigliori, come nascondere al fisco il reale fatturato. Per guadagnare tre sono i sistemi: sottopagare, e questo in Italia è normale, evadere il fisco cosa che ancora molti fanno anche se il governo ha fatto un buon lavoro e terzo pagare i dipendenti in modo diverso da ciò che risulta in busta paga. Pagando in contanti una cifra inferiore da quella dichiarata in busta paga. Cosa gravissima e doppiamente illegale. E' un metodo che sfiora la truffa, dettato dall''arroganza dalla consapevolezza che chi lavora ha questa necessità, un bisogno di cui approfitta indegnamente. O così o carico, mi par di sentire e sfacciatamente non hanno neppure paura delle denunce. La prepotenza e la vigliaccheria di costoro sono ributtanti. In genere si comportano così con i più deboli, i ricattabili , i bisognosi, con gli extracomunitari e quelli non in regola. Con coloro che non si possono difendere. E' da quanto ho capito da un programma televisivo, un sistema che sta prendendo piede fra gli imprenditori, su cui sarebbe meglio tenere gli occhi ben aperti. E' ripeto un fatto risaputo, visto in trasmissione e ormai denunciato ai sindacati da più lavoratori. Ma al di là dello sfruttamento economico, quello che personalmente non sopporto è il maltrattamento psicologico e morale dei dipendenti, l'umiliazione ricevuta da costoro in pubblico. Anche Gianna è stata ripresa davanti a dei clienti e probabilmente per motivi futili. Un buon Manager sa che questa è una cosa che non si fa mai. In genere si chiama da parte chi si presume abbia ha sbagliato e se ne sentono le motivazioni. Non sempre infatti il cliente ha sempre ragione, alcune volte si comporta come un buzzurro. E non è la prima volta che qualcuno cerca di palpeggiare il culo alla cameriera giovane. Ma chissà perchè queste ultime devono essere sempre umiliate. Proprio come avvenne un giorno, in cui con degli amici, andammo a cenare in un localino del posto. Il titolare fece un cenno alla cameriera, un cenno burbero, di comando, un rimprovero sottinteso, e senza motivo apparente. Ritengo che lo abbia fatto solo perchè non aveva ancora portato il vino a tavola, pur avendo altro da fare. Vino che lo stesso titolare, irregolarmente, ci ha fatto pagare in bottiglia anzichè sfuso. Mi accorsi del suo sguardo truce e a mia volta, come cliente pagatore, feci notare che mi dava più fastidio il suo atteggiamento che la dimenticanza della cameriera. Vorrei a questo punto fare una proposta. Quella di lanciare una campagna moralizzatrice e di ricerca del miglior ristoratore. Una gara in cui siano presi in considerazione prezzi, igiene, accoglienza e trattamento dei clienti, celerità nel servizio, ma sopratutto comportamento nei confronti dei collaboratori. Commenti che divulgherò sul mio sito dando un voto o un punteggio . Di ristoranti ce ne sono sono parecchi ed è giusto che aiutiamo coloro che sanno fare bene il proprio lavoro. E ricordate che le persone che trattano male i propri dipendenti, generalmente lo fanno anche con i clienti. E' iniziato con questa proposta il Vaffambrodo Day, un modo partecipato copiato da quello lanciato da Grillo. Un sistema per calmierare i prezzi e trovare un giusto equilibrio nella complessità gestionale del locale. Un invito a disertare i locali non in regola e a denunciare alla clientela i ristoratori che non rispettano; l'etica verso il cliente, quelli esosi o impreparati. Una segnalazione dei ristoranti che non si curano dell'igiene; ma sopratutto quelli che trattano male umiliando e sottopagando i propri dipendenti. Per il resto esiste i 177, il numero della finanza a cui rivolgersi in caso di irregolarità nei pagamenti. Ricordate se in Italia non si cambia è perchè noi stessi non vogliamo modificarci. Ma tenete pure a mente che al posto della cameriera, alla quale vorreste palpeggiare il deretano, un giorno ci potrà essere anche vostra figlia!



