mercoledì 30 aprile 2008

l'interno di una fortezza del consumismo


Ecco come la storia è stravolta dalla capacità dell'uomo di tramutare ogni elemento in occasione di guadagno. Un normale visitatore si aspetterebbi di trovare in una fortezza , armi antiche o scalini a chiocciola in pietra che si inerpicano entro torri merlettate e fortificate, non certo bar ristoranti, musei e discoteche e neppure panoramiche vetrate a pagamento. Ma si sa tutto fa business, anche la storia. godiamola leccandoci un sorbetto o un gelato di pessima qualità.
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Lubjana vista dal castello


30 aprile 2008

Ecco una bella veduta di Lubjana, è una fotografia eseguita dall'alto della collina in cui si trova il castello. Come si vede la città è molto grande e affascinante. purtroppo non abbiamo avuto molto tempo per visitarla e abbiamo pranzato al sacco pur di visitare qualcosa. si vedono costruzioni di ogni tipo di architettura , da quella russa a quella austroungarica, un'insieme di colori e di momenti di storia in un mix di culture e di ricordi trasmessi al visitatore da atteggiamenti degli abitanti e dai loro attuali costumi.
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una caduta di stile


30 aprile 2008
Altra vignetta che indica come la storia si ripeta. Nell'agosto 1989 in Polonia il cttolico Mazowieski ha l'incarico di guidare il paese dopo 45 anni di comunismo. Il nostro governo, anch'esso comunista, è sostituito dopo pochi giorni dal nuovo governo cattocapitalista di Razibossiberlusky.

le corna e il potere



29 aprile 2008

Non è una novità che le donne , come tutti i mammiferi che si rispettino, scelgano i maschi più forti e più belli. Ultimamente anche i più ricchi, per farli poi cornuti.




meditate gente


Italo Suris

martedì 29 aprile 2008

casa dolce casa

29 aprile 2008

A Ballarò stanno discutendo su come risolverà i problemi degli italiani il governo entrante. Sul Blog di Grillo già si preannuncia una crescita sotto lo 0 per il 2009 e più precisamente -0,5% contro il +7,9% della Slovacchia, il 5,9% della Polonia e poi il 6% circa dell’Ucraina e il 7% se non sbaglio della Russia. Il Portogallo , la Germania ed altri paesi si assesteranno sull’1,6%.

Ma il neoletto sindaco di Roma promette soluzioni innovative, dopo la solita e barbosa analisi dei motivi per cui ha perso la sinistra. In poche parole la sinistra ha dimostrato in tutti questi anni di fare molta scena e pochi fatti, mentre la destra dovrebbe essere più attenta ai problemi concreti della gente.

Indubbiamente, nella passata legislatura del governo Berlusconi, i cinque anni sono serviti più a risolvere i propri problemi, piuttosto che quelli della nazione. Sono pochi è vero 60 mesi per poter appianare tutte le magagne dovute alle problematiche dell’ex presidente del consiglio, e per fare leggi che lo potessero agevolare dal punto di vista imprenditoriale, leggasi legge Gasparri o indulto fiscale e altre diavolerie del genere.

Ma e se è per questo, non tutti i suoi personali problemi sono stati completamente risolti, qualcosa deve essere ancora discusso nei tribunali. Ma si sa, proprio come nel caso di kappler, sia ben chiaro non desidero paragonare le due figure e metterle sullo stesso piano morale e giudiziario, ma solo su quello anagrafico, il tempo tutto risolve. L'età avanza, l'incarico politico resta e non mi stupirei che divenisse Senatore a vita, per meriti politici. Se così fosse, il nostro caro Silvio, che male vada, potrà sicuramente pensare che tutto si risolverà per il meglio. Un esempio lo abbiamo avuto con la causa di beatificazione di Andreotti, ed un altro non meno eclatante è la vittoria del partito di Putin in Russia che lo consacra nuovo Zar di tutte le russie.

In fondo ciò che interessa all’uomo della strada è il risultato, non ha importanza a che prezzo, la Russia sta pur crescendo economicamente più degli altri paesi, come anche la Cina. Poca importanza hanno i metodi, gli omicidi di dissidenti in Inghilterra o di giornalisti in Russia e di Civili in Cecenia, oltre i monaci nel Tibet. Per carità è stato un bel lavoro, un lavoro pulito e condotto con estrema professionalità, è la professionalità che si desidera, non chiacchere e sogni pseudoculturali.
Altro che nuovo rinascimento italiano, altro che Roma e Firenze o Venezia, come città di cultura e patria dell'intelletto. La cultura , la poesia e la letteratura non pagano, se non in mano alle grandi case editrici. Queste sì, attraverso la pubblicità, riescono a trasformare un libbricino o un romanzetto da quattrosoldi, in un classico di tutti i tempi, come via con il vento o addio alle armi. Ma torniamo ai lavori puliti e altamente professionali come quello del gas che ha decimato centinaia di persone, durante l’attacco di un teatro in piena Mosca negli anni passati, da parte di terroristi ceceni. Non voglio entrare in polemica nè discutere dei fatti o misfatti di chichessia, ma una cosa è certa, a tutt'oggi ciò che è accaduto, è entrato nell'oblio.

Non si conose ancora il numero dei deceduti di quel giorno e delle persone morte successivamente a causa delle conseguenze provocate da un gas paralizzante in dotazione alle forze dell’ordine, le cui caratteristiche non sono ancora state definite, all'apparenza. Tempo fa ho sentito decantare la Mafia italiana da una donna Rumena, alla quale poco importava se la ricchezza del paese fosse dovuta alla probabile immissione nel circuito bancario di capitali di provenienza sospetta. Sospetta è pure la mia personale interpretazione dell’animo umano che, come qualcuno ormai avrà capito, è diventato preda del cinismo più abbietto. L'uomo, e quello italiano in special modo, si è talmente abituato ad un benessere così elevato, da non saper più come riappropriarsi della propria indipendenza morale. Questa ormai viene delegata e confrontata con i messaggi dei media e di un sistema che certo non vive più di etica.

