venerdì 25 aprile 2008

il pescatore


Mi è rimasta questa statua di bronzo, come unico ricordo di papà. E' un pezzo sicuramente vecchio ma non antico, eppure bello. Rappresenta sicuramente uno scugnizzo napoletano che toglie l'amo dalla bocca del pesce agonizzante appena pescato, nel porto o lungo i faraglioni di margellina. Guardando questa figura è come se tornassi indietro nel tempo, quando ragazzo e proprio in quei luoghi, mi gettavo a mare immergendomi in profondità, dotato solo di pinne e boccaglio, per raccogliere cozze o prendere i polipi adagiati sul fondale nelle acque ancora estremamente cristalline del golfo. Sarà stata la giovinezza, ma Napoli mi sembrava allora, la città più bella del mondo, per quel che conoscevo ovviamente. Di bello ora c'è solo un ricordo, peraltro sbiadito come il busto di bronzo ricoperto ora da una leggera patina del tempo. La stessa patina che ricopre i miei sogni irrealizzati, come incompiuta è rimasta la possibilità di riacquistare il sorriso di molti giovani partenopei che hanno smarrito con trasparenza dell'acqua marina, anche quella dell'animo di chi dovrebbe tutelare il loro futuro.

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