Italo Surìs

domenica 29 luglio 2007

Una trappola per tope



29 luglio 2007


L' adulazione per una donna, può essere una trappola pericolosa. Essa inibisce la percezione di essere più usate che amate!


meditate gente

Italo Surìs

Il Don Sciocchetto



29 luglio 2007


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0b/Don-quijote-es-01.ogg



Mi hanno paragonato nei tempi passati e forse anche recentemente a Don Chisciotte. Uno stupido cavaliere senza mezzi, che con la lunga lancia, si scagliava ridicolamente contro quelli che lui considerava i mostri del suo tempo: I mulini a vento. Me lo ha pesantemente fatto notare una vicina di casa, “un’amica.” Una giovane donna che trovava strano il mio impulso di protestare contro tutto e tutti. Ricordo, rimasi male quel giorno, e dissi a me stesso che in fondo potevo sì sembrare un Don Chisciotte, ma solo perché con il coraggio di protestare apertamente, ero uno dei pochi, forse l’unico.! Successe più o meno la stessa cosa altre due o tre volte, quando mi permisi di dire ad un medico che le loro tariffe erano elevate, al che mi rispose seraficamente:” ma perché invece di lamentarsi non ha studiato per medico anche lei?”. Non aveva capito nulla, o meglio non voleva capire. Il problema non era quanto io guadagnassi e se io volessi fare il medico o altro. Mestiere che sinceramente amerei fare, ma non certo per i soldi!. L a questione era essenzialmente morale ed etica, un semplice problema di equità, di coerenza con la scelta del proprio lavoro, un mestiere sacro alla portata di pochi eletti, benedetti dall'amore di Dio. Consideravo quello che avevano scelto, una vocazione, anzi quella che io ritenevodovesse essere tale: la cura degli ammalati, dei bisognosi. Devo dire anche la verità, non tutti approfittano del loro sapere per migliorare la propria posizione economicamente, non tutti fanno dei soldi l’unico e importante motivo di vita. Ma le avvisaglie nel settore, di una degenerazione dei principi morali e dei costumi, incominciava a farsi evidente e divenire pressante. Lo dimostra il fatto che un dentista da me contattato, mi aveva fatto un preventivo per curarmi ben undici carie. Ciò sebbene un altro studio non ne avevesse trovata nemmeno una, mentre un ulteriore professionista a cui mi ero rivolto confuso da tali incongruenze, era riuscito a malapena a trovare un accenno di carie ad un molare. Un piccolo forellino quasi inesistente, che però mia ha aiutato fin d'allora a capire quanto l’uomo fosse riuscito a distruggere la propria dignità personale, l' etica professionale, a discapito dell’altrui incolumità. Avevo capito che mi avrebbe trapanato, con sadico interesse, otturazioni già esistenti, rifacendole ex novo, solo per un facile e disonesto motivo di guadagno. Come se i prezzi dei dentisti italiani, venticinque anni fa, fossero insignificanti. Sì mi sono detto, sbigottito quando sono stato paragonato al cavaliere spagnolo estroverso e un po’ buffo. Lo sarò pure, ma solo perché attorno a me non ci sono altri cavalieri. E pensare che quella madre ha sofferto tanto per una figlia che si era temporaneamente persa fra le tenebre di una vita avventurosa quanto pericolosa. Una ragazza che per fortuna è riuscita ora a ritrovare sé stessa, il gusto della vita, probabilmente un lavoro dignitoso, come dignitoso è ora il suo modo di vestire. Il suo viso ora è pulito come pulito è il suo ritrovato sorriso, che aveva smarrito per strada. Sorriso che stava smarrendo pure mio figlio, se non lo avessi con coraggio denunciato ai carabinieri, facendo con il suo anche i nomi dei probabili amici, frequentatori del gruppo. Nulla di grave dicono, ma quando trovai, a seguito di un’intuizione di mia moglie, le cartine per confezionare gli spinelli, non ci vidi più e presi la drastica decisione che forse lo ha salvato. Ora è un ragazzo impegnato che si sta specializzando dopo aver preso la laurea in ingegneria navale. Ricordo ancora oggi il terrore nei suoi occhi allorché tornai dalla stazione dell’Arma. Bastò la minaccia per farlo desistere dal frequentare quella sfortunata compagnia di figli della disperazione, uno dei quali è deceduto. Ecco un concentrato di miserie umane, e in tutto ciò c'è, come unico fuoco che le alimenta, la malattia mental. La pazzia di chi non vuole vedere oltre, di chi non vuole sembrare un don Chisciotte. Di coloro che vivono di apparenze, omettendo, non