Ecco ciò che vogliono gli italiani, star bene e non perdere le ricchezze accumulate, a costo, come già si è percepito, di perdere quelle dell’intero paese in un continuo e disastroso saccheggio della nazione. E' stato descritto per l’Argentina, in un libro il cui nome qualcuno, in una risposta alla quotidiana lettera di Beppe Grillo pubblicata in data di ieri, ha reso pubblico. Allo stesso individuo è venuto il dubbio che l’Italia sia sulla stessa strada. Ultimamente non troppo velatamente, si parla di Fanfani, vi ricordate fece le case Gescal finanziandone la costruzione attraverso delle apposite tasse che ancora abbiamo come trattenuta sulla nostra busta paga.
Servirono a rilanciare il paese in un periodo di crisi economica, ma allora di case ne mancavano, non come adesso che restano vuote poichè servono come speculazione ed investimento. Ne faranno di nuove su terreno comunale o demaniale che verrà forse venduto a prezzi di svendita ai costruttori, in cambio di agevolazioni sui prezzi d'acquisto o di promesse d'affitti calmierati. Interverranno come è probabile, anche banche e assicurazioni ed il costo finale lo pagherà probabilmente tutta la comunità.
Una volta il terreno lo si vendeva a prezzi calmierati e già lottizzato ai singoli richiedenti o alle cooperative che costruivano le abitazioni scegliendo il costruttore attraverso un preventivo di spesa, preventivo che difficilmente non veniva rispettato. Ciò serviva a tener basso il prezzo delle abitazioni. Ora probabilmente lo si regala, si fa per dire, al costruttore e si sceglie il compratore e il finanziatore di famiglia, che alla fine siamo sempre e soltanto noi poveri precari costretti a lasciare in eredità solo esclusivamente dei debiti.

Italo Suris

notturna del mattone


29 aprilr 2008

Sembra quasi essere in un'ora notturna, nel buio quasi completo appaiono come angeli fioriti, due piante zeppe di speranza per l'uomo, un invito a migliorare, a lasciar libera la natura e a non imprigionarla ulteriormente nel cemento, in grigi manufatti carcerieri di ogni libertà. Edifici in cui si rinchiudono per tutta una vita le speranze dell'uomo, mentre il più delle volte, crescono smisuratamente soprusi e violenze. Alberi che con il colore dei loro fiori, inneggiano alla purezza dell'anima e si fanno spazio fra le macerie costruite dall'uomo, forza della natura contro ogni violenza e sopruso. E proprio come ha già fatto nelle foreste del messico e dell'amazzonia, la natura soffocherà le nuove piramidi Maya ed Azteche, speldore di un passato soffocato nel sangue, templi di devozione del proprio ego.

volute di fiori

29 aprile 2008

Strane volute di fiori, si sollevano dal terreno di un giardino privato. Ordine e disciplina dell'uomo, come se lo stesso dovesse piegare al suo volere persino la natura stessa. Vialetti in pietra con cordonata come profilo piccoli sassi rifiniscono lo spazio fra il vialetto e l'aiuola. Tutto perfetto, tutto impeccabile, proprio come l'uomo che sembra voglia ingravidare la terra per clonare se stesso. E' successo in Austria pochi giorni fa, un padre ha violentato per ben 24 anni la figlia diventando papà e nonno contemporaneamente. Cosa volete di più? Il massimo della perfezione di un paranoico padre padrone. Così come padri padroni, aggiustiamo a nostro piacimento la natura decidendo noi stessi quali figli o nipoti far nascere.

lunedì 28 aprile 2008

Dalle alpi alle piramidi


28 aprile 2008



"Agosto 89", una vignetta di Forattini si intitolava: Andreotti denuncia la grave situazione dell'ordine pubblico in Campania, Calabria, Sicilia.

Oggi 28 Aprile, le cose sono cambiate in meglio ovviamente, per la Mafia e il disordine pubblico e la vignetta, attualissima, potrebbe così intitolarsi: "Andreotti denuncia il grave problema dell'ordine pubblico nelle regioni di Lombardia, Sicilia, Campania, Calabria e nel resto d'Italia fuorchè nel Sud tirolo"e in un piccolo spazio della Groenlandia".

domenica 27 aprile 2008

pollo con patate




28 aprile 2008

Ingredienti per quattro, abbuffini.

400 gr. di polpa di pollo
3cipolle
100 gr. di prosciutto crudo tagliato a dadini
1 bicchiere di brodo
6 crostini di pane casereccio
un ciuffo di prezzemolo
1 bicchiere di vino rosso
2-3 cucchiai di farina
20 gr. di burro
2 spicchi d'aglio
300 gr. di patate
sale e pepe

Preparazione:

Tagliate il pollo a pezzettini, mette sul fuoco un tegame con il burro ed un cucchiaio d'olio d'oliva, appena sarà caldo, aggiungete gli spicchi d'aglio schiacciato ed i pezzi di pollo che farete rosolare a fuoco vivace per circa dieci minuti. Quando la carne sarà ben colorita, condite con sale e pepe, aggiungete la farina filtrata con un colino a maglie strette rimescolate per amalgamarla , aggiungete il bicchiere di vino rosso e appena sarà evaporato del brodo bollente. Dopo appena mezz'ora aggiungete nel recipiente i dadini di prosciutto crudo e le cipolle tritate grossolanamente . continuate la cottura aggiungendo del brodo se necessario a fuoco lento per altri dieci minuti, aggiungete a questo punto le patate tagliate a pezzettini di media grandezza. Bagnate ancora con brodo e quando le patate saranno cotte, sistemate in un vassoio del pane abbrustolito rovesciateci sopra il contenuto del tegame e spolverate con prezzemolo tritato finemente.

Gallina in brodo

28 aprile 2008

E' proprio vero, gallina vecchia fa buon brodo e questo signori è un detto che vale per tutti e non solo per i volatili pennuti. Ma tornando a cose più serie, che per me equivalgono al cibo e alle belle donne, non disdegnando è vero nemmeno un goccio di buon vino e null'altro vi giuro, vediamo come si può gustare una zuppa fatta con brodo di gallinella.

Ingredienti per 4 persone:

1 gallina
5 pomodori maturi
1 carota
un ciuffo di basilico
1 costa di sedano
1 cipolla
4 fette di pane raffermo
4 cucchiai di formaggio grattuggiato
1 cucchiaio di sugo di carne
sale e pepe

Preparazione:

In una pentola con riempita di acqua, mettete la gallina , senza penne vi prego, i pomodori lavati la carota il sedano, una bella cipolla sbucciata e lavata , sale e pepe quanto bastano. Fate bollire l'insieme per circa 2 ore e 1/2. Nel frattempo, tagliate il pane raffermo a fette sottili, metteteci sopra il sugo di carne e disponetelo nella zuppiera. Filtrate il brodo e bagnate abbondantemente le fette di pane , cospargete di formaggio grattuggiato e portate a tavola. Se poi riyuscite a mangiare la gallina senza farvi saltare qualche incisivo, ben venga.

Anitra al sale

27 aprile 2008



Di anitra in anitra volando, vi propongo un piatto saporito quanto di semplice realizzazione. Sempre di anitra si parla. Il sale sostituisce quella che una volta era la creta con la quale si avvolgeva il volatile da cucinare, inserendolo poi nel forno a legna. Questo sistema permetteva di conservare i sapori ed i succhi all'interno dell'involucro fangoso che già si usava nell'antica Roma e nel medioevo come sistema di cottura dei cibi e della cacciagione.


