sabato 26 aprile 2008

le case della speranza




25 aprile 2008

Ma continuiamo nell'escursus dei luoghi della resistenza. Ecco rappresentato un piccolo borgo che nel tempo non si è molto modificato, ad eccezione delle parabole che si vedono installate sui tetti di queste bellissime case di pioetra, sembra che il tempo si sia fermato e che dentroi a queste abitazioni di pietra ci siano ancora donne, vecchi e bambini che attendono i loro congiunti andati a combattere in tutto il mondo ma in particolare in Russia o in Albania, nei balcani e difficilmente in africa. Sicuramente fra i monti a fare i partigiani. Quante volte sono tornati nella piccola piazza di Claut, accolti dai propri amici, congiunti e fidanzate come salvatori ed eroi. Venivano a rifocillarsi, qualche volta a sequestrare cibo e bestiame che hanno restituito, come è capitato a mio suocero, perchè troppo magro e denutrito. Era una vacca di cui si vedevano le costole , è stata ritrovata con un biglietto scritto in dialetto infilzato su un corno. Diceva : "dame da magnar", dammi da mangiare perchè così non servo a nessuno, nemmeno alla patria. Ma non era facile a quei tempi di magra trovare bida e far fieno durannte le stagioni primaverili. Mancavano le braccia degli uomini, erano tutti al fronte mancava la farina per il pane o il mais per la polenta, ma anche il sale che si doveva andare a prendere nella bassa friulana. C'era solo miseria e disperazione, e vecchi donne e bambini, ingannavano il morso della fame davanti ad un grande camino affumicato, parlando delle speranze future, di racconti o favole metropolitane, ma anche pronunciando nomi d'eroi e di traditori. Sono rimaste le case così com'erano una volta dalle stesse non escono più donne vestite di nero calzanti scarpet in velluto fatte e ricamati a mano, piccole scarpe fatte di velluto con la suola di stoffa cucita sapientemente a mano e un ricamo multicolore che in genere rappresentava la stella alpina, il fiore più bello delle montagne, il simbolo della verginità dei luoghi sacri agli abitanti. Viottoli che si inerpicano verso le case, staccionate in legno ingrigito, tetti con tegole smorzate nel colotre dall'età e dalle esperienze vissute, dolore e piacere, morte e natività, violenze gratuite ed incesti. La vita di allora durante la guerra di sempre, quella che tanto piace agli uomini di buona vanità.

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