denunciando, rinunciando a scindere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, l’utile dall’inutile. Coloro che confondono la ricchezza ed il benessere con la miseria di possedere quel marciume chiamato danaro, accumulato, tramite la disperazione, il sacrificio umano anche fisico, la fatica e il sudore del prossimo. Ora so che non sarò benestante, ma non per un lavoro che non mi dà il giusto, quanto perché ho scelto liberamente di annusare il danaro, di sentirne il profumo o riconoscerne il lezzo. Io perlomeno non voglio neppure lontanamente esser complice anche involontario di sistemi di arricchimento disgustosi, che non dipendano cioè dalla sola capacità professionale, intellettuale manuale che sia. Così era una volta e così sarà in un prossimo futuro. La Croazia sta mostrando al mondo i gioielli delle sue coste e della sua natura per ora incontaminata. Gli Italiani hanno cercato , come untori d’altri tempi di spargere in quelle terre il virus tremendo della corruzione e dello scempio edilizio. Per fortuna il governo Croato ha capito a cosa sarebbe andato incontro cedendo alle lusinghe dei nostri imprendimafiosi. Il loro turismo decolla mentre le nostre coste bruciano, il cemento avanza ancora e sempre con più arroganza. Come un liquido viscido e nauseabondo che si sparge, allargandosi senza freno alcuno sul residuo terreno vergine e fertile. Le coste sono sparite, al posto delle pinete e dei pini marittimi, sono spuntati dappertutto boschi di tela colorata. Una miriade di ombrelloni variopinti. Al posto della finissima spiggia, un' immensa piattaforma di pedalò, sedie a sdraio, piastre di cemento, di plastica o di legno. Invece delle pozzanghere naturali d'acqua salmastra, liquame delle docce e dei WC. Il tutto condito dalla coreografia di un panorama di palazzacci seguiti da bar, ristoranti, alberghi, negozi, villette. Scatoloni infuocati che poi in inverno si svuotano completamente, lasciando che la coreografia estiva, lasci il posto a quella che si è abituati a vedere sullo schermo, nei films western. L'immagine di città deserte, di strade abbandonate, spazzate dal vento proveniente dal mare che ha nel contempo recuperato gli spazi a lui sottratti dalla cupidigia umana. Gli occupanti temporanei di questa giocattolo sempre rotto, si trasferiscono altrove, dove al posto del mare, pieno di meduse e di alghe, si può trovare un residuo di neve macchiata di fango. Una forzatura, di agglomerato di neve artificiale, spruzzata per mezzo di cannoni da neve, tubi che vomitano verso il cielo un concentrato di cupidigia. Neve che in un attimo si scioglie, come si scioglie tutto attorno a noi, il grasso del nostro corpo rifatto con l'uso del silicone iniettato nelle labbra, modellato nei sederi inserito sotto la cute dei seni delle nostre bambole di gomma. Bambole che anche i giornali esteri, hanno indicato come le prime in tutta europa ad allargare le gambe!!. Ma solo per amore, s'intende!!.Tutto ciò per attirare il Dio turista, portatore di mazzette o di monete suonanti. Homo stancus, che come un pazzo, fugge da un inferno per infilarsi ciecamente in un altro , questo sì vero, fatto di fiamme e di fuoco. Euforico essere umanoide che si allontana da casa anche per morire contro i platani della Riviera romagnola. Senza sapere che la sua ora era già programmata cinicamente. Per il semplice motivo che le vittime sono state già precedentemente sacrificate sull’altre del piacere assimilato con l’ebbrezza dei suoni, della droga, del sesso e da ogni forma di eccesso, in quei circhi del divertimento chiamati Discoteche o Club! Operai senza paga, Morti ammazzati, Discariche abusive di veleni, ulteriori emigrazioni nel territorio, lotte fra politici, corruzione, malaffare, prostituzione, immoralità, droga. Ecco quella lunga lista di sciocchezzuole che un illuso e strano personaggio, condannava inascoltato, gridandolo apertamente, come un pazzo Don Chisciotte. Stupido ed ingenuo errante che sognava di cambiare il mondo mentre alla fine èstato da esso fagocitato. E sapete perche? Perché , non aveva capito una banalissima cosa: che chi sceglie questo tipo di vita è cosciente di quello che fa, delle conseguenze di cui non si preoccupa, come è cosciente e se ne frega, di limitare con il loro modo di fare e d'agire, i diritti altrui e l’altrui libertà. Non per ultima, quella di baciarsi in pubblico come moltissime coppie fanno anche se non Gay.