Ingredienti per 4 persone


1 anitra media

2-3 kg. di sale grosso, meglio se non raffinato

100 gr. di pancetta magra

2 spicchi d'aglio

un rametto di rosmarino

un pugno di bacche di ginepro

un rametto di timo


Preparazione:


comperate l'anitra già pulita e sviscerata dal macellaio di fiducia, inserite nell'addome un pesto ottenuto facendo un trito di pancetta, bacche e timo, aglio e rosmarino. In una pirofila da forno stendete uno strato di sale grosso, appoggiatevi l'anatra e poi ricoprite completamente il volatile di sale. Infornate a 200 °C e cucinate per un'ora e mezza, poi spegnete e lasciate che si cucini ancora per una ventina di minuti. L'anitra continuerà a cuocersi con il calore restante. Servite l'anitra a tavola liberandola dalla crosta di sale.

Anitra all'arancio

27 aprile 2008

Ancora una volta un piatto che molti conoscono, l'anatra all'arancia. Siamo ancora in tempo signori per comperare sia l'anatra, forse mezza, sia l'arancia e prima che i tempi cambino, diamoci da fare per preparare quaesto gustoso piatto.

Ingredienti per 4 persone:

1 anitra
6 cucchiai d'olio e.v.o.
2 spicchi d'aglio
un rametto d'osmarino
1 bicchiere di vino bianco
100 gr di pancetta saporita
3 arance
sale pepe

Preparazione:

Tagliate l'anatra a pezzi e fasciateli ognuno con della pancetta, fermatela con stuzzicadenti. A questo punto mettete i pezzi in un capiente tegame, cospargeteli con parte dell'olio e fateli rosolare a fuoco alto per una decina di minuti, aggiungendo aglio e rosmarino. Quando i pezzi risulteranno leggermente dorati, bagnateli con il vino bianco e lasciatelo evaporare, aggiungete a questo punto il succo delle arance filtratoe anche la polpa passata al frullatore. Conservate la buccia privata del bianco e tagliata a giuljenne per guarnire, condite i pezzi con sale e pepe. Preparate un pò di brodo vegetale, coprite il recipiente con un foglio di carta da forno ed infornatela a forno preriscaldato alla temperatura di circa 180 °C, lasciandola per circa 20 minuti , bagnando con il brodo se necessario. Prima di servire levate il rosmarino e addensate il sughetto aggiungendo nel caso un pò di farina. Disponete i pezzi su un vassoio preriscaldato, abbellite con la buccia d'arancio e qualche spicchio e versatevi sopra il sughetto ancora caldo.

il mercenario è un volontario

27 aprile 2008

L'orgoglio di un volontario, in taluni casi può essere più dannoso del prezzo di un mercenario.

meditate gente


Italo Suris

la torre che più pende più rende


27 aprile 2008

Una torre quadrangolare che sembra quella di pisa per la pendenza, o forse è solo un'illusione ottica. Fa parte del castello sulla collina a Lubjana, fortezza che si raggiunge, in breve tempo, inerpicandosi lungo la strada che con dolce pendenza raggiunge il piccolo piazzale antistante il grande arco d'ingresso. Sulla sinistra si trovano queste due affascinanti torri, che rappresentano un piccolo gioiello dell'architettura militare del medioevo. Strano mi son detto in un primo momento, che abbiano fatto le torri pendenti e che tale scelta servisse per caso a far scivolare più facilmente i nemici lungo le mura? Qualcuno cincamente mi ha fatto notare che di obliquo potrebbe esserci stata, solo l'inquadratura.
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dea di bronzo


27 aprile 2008

Una banale foto di un monumento che ho voluto immortalare, proprio come bloccato, quasi sospeso nell'aria è il braccio della donna che incorona un uomo, forse un eroe della città di Lubjana.
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germoglio


27 aprile 2008

Germoglio che vede la luce, si apre timidamente e scruta l'esterno di un mondo a lui sconosciuto, attorno piante e cespugli con un vissuto che sicuramente l'aiuteranno a capire quell'ambiente così ingarbugliato, un intricato sistema di vegetali, di flora e di fauna, che dovrà, per difendersi, imparare a valutare nella loro reale utilità.
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rami in fiore


27 aprile 2008

Rami in fiore, un bianco candido risalta rispetto a quello del prato, è il colore di piccoli agglomerati, simili a minuscole nuvole sospese a mezz'aria, di profumatissimi fiori selvatici. Questa è la gioia che ci dona giornalmente la natura di cui non apprezziamo la generosità.
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scripta manent

27 aprile 2008

Non mi esalta parlare di politica. Questa estenuante campagna elettorale ha dimostrato la sua vera faccia, una guerra sotterranea di ideologie mascherate da civile democrazia, una campagna pubblicitaria eseguita nelle forme più subdole, alla maniera e con il sistema del moderno marketing. Immagini, proclami, bugie e anche velate calunnie, attacchi personali e alle istituzioni hanno reso per un periodo fin troppo lungo,questo paese come una babele di extracomunitari, quelli nazionali s’intende, gli unici veri extracomunitari di questa nazione.

Non si è risparmiato nulla per vincere quella che sembra una battaglia per la sopravvivenza , un modo per farsi costantemente notare, per conquistare il cuore, e con esso il portafoglio di milioni di elettori, uniche vere vittime e nel contempo carnefici di se stessi. Come vorrei stare in questo momento lontano da nostro paese, in cui si parla di terza repubblica quando di repubblica non ce n’è neppure l’ombra. Cimici sono state collocate negli uffici di procuratori che indagano sulla mafia e su politici, funzionari corrotti colpiscono alle spalle, false o vere aggressioni sono amplificate dai media per incutere quel timore che serve per schiavizzare psicologicamente, visto che in questo paese il plagio non esiste più come termine di reato,un intero elettorato. Lo stesso che ora incomincia ad avere dei dubbi sulla attendibilità di molti dei suoi rappresentanti.

Alcuni sindaci incominciano il revisionismo storico in modo subdolo, ricordando quei trucchi che sono serviti a qualche politico locale, per impedire alle donne islamiche di portare il velo. Ora altri esempi, ovviamente negativi, sono messi in risalto, violenze vere ma fra queste in maggioranza stupri, come se qualcuno desiderasse, attraverso l’arma della paura, influenzare la scelta dell’elettorato femminile. E’ vero nel paese del mandolino, funziona solo quest’arma, non programmi né speranze, non progetti chiari economici, ma solo quelle promesse che probabilmente più che al cittadino, interessa la classe dirigente.

