sabato 19 aprile 2008

L'alopecia sempreverde



19 aprile 2008

Non sono l'unico che rivolge lo sguardo al cielo o, come qualcuno forse giustamente mi paragona, un megalomane che vuole andare sempre più in alto, essere sempre il migliore sperando che qualcuno lo accetti. Sarebbe un comportamento da immaturo e sarei probabilmente in ottima compagnia. Uno dei tanti, dei troppi che aspirano a crescere un gradino più degli altri. Mi impegno è vero in ciò in cui credo, e come tutti, mi piacerebbe far le cose per bene ma senza per questo entrare in conflittualità con chichessia.

Certo le mie ragioni le porto fino in fondo, e se sono convinto che una cosa possa andar bene, tiro dritto per la mia strada. Probabilmente una volta sarei sembrato arrogante ai più, e a dir la verità, chi lo pensava non avrebbe avuto poi tutti i torti. Vi era in me tanta di quella presunzione, che io stesso mi guardavo dall'alto verso il basso senza peraltro rendermene conto. A tutti i costi, desideravo primeggiare, essere come si suol dire, il primo della classe. Ma ritengo che tale comportasmento non dovrebbe rappresentare un grosso problema, semprechè gli altri siano non siano altrettanto ambiziosi ed invadenti.

Tutti noi abbiamo il diritto di crescere , è un diritto acquisito, donatoci dalla natura nell'attimo in cui siamo stati concepiti, ma anche rafforzato dal vissuto personale di ognuno di noi. Se un motivo di attendibilità dovesse esistere, deriverebbe dal fatto di voler strafare in mancanza di solide basi di conoscenza e sicurezza. In psicologia si parla di struttura psicologica fragile di un io e di un super io, che altro non è che l'onnipotenza che caratterizza la prima infanzia. Quindi come sempre si è sostenuto, chi più apparentemente si sente arrivato o si vuol mettere in mostra, in realtà è un individuo molto fragile, un timido, un pauroso.

Infatti l'aggettivo timido proviene come ho letto da qualche parte, dal latino "timididu" , quindi da "timère", temere. E' a tutti gli effetti un problema caratteriale , che però come tutte le cose, ha anche il rovescio della medaglia. In genere costoro sono persone molto sensibili e hanno, il più delle volte un alto quoziente intellettivo . Non parlo dell'intelligenza, che si è scoperto, è composta da più elementi o forme diverse di analisi intellettiva, una delle quali quella caratteriale o emotiva che dir si voglia, ma da una ipersensibilità innata che forse è quella che viene confusa con la genialità.

Molti sono gli esempi di personaggi con questa complessità caratteriale passati alla storia. Leonardo per esempio, Van Ghog, lo stesso Caravaggio e altri ancora. Ma veniamo al sodo, cosa c'entra direte voi, tutto questo gran discorso con l'immagine in alto raffigurata? Semplice l'abete rappresentato, s'innalza verso il cielo, tende a crescere sempre di più senza alcun freno, con la forza del carattere che la natura stessa gli ha donato. E poi, non vedete, ha grossi rami, delle naturali braccia spalancate verso il cielo, come se volesse abbracciare l'universo intero gridando al mondo: " sei mio" L'abete è una pianta magnifica come tutte le conifere sempreverdi di cui se ne conoscono circa 50 specie, mentre del "pinus" ne esistono circa 100 qualità. Non temete, non sono colto in materia, sono solamente una persona che si è preso la briga di sfogliare per qualche minuto, un'enciclopedia di botànica.

Il fusto è eretto, imponente e può raggiungere un diametro alla base consistente e un'altezza alcune volte, di quasi un centinaio di metri. Questo sì, posso dire che è farina del mio sacco, li ho visti proprio con i miei occhi, anzi occhiali, ben 17 anni fa quando con alcuni amici andai in Lituania e poi in Lettonia, o viceversa? E proprio questa inponenza, che potrebbe far pensare ad una fitta rete sotterranea di grosse e lunghe radici poste a raggera, può trar in inganno. Chi conosce queste piante sa infatti che sono tanto grandi, quanto fragili, proprio come l'essere umano. Il tronco poi potrebbe essere vuoto all'interno e nessuno se ne accorgerebbe se non troppo tardi.

E le radici?, pochi sanno che in genere non sono sufficientemente robuste e lunghe da sostenere una pianta così massiccia. Generalmente si allargano in superficie e non in profondità. Ci sono poi le malattie dei parassiti, che difficilmente si possono curare. Ma il peggior nemico come sempre è proprio l'uomo, il quale come ho potuto constatare, quando trova qualcosa che non è suo perchè della natura fa man bassa. In fondo , come diceva un amico, tutto ciò che viene dalla natura, per gli industriali, almeno in Italia è a costo zero!

In Lettonia intere colline erano segnate da vasti spazi che come incipiente calvizia attraversavano, deturpandoli irrimediabilmente, boschi di inimmaginabile bellezza. Quando ho ho avuto modo di verificare di persona questo scempio, quasi quasi mi veniva da piangere. Ma state tranquilli, non per le piante in sè, quanto perchè mi ricordavano la caduta di buona parte dei miei capelli. Onore ai caduti, mi verrebbe da dire! Ecco, ora dopo tutta questa gran tiritera, avrete capito che anche le piante proprio come gli uomini, possono essere dei gran palloni gonfiati. Qual'è il problema?, semplice: Grosse quantità di piante e boschi immensi e verdeggianti, si trovano solo nel nord Europa, i palloni gonfiati purtroppo solo nel nostro paese.

Italo Suris

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