Italo Surìs

sabato 28 luglio 2007

Primi piatti:Farfalle dorate


28 luglio 2007

Formaggi e pietanze ( primi piatti)

Farfalle Dorate


Ingredienti per quattro persone:

farfalle300 g
porro 1
aglio 1 spicchio
cipolla bianca1
olio d’oliva 3 cucchiai
zucca gialla 500 g
Gruviera 200 g
Ricotta 200 g
Panna fresca 2 dl
Pancetta tesa 100 g
Burro30 g
Sale pepe

Preparazione:

Pulite la zucca, eliminate con cura i semi, i filamenti e la scorza, poi tagliatela a fettine sottili. In una larga padella scaldate l’olio e lo spicchio d’aglio, poi aggiungete la zucca, sale e pepe e fatela rosolare a fuoco basso. Mescolate spesso e aggiungete qualche cucchiaio d’acqua per mantenerla morbida.

Pulite ora il porro, eliminate la parte verde, tagliatelo a rondelle sottili, lavatelo bene e sgocciolatelo. Tritate la cipolla, poi in una seconda padella fate rosolare i porri e cipolla con il burro, salate e pepate.

Unite la pancetta tagliata a dadini e soffriggetela a fuoco vivace. Trasferite il soffritto nella padella della zucca, aggiustate il Gruviera grattugiato a scaglie, la ricotta e la panna e amalgamate bene.

Cuocete le farfalle in abbondante acqua salata, scolatele e trasferitele nella padella del condimento, fatele saltare, profumatele con pepe nero macinato al momento e servitele. Se volete alla zucca aggiungete per darle colore un pizzico di zafferano.



Si consiglia come vino un buon lambrusco

Buon appetito

Italo Sur's

primi piatti- Roselline al formaggio



28 luglio 2007

Formaggi e pietanze( primi piatti)



Roselline al formaggio


Ingredienti per quattro persone


Pasta all’uovo fresca in rotolo
Ricotta di pecora g 200
Erbette g 300
Parmigiano grattuggiato 2 cucchiai
Fontina 100 g
Pomodori maturi 300 g
Cipolla 1 piccola
Aglio2 spicchi
Basilico qualche foglia
Olio extra vergine d’oliva
Sale pepe

Preparazione:

Pulite e lavate le erbette. Scaldate in una padella qualche cucchiaio d’olio e uno spicchio d’aglio tagliato a fettine, unite le erbette sgocciolate e fatele appassire, salate e pepate.

Sbucciate e private dei semi i pomodori, poi tagliateli a cubetti. Tritate finemente la cipolla e aglio, rosolateli con un po’ d’olio, unite i pomodori; salate, pepate, profumate con il basilico e cuocete il sugo per 10 minuti. Trasferitelo in una pirofila.

Impastate la Ricotta con il Parmigiano e una grattatine di noce moscata; unite le erbette triturate e mescolate bene.

Srotolate la pasta e tagliatela a strisce alte tre dita, spalmate ogni striscia con una cucchiaiata di crema di Ricotta, arrotolatela e formate un grosso involtino, poi tagliatelo a metà con un coltello seghettato. Sistemate gli involtini in piedi nella pirofila con il sugo di pomodoro.

Private la fontina della crosta e grattugiatela, poi distribuitela generosamente sulle roselline. Passate la pirofila inforno a 180° per circa 15 minuti.

Accompagnate con un barbera d’Alba.


Italo Surìs



venerdì 27 luglio 2007

ridicolaggini



27 luglio 2007

Bisogna stare molto attenti a ridicolarizzare la gente, si potrebbe sembrare ridicoli più degli altri.

meditate gente


Italo Surìs

giovedì 26 luglio 2007

ForLeo o For Lui?