E’ un semplice meccanismo di vendita che viene replicato anche da parte dei piazzisti del partitismo. E’ il creare le esigenze e le necessità per poi soddisfarle lucrandoci sopra. Grillo è stato accusato dello stesso obbiettivo, hanno cercato di delegittimarlo, imputandogli il fatto d’aver mortificato la resistenza e la liberazione d’Italia con la manifestazione de V Day, il giorno della vittoria, il riscatto, in base ad un suo corretto pensiero, dalla schiavitù rappresentata dai media e dai quotidiani in mano ai partiti. Cose sacrosante, concetti giusti e veritieri. Solo uno stolto o una persona ambigua potrebbe ammettere l’incontrario. Lo si vede quando si va ad acquistare il quotidiano dal giornalaio, ognuno ha le sue preferenze, chi compera repubblica, chi libero, chi il corriere o l’avvenire.

E’ proprio vero, l’editoria in mano a pochi diventa pericolosa e noi blogger lo abbiamo capito perché in causa. Non è questa che sto scrivendo una stesura del mio pensiero, non è il modo per influenzare le idee di chi mi legge, con verità o pseudo verità visto che ognuno di noi ha la sua verità da dire?. Quella ovviamente legata ai propri interessi, in parte nobili e più o meno concreti. Si vedono nelle scuole centinaia di migliaia di copie di giornali che arrivano settimanalmente o quotidianamente, quintalate di carta stampata che restano inutilizzate, per poi essere condotte al macero, visto che nessuno legge le notizie da essa riportate.

Alcuni insegnanti fanno acquistare delle testate specifiche, influenzando involontariamente il pensiero degli alunni. Inconsciamente spero e non volutamente. Si sa che ambigui messaggi e articoli reali, scritti però con virgole e accenti posti in maniera diversa, possono stravolgere il significato dei fatti. Siamo a conoscenza che ormai la vera guerra di pensiero, e lo è sempre stato ma non così massicciamente, si sposta sulla carta stampata o nelle TV e sicuramente, fra poco, traghetterà, se non è già così, su internet, un mondo virtuale e per questo motivo ancora più pericoloso. Libera stampa e abolizione del rapporto fra politica ed editoria o fra imprenditoria implicata politicamente e la comunicazione. Si è accusato Grillo d’aver duplicato le sue entrate con il Blog, ma in questo caso, il guadagno è derivato esclusivamente dall’interesse dei lettori per ciò che scrive, non certo da sovvenzioni statali, che altro non sono che soldi di ognuno di noi. E' proprio questo il paradosso; alla fine paghiamo carissime, le informazioni che ci vengono appositamente PROPINATE.


Italo Suris

un taglio con il passato




27 aprile 2008
Un albero caduto per mano dell'uomo, un corpo di legno segato alla base, si nota il midollo che fuoriesce come se fossero parti interne di un corpo umano, interiora che si mostrano all'occhio impietoso di chi passa lungo la strada interrata. Colpisce la forma, la posizione del tronco, che finisce in un muso di un animale supplichevole in atto di emettere un grido straziante. Perchè? si domanda aspettando la morte che si avvicina, perchè tanto accanimento contro la natura?. E' rassegnato il tronco-animale il coropo non repira nè si nutre del nutrimento proveniente dalle zolle le sue radici sono come arti abbandonati, paralizzati per sempre in una carozzella di verde terriccio.



un timido risveglio


27 aprile 2008
Potete dire quel che volete, non sarò un fotografo professionista , ma un perfetto dilettante, questo sì. Alla fine nella vita non si può primeggiare in tutto, si fa quel che si può sopratutto quando si usa il cellulare più per fotografare che per telefonare, almeno così la Tim non ti chiede petulante di fare una nuova ricarica di ben 30 €.

giallo zafferano


27 aprile 2008


Sempre con il cellulare, con cui mi diverto a fotografare ciò che mi capita sottomano, anzi sotto la vista miope dei miei poveri occhi, ho fotografato il soffione ed i fiori delle speternace, in dialetto friulano. Sono delle erbe che si gustano all'insalata di un verde intenso e di forma lanceolata e con i bordi frastagliati. Si raccolgono in primavera, prima che i fiori si aprano, poi ovviamente diventa non più commestibile. ma forse vale la pena fare a meno di un'insalata peraltro amarognola o di un risotto e godersi lo spettacolo di questi colori.

una massa di colore

27 aprile 2008

Mi son divertito a fotografare con il cellulare da due megapixel di risoluzione,questo magnifico fiore dai colori sgargianti ho zoomato al massimo o quasi per ottenere una foto macro. Però come si vede l'ingrandimenteo eseguito solo con il sftware incorporato, digitale quindi e non meccanico ha provocato la sgranatura dell'immagine rendendola ovviamente più sfocata, ma per questo non meno bella.

sabato 26 aprile 2008

mi dica madame, chi lo ha più lungo del reame?

26 aprile 2008

Sesso, sesso, sesso solo sesso e ancora sesso. Sesso violento e sesso voluto, sesso subito e quello goduto. Non mi sembra di sentire altro alla TV, sesso e rock and roll, passione e cocaina. Soldi, soldi, soldi e sesso. Ma cosa sta succedendo in questo paese? Un’orgia collettiva di passioni in bui anfratti, o lungo i muri di metropolitane, in bagni sozzi d’istituti scolastici o in piena classe in presenza anche di docenti accondiscendenti. Famoso lo spogliarello della professoressa di musica.

Una quindicenne è stata violentata dai compagni, costretta a rapporti sessuali, registrati e trasmessi come trofeo di guerra, tramite il cellulare, Meredith muore con la gola squarciata dopo un rapporto in un’orgia collettiva. Albanese violenta in piena città una novantenne incartapecorita, la professoressa incita gli alunni a mostrare il pene per stilare una classifica di chi è più dotato, mentre giovani studentesse si prostituiscono per una carica di cellulare. Sesso, sesso, sesso ed ancora sesso, droga e rock and roll. Questa è la realtà, ma non voglio essere noioso, solo solo invidioso, desidererei entrare in questo mondo, spogliarmi delle mie paure e dei miei tabù, tornare ragazzino e poter finalmente entrare in classe per vincere il premio di chi l’ha più lungo. Ci riuscirò mai?

O forse il bigottismo esiste fra quelli della stessa mezza età, e non più fra quest'ultimi e i ragazzini. Già perché la professoressa di Pordenone, madamaweb, si divertiva un sacco e faceva divertire. Evviva l’Italia, un circo del piacere in cui solo chi vuole rimanerne escluso non gode e conduce una vita monotona e tradizionale, niente stupri, né droghe, né calzamaglie o corde legate ai genitali ed al collo in un cappio autostringente ed autogodente , una specie di onanismo forcaiolo, ma neppure, come si usa ormai in altri paesi più avanzati, una piccola trasgressione rispettando una forma gerarchica fra esseri dello stesso sesso o fra uomo e donna e neppure fra più colleghi su un'unica sedia da ufficio o nel bagno sul lavandino. Mi ricordo un particolare di parecchi anni fa, una madre professoressa, sposata ad un medico, ci confessò che la figlia dodicenne le chiese il favore di masturbarla. Pensate, la ragazzina voleva risparmiarsi anche questa fatica. Cosa significa essere pigre.