27 luglio2007

Proprio l’altro ieri avevo accennato su questo blog, delle problematiche che il presente governo si trova a dover affrontare giornalmente. Fra queste, avevo anche discusso della richiesta dell’autorizzazione della camera, per l’acquisizione delle intercettazioni telefoniche a discapito di politici di ambo gli schieramenti, da parte del gip di Milano. Tali intercettazioni sarebbero state inserite in un eventuale futuro processo, a discapito di personaggi coinvolti nella scalata dell’Antoveneta e dell’Unipol. Processo in cui, si fa capire, i politici potrebbero essere anche coinvolti attivamente nell'illecito penale rischiando quindi l'accusa di aggiottaggio. I normali cittadini come me, stanno osservando il comportamento dei politici coinvolti e quello di tutta l’area di governo. Non conoscendo quali siano i reali adempimenti, le regole e le norme di legge, è facile cadere nella dietrologia politica, che peraltro in un momento così delicato per lo sviluppo futuro della politica nazionale, diventa persino ovvia. Non nego che anch’io ho avuto dei grossi dubbi, sul perché e sul come fosse ad un tratto ritornato alla ribalta un problema che ormai sembrava definitivamente concluso. La politica si sa,la si fa anche nei sotterranei del castello, fra le cui mura tutto è possibile, anche il tentativo di far cadere il governo con qualsiasi mezzo, anche con colpi mancini che sfiorano il limite della decenza e dell'etica civile. Non si può certo negare che Berlusconi abbia tentato di farlo più di una volta, attaccando direttamente sia Prodi, sia altri eminenti figure del governo attuale. E si sa un giudice,come ho accennato più di una volta proprio in questo mio blog, è innanzitutto un uomo, con il suo modo di pensare, con le sue preferenze politiche, con il suo vissuto lavorativo e il suo personale bagaglio di conoscenze. Conoscenze che in meridione hanno sempre avuto un peso importante nelle scelte della vita, influenzando talune volte anche il pensiero e le proprie convinzioni sia politiche che morali. In Italia accade di tutto, succede che giudici siciliani assolvano per un numero impressionante di volte criminali affiliati alla mafia;per un cavillo procedurale o per altri motivi legali, ma moralmente incomprensibili. Succede che nello stesso partito ci siano avvocati difensori e politici accusati, che i termini di legge cadano in prescrizione, che gli accusati siano perennemente impegnati in attività all’estero o ammalati. Succede anche che non si presentino i testimoni, che non ricordino, colti da improvvisi quanto appropriati vuoti di memoria. Sì ho sospettato della Forleo, l’ho considerata uno strumento legalizzato di destabilizzazione politica, in un momento delicatissimo, un periodo in cui come ha accennato ambiguamente qualche politico, il coinvolgimento nell'inchiesta di personaggi di spicco della politica al governo, potrebbe inficiare gli sforzi della classe dirigente per creare il nuovo partito democratico di sinistra. Ho sempre detto e ripetuto che gli avvocati dovrebbero starsene a casa a fare gli avvocati, senza cioè far parte di partiti o coalizioni varie, né tanto meno aspirare a cariche elettorali. Ne verrebbe a guadagnare a parer mio quella serenità di giudizio che serve per la difesa o l’accusa di un imputato, soprattutto se anch’esso politicizzato. Questo vale anche per i magistrati ed per i giudici. Oggi leggo con piacere sul quotidiano la Repubblica, un articolo che parla del personaggio oggi più gettonato; il giudice Clementina Forleo. Sono convinto della sua integrità morale, della sua etica professionale. Ne sono convinti anche Travaglio e lo stesso Di Pietro. Non c’è nulla da eccepire sul suo operato, a quanto pare, e se i politici di cui si è accennato non hanno nulla da temere, non abbiano paura di rispondere del loro operato in tribunale. Questa è vera democrazia. La legge è legge e la sua applicazione deve essere rigida ed imparziale. Per tale motivo, qualsiasi persona che desideri assumersi delle responsabilità nella società, ha il dovere di essere giusto e coerente con gli obblighi che il proprio ruolo comporta. Quindi auguri per la Clementina, che vedo ora con occhi un pò diversi. Faccio gli auguri, sia per il suo lavoro, sia per l’anniversario del suo matrimonio. Ma avrei gradito da parte sua un ulteriore sforzo per evitare che sia dato addito a sospetti inutili, quanto maliziosi. Ho capito che dovrebbe essere pugliese, da quanto se ne deduce dalla lettura dell’articolo su di lei redatto in data odierna. So di certo che in Puglia An è sempre stato un partito influente. Allora mi chiedo, perché si è rivolta ad un avvocato anche se molto bravo Deputato in Parlamento proprio nello stesso partito? E’ tanto difficile in Italia, trovare un avvocato penalista altrettanto bravo come la sua amica Giulia Buongiorno, che però non sia compromesso politicamente?? Sembreranno, la domanda sciocca e la risposta scontata, ho scelto anch’io a suo tempo avvocati o sindacati di uno o dell’altro schieramento proprio per tutelarmi. Ma io alla fine non sono che un tecnico informatico, non un magistrato e tantomeno un giudice, per cui il mio resta un giudizio del tutto personale che non può certo incidere sulla credibilità della giustizia italiana che purtroppo anche ultimamente ha mostrato alcune smagliature.

Nel blog sottostante troverete un'impressione sul gip Forleo.



http://chartitalia.blogspot.com/2005/08/clementina-forleo.html


ossequi

urìs

Il carattere di un pesce


27 luglio 2007

la seconda immagine che inserisco stasera, si riferisce al segno dell'acquario. E' il mio segno. Sono infatti nato il 25 gennaio( non vi dico l'anno!). Dicono che sia il segno delle persone estroverse, bizzarre. Sarà, ma io di acquari in casa non ne ho nemmeno uno!

free music


ciao
Italo Surìs

Il vecchio ardore X^



26 luglio2007

L’amore non ha età 10°


Versa lacrime amare per un padre e una madre mai avuti e mai goduti. E’ stata una vita dura pure la sua, anch’essa segnata dalla sfortuna della triste realtà. Questa purtroppo è la vita cara Anita!, Tu non ci sei più, ma io spesso ti penso, mi vedo come se fossi in questo preciso istante, assieme a te nell’ascensore. Nel nostro piccolo ambiente protetto e segreto, un mondo isolato, lontani da tutto e da tutti. Sento il tuo fragile e minuscolo petto fremere tremante, mentre abbraccio teneramente il tuo corpo, come se volessi proteggerti. Io, povero illuso, proteggere te, una farfalla talmente fragile che la forza di un lieve sospiro riuscirebbe a spezzare le tue ali incantevoli. Sento ancora adesso la tua guancia destra appoggiata sulla mia spalla, mentre le mie dita giocano con i tuoi lunghi capelli e tu sussurri dolci parole di speranza. Frasi in cui tu stessa, mi ricordo, non credevi, stereotipi di atti e verbi inutili, sentiti o letti nelle riviste d’amore, quelle patinate, ove il mondo si tinge di rosa pur fra struggenti sofferenze del cuore. Sì le solite frasi:” Mario ti amo tanto, ma e se ci scoprono?, se papà verrà a saperlo, ti prego, andiamo via, da un'altra parte ti prego, ho paura!” Ma il piacere del corpo e dell’anima era superiore ai nostri timori, come lo era la speranza che tutto potesse risolversi, che la sofferenza del tuo animo potesse scomparire di colpo, volatizzarsi nell’aria come un gas, come il profumo che ti avevo regalato per il tuo compleanno. Un profumo delicato come il tuo corpo, ma dall’odore leggermente dolciastro. Un’essenza che entrava direttamente nel mio cervello, inebriando l’animo e rallegrandomi il cuore. Un profumo eccitante che appositamente e civettuosamente, versavi in microscopiche dosi sul collo o dietro l’orecchio. Sapevi che io andavo pazzo per quell'essenza , sapevi che ti avrei baciata, lì dove appunto la traccia del profumo era più intensa. Lo stesso punto in cui le mie labbra avrebbero provocato ad entrambi un lungo brivido di intenso e prolungato piacere. Un piacere che si sarebbe trasformato in frenetica eccitazione, desiderio intenso che aumentava via via che il tuo bacino si avvicinava al mio diventando per un istante un unico corpo in movimento. E lì, in quello spazio angusto, le nostre paure sparivano improvvisamente, lasciando spazio a momenti di gioia indimenticabili, ad emozioni forti ed intense, ad esplosioni di piacere, mentre le mie labbra si serravano in uno straziante e disperato tentativo di trattenere un urlo liberatorio e tu mordevi la mia spalla per soffocare i tuoi gemiti nel momento in cui, all’unisono, esplodevano i nostri sessi ed il nostro cervello. Quante volte siamo usciti imbarazzati dalla nostra piccola alcova mobile, con le vesti sgualcite e scomposte, alcune volte anche arrossendo allorché, all’apertura automatica delle porte, dinnanzi a noi compariva la figura di qualche persona conosciuta, qualche condomino. Immaginavamo che potessero vedere nel cuore, che riuscissero a capire il nostro imbarazzo, leggerci nella mente, vedere attraverso gli abiti il liquido e gli umori che impiastricciavano i nostri indumenti intimi, provocando nel contempo disagio, ma anche prolungando ancora per un pò il piacere di quegli attimi di intensa passione. Uscivamo dall’elevatore con la mano nella mano. Per un attimo i tuoi occhi sembravano brillassero di luce interiore, come se fossero colmi di felicità, mentre la tetra ombra della tristezza, che sempre avevo letto nelle sue nere pupille, sembrava per sempre sconfitta.