Meno male che la madre si sentiva stanca. Ma dico è una cosa normale che un figlio chieda aiuto ai genitori anche per questo piccolo e intimo esercizio preparatorio? Sono cambiati i tempi, la carriera si fa a colpi di culo, ma non come s’intende normalmente, e cioè fortuna, culo inteso proprio come culo, deretano nella lingua parlata.! Il problema è che ormai di fregne in bella mostra o sul mercato ce ne sono a bizzeffe. Telefona al numero 006.7566. 9988834.e sentirai dall’altra parte la voce asmatica, pardon ansimante che ti dice di tutto un po’, ammiccandoti dal monitor di una tv e chiedendoti: "caro porcellone mio, dimmi cosa desideri,vorresti per caso vedere la mia patatina? "

E l’altro vicino al telefono sbava con il coso fra le mani, raccontando di tutto di più, di misure, sensazioni, posizioni, desideri. La scena finisce quasi sempre con un click improvviso, il suono della cornetta, che corrisponde probabilmente al culmine dell’orgasmo o forse alla paura di pagare una bolletta salata. Sarò forse un vecchio bacchettone, approvo la sensazione di un rapporto nuovo erotico e sentimentale, ma due rose, anche tre e un po’ di romanticismo, penso che renda l’amore un po’ meno meccanico e aiuti a instaurare un rapporto un po’ più intricante anche se solo di divertente amicizia.
Il sesso è gioco è vero, non c'entra con l'amore, lo si può fare affine a sè stesso, ma cerchiamo di giocare e anche tradire, con quel po’ di sentimento e con quell' emotività e rispetto reciproco di sè e degli altri che qualsiasi gioco comporta. Cerchiamo almeno in questa sfera così privata, gioiosa ed importante, da soli in due o quaranta che si sia, di non diventare il limone di turno. Nel senso non di "limonata", ma di puro e meccanico sfruttamento. Noi uomini infatti, rischieremmo di essere eliminati se il durismo durasse meno del tempo prestabilito dalla madama o le madame di turno.



Italo Suris

labile ma felice

26 aprile 2008


Solo una persona psicologicamente labile, gioisce allorchè un suo simile scatta sull'attenti al suo cospetto in segno di reverenziale atteggiamento. Un individuo equilibrato, dovrebbe invece preoccuparsene.



meditate gente



Italo Suris

ri....generazione


25 aprile 2008

Ultima foto, le montagne lontane ancora ricoperte di candida neve, sono ancora là apparentemente inacessibili se non agli stambecchi ed ai camosci, ma scarponi di esseri umani hanno lasciato la loro impronta che resterà nei secoli a ricordo del loro sacrificio e della coerenza. Ricordano il passaggio di giovani, che hanno impedito inutilmente, che la loro terra venisse occupata e distrutta dall'ingordigia del colonialismo, qualunque esso fosse. Purtroppo non ci sono riusciti

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riposo meritato


25 aprile 2008

Siamo quasi alla fine della presentazione e della cronostoria della resistenza. Questa immagine sta a rappresentare il luogo ove riposano finalmente in pace i caduti di tutti i tempi e di tutte le guerre, anche quelle odierne e quotidiane coontro la fame gli stenti la vecchiaia le malattie gli incidenti sul lavoro e nelle starde. Ma anche quella derivante da un credo profondo, dal desiderio di morire come uomini liberi dall'arroganza e dalla prepotenza di altri simili.

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le case della speranza




25 aprile 2008

Ma continuiamo nell'escursus dei luoghi della resistenza. Ecco rappresentato un piccolo borgo che nel tempo non si è molto modificato, ad eccezione delle parabole che si vedono installate sui tetti di queste bellissime case di pioetra, sembra che il tempo si sia fermato e che dentroi a queste abitazioni di pietra ci siano ancora donne, vecchi e bambini che attendono i loro congiunti andati a combattere in tutto il mondo ma in particolare in Russia o in Albania, nei balcani e difficilmente in africa. Sicuramente fra i monti a fare i partigiani. Quante volte sono tornati nella piccola piazza di Claut, accolti dai propri amici, congiunti e fidanzate come salvatori ed eroi. Venivano a rifocillarsi, qualche volta a sequestrare cibo e bestiame che hanno restituito, come è capitato a mio suocero, perchè troppo magro e denutrito. Era una vacca di cui si vedevano le costole , è stata ritrovata con un biglietto scritto in dialetto infilzato su un corno. Diceva : "dame da magnar", dammi da mangiare perchè così non servo a nessuno, nemmeno alla patria. Ma non era facile a quei tempi di magra trovare bida e far fieno durannte le stagioni primaverili. Mancavano le braccia degli uomini, erano tutti al fronte mancava la farina per il pane o il mais per la polenta, ma anche il sale che si doveva andare a prendere nella bassa friulana. C'era solo miseria e disperazione, e vecchi donne e bambini, ingannavano il morso della fame davanti ad un grande camino affumicato, parlando delle speranze future, di racconti o favole metropolitane, ma anche pronunciando nomi d'eroi e di traditori. Sono rimaste le case così com'erano una volta dalle stesse non escono più donne vestite di nero calzanti scarpet in velluto fatte e ricamati a mano, piccole scarpe fatte di velluto con la suola di stoffa cucita sapientemente a mano e un ricamo multicolore che in genere rappresentava la stella alpina, il fiore più bello delle montagne, il simbolo della verginità dei luoghi sacri agli abitanti. Viottoli che si inerpicano verso le case, staccionate in legno ingrigito, tetti con tegole smorzate nel colotre dall'età e dalle esperienze vissute, dolore e piacere, morte e natività, violenze gratuite ed incesti. La vita di allora durante la guerra di sempre, quella che tanto piace agli uomini di buona vanità.

il verde del ricordo


25 aprile 2008

Ecco gli imponenti alberi verdeggianti che con le loro chiome proteggevano formando coltri verdeggianti ed impenetrabili all'occhio umano, i pochi coraggiosi che avevano osato ribellarsi nei 1948 alle forze d'occupazione. Forse sono ancora tutti là e potrebbero dopo più di cinquant'anni, raccontare cose e anedoti mai conosciuti o sentiti da pochi. Amori nascosti e fugaci, lunghe gonne nere alzate sopra la vita per agevolare un rapporto veloce di sesso fra fidanzati divisi dall'esigenza di sopravvivere alle retate tedesche. Giovani mogli o fidanzate partigiane il cui compito consisteva nel portare vettovagliamento e messaggi cifrati ai loro consorti e a capitan "Maso" o al "comandante guglielmo". Ricordi che gelosamente conservano nel cuore del fusto, immagini scolpite nelle radici dei pini o degli abeti ma anche di faggi e di larici che rendono così misteriosa e affascinante l'intera vallata. Appena sotto il letto di alcuni caduti, fredde lastre di pietra a ricordo del coraggio di molti giovani montanari, ma anche di altri provenienti dalle città o dalla valle sottostante , o dai campi del Veneto e del Friuli. Cappellani, medici insegnanti o ufficiali fuggiti dai campi di battaglia, costituivano quelli che venivano chiamati i comandanti di battaglioni di partigiani. Una guerra disperate che ci ha portato l'illusione di una libertà che è durata una manciata di secolo. Giovani guardate queste immagini, osservate quegli alberi possenti e dignitosi e rivolgetevi alcune importanti domande. Dove stiamo andando?