alla prossima puntata



Italo Surìs






mercoledì 25 luglio 2007

Italia a fuoco e fiamme




25 luglio 2007

Sarò pure un paranoico, uno con la mania di persecuzione, uno sfigato. Certo che l'anno e più di Governo Prodi non è stato molto sereno. Anzi mi è sembrato un periodo di passione e di compassione. Sembra, povero governo, di rivedere la passione e la via Crucis di Gesù; ogni giorno una croce sulle spalle da portare sia per il nostro primo Ministro sia per il caro Giorgio Napolitano. Vorrà dire che la croce la stanno portando in due; un braccio a testa, però di quelle pesanti, di acciaio e non di legno. Le elezioni, il mancato colpo di mano da parte della destra per invalidare le elezioni, il caso Mitrokin, l'Unipol, il sesso selvaggio di Sircana, la richiesta di procedere della Forleo, l'attacco del generale della Finanza Sapienza, gli incendi nelle puglie e nel resto d'Italia, quello dei sacchi d'immondizie a Napoli, la discesa dei mafiosi dall'America, lo scalone, gli scalini, le rivolte dei tassisti, un milione in piazza contro i DICO, le esternazioni di Berlusconi e di Calderoli. Non si può dire che siano mancati argomenti per annoiare gli italiani.E mi dimenticavo le ciliegine sulla torta; il caso Pollari ed i servizi deviati, il fallimento dell'Alitalia, Vallettopoli, i furbetti di quartiere, e qualche generale della finanza inquisito e poi ancora, omicidi e morti vari. Ma queste sono bazzeccole. Ora si scopriranno forse i mandanti della strage di Falcone e Borsellino. E' un argomento che sta tornando di moda dopo quindici anni assieme alla Tav e alla base di Vicenza. Non c'è male come inizio. Senza considerare l'amore che lega gli alleati dell'attuale governo, l'accordo per la legge elettorale e la condivisione sui nomi di chi guiderà il nuovo pd. Solo un santo con i nervi saldi come Napolitano e un cocciuto come Prodi, possono aver resistito a tutte queste bordateesplose da un cannone da 250 mm. Certo che se questi incovenienti fossero stati solo casuali, bisogna ammettere che i responsabili di Governo, hanno avuto una sfiga che Dio comanda. In Puglia ci sono stati due o tre morti per incendi provocati dolosamente da malfattori. Parisi farà intervenire l'esercito, il Gargano sta letteralmente andando in fumo, e guarda caso in concomitanza della stagione estiva. E' vero che la temperatura in meridione ha sfiorato i quarantacinque gradi e che il vento ha alimentato anche piccoli focolai provocati da incuria , ma ormai è provato già da anni che alla base degli incendi vi è un piano ben definito. Che poi sia un'iniziativa di singoli elementi o sia invece un piano di una mente raffinata è tutto da vedere. Di una cosa sono sicuro; Bertolaso il presidente della protezione civile ha parlato apertamente di criminali, confermando che ci sono delle prove della dolosità degli eventi. Parisi manderà l'esercito, quindi siamo in emergenza, ma di che tipo???Ripeto datemi del matto, di uno appassionato di fantascenza e di dietrologia, ma incomincio a sospettare che tutto faccia parte di un piano criminale molto più complesso e coordinato. Un piano che non tende a rendere edificabili aree ora verdi, come si è sempre supposto. C'è una legge che dovrebbe impedire tale possibilità. Ma se così fosse chi incendia o fa incendiare fa parte di un gruppo di affaristi senza scrupoli, un gruppo di malaffare. Però gli incendi mi ricordano anche gli attentati dinamitardi di Firenze, quelli ordinati dalla Mafia, nella persona di Totò Riina, per soggiogare lo Stato al suo volere, per intimorirlo. Aveva dichiarato guerra allo Stato. Mi chiedo perchè mai non dovrebbe essere nuovamente così, che cioè questa guerra sia nuovamente riesplosa per un preciso ordine, suo o di chi per esso, sotto altra forma, per un motivo anche non solo economico??. E' possibile che cerchino di imbavagliare il governo con nuove intimidazioni?. Cosa sta succedendo veramente ?Che vi siano interessi della mafia e della n'drangheta, penso che sia scontato.Non è detto che ci sia anche lo zampino della camorra. Tutto il sud è in manoai criminali. Ma lo scopo è solo quello di edificare, o anche di forzare la mano a qualcuno? domande che spero avranno presto una risposta.