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venerdì 25 aprile 2008

inerpicarsi per salvarsi


25 aprile 2008

Ecco i fianchi delle montagne sui quali si inerpicavano i nostri giovani partigiani. Al collo un fazzoletto, verde o rosso, ma anche non colorato serviva ad asciugarsi la fronte e il viso dalle gocce di sudore , ma anche per tamponare il sangue delle ferite. Sulle spalle arrancando faticosamente sui pendii dei monti, piccoli o grandi zaini colmi di munizioni, alla cintola binocoli o vecchie rivoltelle , mentre mitra e fucili venivano portati sulla spalla destra. Non erano normali armi da caccia, erano stati portati o paracadutati nelle notti più buie o appena illuminate dal chioarore della luna dagli aerei inglesi o americani, guidati sul luogo da mcapitani dell'esercito alleato che erano stati mandati in queste ed altre valli per organizzare la lotta civile di liberazione. Americani ed inglesi, non certo russi! o perlomeno non solo. Sono boschi e terra ancora intrinsa del loro sangue, fusti di alberi e rami che hanno accolto le loro budella. Questa signori è stata la resistenza, non è stata certo una passeggiata.

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i posti della memoria


25 aprile 2008

Alcuni posti del ricordo della guerra partigiana. Si è svolta qui in queste valli, fra questi monti che pochi dei giovani che ora inneggiano al Duce o a Mussolini, conoscono. Claut, Cimolais, Erto o Casso; tutta la valcellina o la valcimoliana, i bosche del cansiglio o del Pradut. Qui molti giovani sono stati catturati dai tedeschi che si son calati con le corde all'improvviso dalle scoscese parti di roccia della forcella chialedina. Giovani di venti anni, ex militari retenuti dai tedeschi banditi o giovani che si erano rifugiati in montagna per non fare una guerra accanto a coloro che consideravano degli occuppanti e degli oppressori. Da queste parti nessuna amministrazione comunale, che sia di destra o di sinistra, impedirebbe di cantare "o bella ciao"

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il cielo si oscura


25 aprile 2008

Oggi è festa della liberazione il XXV aprile nasce sotto il degno della polemica ed io inizio a fare quello che alcuni indicano come una provocazione pericolosa che potrebbe dividere il paese. Chi il sindaco di Sassari che ha vietato alla banda comunale di suonare " Bella ciao"MA PROPRIO QUESTA SCELTA SCONSIDERATA, è stata la scintilla che ha provocato quella rottura nella società civile che temo continuerà se non peggiorerà nel nostro paese. La canzone in oggetto è stata assunta a simbolo e come inno della liberazione, proprio perchè partigiana e non comunista.

La guerra partigiana intesa come guerra di liberazione non aveva colorazione politica, è stata una guerra civile a cui hanno partecipato, cittadini o militari ma anche civili, donne e perfino bambini. Molti scoperti e trucidati dai nazisti e dai fascisti, che se veramente non dovessero più esistere, non si dovrebbero far reputare tali con scelte discutibili come il revisionismo storico. Il ritocco di qualcosa che non ha certo bisogno di essere revisionato e che fa parte della storia del nostro paese. Anch'io da ragazzo ho cantato questa canzone così struggenete e bella, intensa ed armonica. Da tanto non la cantavo, ma penso che sia giunto il momento di rispolverarla visto che delle nuvole nere e minacciose stanno , come si può vedere nell'immagine, oscurando la luce limpida e riflessa dalla luna, del sole che tutti attendiamo risplenda su questa terra sempre in contraddizione. Migliaia di persone a Sassari ed in altri posti della Sardegna l'hanno cantata sfidando una decisione alquanto azzardata ed incomprensibile. Mi aggiungo al coro da lontano e con passione e incomincio:" questa mattina,...mi son svegliato, o bella ciao, bella cia bella ciao oh oh, questa mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor...

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il pescatore


Mi è rimasta questa statua di bronzo, come unico ricordo di papà. E' un pezzo sicuramente vecchio ma non antico, eppure bello. Rappresenta sicuramente uno scugnizzo napoletano che toglie l'amo dalla bocca del pesce agonizzante appena pescato, nel porto o lungo i faraglioni di margellina. Guardando questa figura è come se tornassi indietro nel tempo, quando ragazzo e proprio in quei luoghi, mi gettavo a mare immergendomi in profondità, dotato solo di pinne e boccaglio, per raccogliere cozze o prendere i polipi adagiati sul fondale nelle acque ancora estremamente cristalline del golfo. Sarà stata la giovinezza, ma Napoli mi sembrava allora, la città più bella del mondo, per quel che conoscevo ovviamente. Di bello ora c'è solo un ricordo, peraltro sbiadito come il busto di bronzo ricoperto ora da una leggera patina del tempo. La stessa patina che ricopre i miei sogni irrealizzati, come incompiuta è rimasta la possibilità di riacquistare il sorriso di molti giovani partenopei che hanno smarrito con trasparenza dell'acqua marina, anche quella dell'animo di chi dovrebbe tutelare il loro futuro.

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il prezzo di una vita

24 aprile 2008

Anno zero in tutti i sensi. La trasmissione di stasera ovviamente non più a carattere prettamente politico, ma con lievi sfumature e accenni alla corresponsabilità fra alcuni politici e la malavita, è stata come un pugno nello stomaco. Un cazzotto che ha sicuramente lasciato senza respiro per molti minuti parecchia gente, me compreso, all’oscuro di tutto ciò che si muove nel sottobosco della criminalità organizzata, che ormai come una piovra, si è immessa nel circuito legalizzato dell’imprenditoria a doppio petto, quella del nord.

Non sono né Saviano, né un giornalista, ma un semplice cittadino che come tanti incomincia a temere per il proprio futuro, per la legalità che ormai sembra sparita da intere zone del nostro paese e dalle accuse e testimonianze che solo poche ed isolate voci di uomini responsabili e coraggiosi, hanno il coraggio di rendere pubbliche. Ho analizzato e ponderato i messaggi e le notizie che più hanno caratterizzato la trasmissione e mi sono fatto un’idea di come percepiscano in meridione lo Stato, i cittadini di quelle disperate regioni. Vero è che, per quello che sostiene lo stesso scrittore di gomorra, come è stato peraltro confermato da alcuni intervistati in paesi del casertano, la malavita si è sostituita allo stato e all’imprenditoria locale. Ma non dimentichiamoci che i politici locali, e non, vengono pur sempre scelti dall’elettore.

E’ inutile poi piangere, quando le mozzarelle non sono più vendute perché piene di diossina, come altrettanto stupido è cercare, sempre che si possa, di recuperare uno stipendio non dato o cercare un nuovo lavoro in un sistema basato sull’intimidazione e la paura. Certo i bassi di Napoli sono come potrebbero essere alcuni capannoni nella provincia di Treviso e nel Veneto opulento, luoghi in cui vengono ammassati, giorno e notte, clandestini che lavorano per poco o quasi per nulla e che a loro volta sfruttano nello stesso sistema, l’unico che conoscono per sopravvivere, altri concittadini chiamati dai paesi d’origine. Parlo di Cinesi come di rumeni o albanesi, ma anche d’indiani o filippini. Domandiamoci, chi compra il prodotto della loro fatica?

I piazzisti e i venditori ambulanti non autorizzati, o vi è qualche organizzazione legale o illegale che gestisce l’intero sistema?. E’ difficile pensare a qualcosa di sporadico. Decine d’operai ed operaie che lavorano e soggiornano illegalmente, producono parecchi pezzi al giorno, e la loro paga, se pur miserabile, sarà sicuramente legata alla produttività di ognuno di loro. Lavoreranno sicuramente a cottimo, e non è detto che fra i clienti non ci siano anche dei grossisti o degli imprenditori manifatturieri che approfittano della situazione, inserendo sul mercato il prodotto ad un prezzo decuplicato. E’significativo il caso del sarto cinese che in una notte aveva realizzato un abito da sposa, venduto poi da uno stilista ad una giovane donna del mondo dello spettacolo.

Siamo arrivati al punto di non ritorno, il sistema è diventato come un cane che si morde la coda. Il fatturato ed il potere sono i moventi che diventano alibi per generare un mostro che divora chi lo genera, una madre che crescendo fagocita i propri figli sacrificandoli all’illusione di un impossibile riscatto sociale. Ma è una chimera, si fugge dal fango acquitrinoso delle risaie per giungere a seimila o più chilometri nella melma dei sotterranei di lager clandestini, in cui gli attuali kapò, stordiscono con alcool o droghe di duro lavoro e illusorie speranze, requisendo in taluni casi i passaporti, i connazionali, facendoli lavorare strenuamente per parecchie ore della giornata oltre il consentito. Facendoli poi rincominciare, dopo alcune ore di sonno e rifocillandoli con qualche cucchiaio di riso, mentre donne giovani e piacenti perdono, a pagamento, la freschezza della loro gioventù, sui marciapiedi o nelle stanze di luridi motel lungo le larghe strisce d'asfalto frequentate da camionisti, impiegati o da giovani timidi che vogliono essere iniziati al piacere del sesso. Caserta uguale a Treviso o Vicenza? Chissà, mi viene il dubbio che qualcosa alla fine accomuni le due realtà: " a’ mmunnezza!"


Italo Suris

lunedì 21 aprile 2008

l'ultimo fiore


Una mano pietosa ha deposto un ultimo fiore su una lastra di marmo segnata dal calcare.

Un pò di colore nel grigiore di una casa che non ha più bisogno d' arredo.

Dietro la lastra solo un ricordo che invano s' insegue, illudendosi che esista ancora qualcuno che dall'aldilà ti possa ascoltare.

Attorno trovi invece solo vuoto assoluto, l'unica cosa che forse è ancora rimasta a corredo.

Frivolo merletto dell'anima d' ipocriti piccoli uomini, convinti d'essermeritevoli e unici individui da immortalare .

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la Vittoria in tasca


Una v di vittoria costruita dall'uomo. Sempre e solo una gara da cui forse escono tutti sconfitti. Ormai tutti alzano le dita della mano destra in segno appunto di illusoria vittoria. Ho visto questo segno fatto da bambini libanesi, nei campi profughi, da altri un pò più grandi ingannati dal loro paesi e mandati a morire in posti lontani. Sorridevano mentre imbracciavano i mitra, additando uno straccio di essere crivellato di colpi riverso nella polvere del deserto iracheno. La v di vittoria degli hulligan nazionali dopo aver divelto sedili ed inferriate, quella dei vietnamiti nel 68 o degli Afgani ma anche di ingenui bambini dopo una partita di calcio. Identificazione e desiderio di essere i migliori, i vincitori fra esseri divisi da ideologie a costo di uccidere. La morte degli altri ci rende forse più potenti e capaci? e la nostra, mi chiedo, chi farà un domani sorridere, mentre una foto ricordo, diversa certamente da questa, immortalerà l'avvenimento? Una vedova allegra o un collega di lavoro oppure figli o nipoti titolari di un testamento. In questo caso sorride l'ambiente, lo studio che ha guadagnato, nell'arredo, la praticità.

la volontà piegata dalla conoscenza e dalla scienza



21 aprile 2008

Una foto che esprime la confusione di libri, portadocumenti Dox, dizionari e libriccini , che stazionano costantemente su una mensola di truciolare impiallicciato in ciliegio e che mi aiutano a creare il mio blog. Il sapere e il peso della conoscenza fanno cedere o pigare , flettere in questo caso ogni struttura. La consapevolezza quindi riesce a incidere sulla forza e volontà di ognuno di noi. Sapere è peggio dell'ignoranza, che pur costringendo l'uomo a flettettersi dinnanzi al potere lo lascia libero nell'illusione. Schiavo sì, ma senza il dolore psicologico di essere consapevole di piegarsi a forze maggiori, strutture organizzate, che lo stesso uomo nel tempo, ha costituito con la sua fantasia e intelligenza. Forti del sapere non equamente distribuito, perchè volutamente in mano a pochi, si sono create nel tempo gerarchie e interi poteri hanno condizionato masse enormi di esseri umani, gestendo inconsciamente ogni loro movimento e prevenendo o addirittura creando bisogni inconsci ed inutili. Quanto bello sarebbe non sapere e accontentarsi di mangiare, fottere e lavorare. In fondo è quello che desidera un vero potere, l'avere una massa sempre maggiore di tubi digerenti e copulanti. Scienza e conoscenza quindi non a favore della crescita dell'uomo, ma come possibilità di sfruttamento da parte di ridenti e pochissimi, picolissimi mini gerarchi mondiali.

sabato 19 aprile 2008

L'alopecia sempreverde



19 aprile 2008

Non sono l'unico che rivolge lo sguardo al cielo o, come qualcuno forse giustamente mi paragona, un megalomane che vuole andare sempre più in alto, essere sempre il migliore sperando che qualcuno lo accetti. Sarebbe un comportamento da immaturo e sarei probabilmente in ottima compagnia. Uno dei tanti, dei troppi che aspirano a crescere un gradino più degli altri. Mi impegno è vero in ciò in cui credo, e come tutti, mi piacerebbe far le cose per bene ma senza per questo entrare in conflittualità con chichessia.