Saluti


Italo Surìs

martedì 24 luglio 2007

Waffancubo!!




24 luglio 2007

Se avete notato nel blog ho inserito il banner di Beppe Grillo, relativo all'iscrizione per il vaffanculo Day. L'otto settembre ci saranno manifestzioni nelle piazze delle città d'Italia a favore della promulgazione della legge popolare depositata da Beppe in Cassazione. Essa tocca, come ben sapete, tre punti principali per una modifica di alcuni elementi essenziali riguardanti l'elezione di parlamentari. Il primo si riferisce all'eliminazione o all'ineggibilità di parlamentari passati in giudicato e riconosciuti colpevoli. Il secondo punto e per la non eligibbilità per più di due mandati consecutivi di un parlamentare. Il terzo riguarda la scelta diretta da parte del cittadino e non da parte delle segreterie di partito dei candidati per il parlamento. Ritengo che questa grazie a Grillo sia una buona occasione per far sentire la voce ed il cuore di tutti i cittadini onesti, quelli che ancora credono nella democrazia e nel cambiamento, quelli che vogliono sconfiggere ogni tipo di mafia, anche quella non considerata tale ma che lo è a tutti gli effetti. Cittadini, voi che anmate i vostri figli, la vostra terra, le vostre case, scendete nelle piazze, con contegno ma numerosi e con dignità per chiedere ciò che in qualsiasi altro paese che non sia ancora in regime d'autoritarismo è una banale normalità democratica. Non crediate che i nostri cari politici siano così coraggiosi come vogliono far sembrare, si dilegueranno al primo soffio del vento di cambiamento. Grillo vi vuole in tanti e decisi, allegri ma compatti uniti. Sì perchè è l'unità l'accomunanza di più animi per uno scopo nobile che permette ad una nazione di affrontare serenamente le difficoltà che gli si presenteranno nel ncammino verso una nuova crescita economica e morale.


Fate si che Falcone e Borsellino non siano morti invano. Perchè, se pensate che si siano sacrificati solo per la Sicilia, vi sbagliate di grosso.La Mafia non ha patria!!!!

Iscriviti al Vaffanculo Day




Italo Surìs

il pizzoweb












24 luglio 2007


Sfogliando i giornali anche oggi mi sono imbattuto in una notizia particolarmente curiosa, ma anche interessante. Esiste un sito a carattere internazionale, dove le imprese in assoluto anonimato, possono denunciare le forme di corruzione a cui sono stati costretti sottostare.
E’un sito sponsorizzato da grosse multinazionali o imprese che desiderano monitorare le zone ove è più costoso e insicuro intraprendere delle iniziative. Serve alla fine per mettere al bando indirettamente quei paesi che sono a rischio. Non ha il compito di denunciare all’autorità giudiziaria di riferimento l’illecito perpetrato, quanto di compilare delle statistiche con relativa stesura di una classifica dei paesi più a rischio. Per quest’anno a rischio zero sono risultati : La Nuova Zelanda, la Norvegia e l’Islanda. Il paese più rischioso in quanto a corruzione è Haiti, mentre a metà classifica ci sono gli Stati Uniti d’America. Non si ha notizia dell’Italia. Personalmente ritengo che per la nostra Nazione non ci siano dati sufficienti per poter fare una valutazione corretta, oppure è ormai fuori classifica!




Chi volesse compilare i questionari on line che l’organizzazione non profit, mette a disposizione sarà sufficiente che si colleghi al sito Web: http://www.bribeline.org/.
Sicuramente è un sistema molto incisivo per costringere i mercati ad eliminare o contenere quelle forme sleali di concorrenza.

Italo Surìs
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