Certo le mie ragioni le porto fino in fondo, e se sono convinto che una cosa possa andar bene, tiro dritto per la mia strada. Probabilmente una volta sarei sembrato arrogante ai più, e a dir la verità, chi lo pensava non avrebbe avuto poi tutti i torti. Vi era in me tanta di quella presunzione, che io stesso mi guardavo dall'alto verso il basso senza peraltro rendermene conto. A tutti i costi, desideravo primeggiare, essere come si suol dire, il primo della classe. Ma ritengo che tale comportasmento non dovrebbe rappresentare un grosso problema, semprechè gli altri siano non siano altrettanto ambiziosi ed invadenti.

Tutti noi abbiamo il diritto di crescere , è un diritto acquisito, donatoci dalla natura nell'attimo in cui siamo stati concepiti, ma anche rafforzato dal vissuto personale di ognuno di noi. Se un motivo di attendibilità dovesse esistere, deriverebbe dal fatto di voler strafare in mancanza di solide basi di conoscenza e sicurezza. In psicologia si parla di struttura psicologica fragile di un io e di un super io, che altro non è che l'onnipotenza che caratterizza la prima infanzia. Quindi come sempre si è sostenuto, chi più apparentemente si sente arrivato o si vuol mettere in mostra, in realtà è un individuo molto fragile, un timido, un pauroso.

Infatti l'aggettivo timido proviene come ho letto da qualche parte, dal latino "timididu" , quindi da "timère", temere. E' a tutti gli effetti un problema caratteriale , che però come tutte le cose, ha anche il rovescio della medaglia. In genere costoro sono persone molto sensibili e hanno, il più delle volte un alto quoziente intellettivo . Non parlo dell'intelligenza, che si è scoperto, è composta da più elementi o forme diverse di analisi intellettiva, una delle quali quella caratteriale o emotiva che dir si voglia, ma da una ipersensibilità innata che forse è quella che viene confusa con la genialità.

Molti sono gli esempi di personaggi con questa complessità caratteriale passati alla storia. Leonardo per esempio, Van Ghog, lo stesso Caravaggio e altri ancora. Ma veniamo al sodo, cosa c'entra direte voi, tutto questo gran discorso con l'immagine in alto raffigurata? Semplice l'abete rappresentato, s'innalza verso il cielo, tende a crescere sempre di più senza alcun freno, con la forza del carattere che la natura stessa gli ha donato. E poi, non vedete, ha grossi rami, delle naturali braccia spalancate verso il cielo, come se volesse abbracciare l'universo intero gridando al mondo: " sei mio" L'abete è una pianta magnifica come tutte le conifere sempreverdi di cui se ne conoscono circa 50 specie, mentre del "pinus" ne esistono circa 100 qualità. Non temete, non sono colto in materia, sono solamente una persona che si è preso la briga di sfogliare per qualche minuto, un'enciclopedia di botànica.

Il fusto è eretto, imponente e può raggiungere un diametro alla base consistente e un'altezza alcune volte, di quasi un centinaio di metri. Questo sì, posso dire che è farina del mio sacco, li ho visti proprio con i miei occhi, anzi occhiali, ben 17 anni fa quando con alcuni amici andai in Lituania e poi in Lettonia, o viceversa? E proprio questa inponenza, che potrebbe far pensare ad una fitta rete sotterranea di grosse e lunghe radici poste a raggera, può trar in inganno. Chi conosce queste piante sa infatti che sono tanto grandi, quanto fragili, proprio come l'essere umano. Il tronco poi potrebbe essere vuoto all'interno e nessuno se ne accorgerebbe se non troppo tardi.

E le radici?, pochi sanno che in genere non sono sufficientemente robuste e lunghe da sostenere una pianta così massiccia. Generalmente si allargano in superficie e non in profondità. Ci sono poi le malattie dei parassiti, che difficilmente si possono curare. Ma il peggior nemico come sempre è proprio l'uomo, il quale come ho potuto constatare, quando trova qualcosa che non è suo perchè della natura fa man bassa. In fondo , come diceva un amico, tutto ciò che viene dalla natura, per gli industriali, almeno in Italia è a costo zero!

In Lettonia intere colline erano segnate da vasti spazi che come incipiente calvizia attraversavano, deturpandoli irrimediabilmente, boschi di inimmaginabile bellezza. Quando ho ho avuto modo di verificare di persona questo scempio, quasi quasi mi veniva da piangere. Ma state tranquilli, non per le piante in sè, quanto perchè mi ricordavano la caduta di buona parte dei miei capelli. Onore ai caduti, mi verrebbe da dire! Ecco, ora dopo tutta questa gran tiritera, avrete capito che anche le piante proprio come gli uomini, possono essere dei gran palloni gonfiati. Qual'è il problema?, semplice: Grosse quantità di piante e boschi immensi e verdeggianti, si trovano solo nel nord Europa, i palloni gonfiati purtroppo solo nel nostro paese.

Italo Suris

uno schermo oscurato

19 aprile 2008


Non ho mai capito se abbia più paura un uomo che è in presenza di un altro con gli occhi celati dietro un paio di lenti oscurate, oppure quello che calza gli occhiali stessi.


meditate gente


Italo Suris

la tristezza di un fiore canuto

19 aprile 2008

Palizzata di cemento, grigio cemento che spegne il colore dei candidi fiori che con malcelato pudore nascondono una linea ferrata. Una ferrovia abbandonata da tempo che rischia di rifiorire divorando la vita della pianta in questione. Mortificati fiori nella loro rara bellezza, il capo chino in misericordiosa preghiera, petali inginocchiati davanti ad un altare di grezza idiozia ingrigita da polveri, da smog proveniente dalle rare littorine che passano lungo i binari arruginiti dal tempo e dalle piogge ormai acide. Grandi e fragili fiori scomposti in una innaturale posizione, piante piegate dal vento sospinto dai vagoni che sfrecciano sbuffando e sibilando di rabbia o di dolore, per la fatiica d'inerpicarsi in salita verso i monti lontani. Sacile- Gemona il tragitto di oggi, l'inferno di scintille, di fumi e di fiamme, di odori di gomma e oli bruciati, quello di domani.
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