martedì 8 aprile 2008

la torcia avvelenata


08 aprile 2008

Spegniamo definitivamente la fiamma, quella della fiaccola olimpica che non ha più motivo di viaggiare per il mondo, come segno di pace fra gli uomini. Mi sono bastate due righe di un intero articolo che relazionava il calvario dei tedofori in terra francese, costretti a rifugiarsi sui pullman, scortati da poliziotti, protetti da cecchini appostati sui tetti della città.

“ Mai una torcia olimpica simbolo dell’armonia fra i popoli, era stata così braccata, vessata, diventando così invisibile. Trenta blindati della polizia davanti, trenta dietro.” E’ questa una breve successione di parole che esprimono quale sia ormai il clima che si respira attorno a quest’evento. “ Lo sport non è responsabile di quello che succede in Cina”, ha commentato la campionessa Marie –Josè Perec, che ha anch’essa per breve tempo portato la fiaccola. E come avrebbe potuto?, bisogna dire però che lo sport non è più quello di una volta e le olimpiadi sono messe stesse diventate mezzo di affermazione sociale politica e soprattutto economica. Basta vedere cosa succede nel calcio italiano.




Quindi alla fine lo sport e le olimpiadi non sono quello che avrebbero dovuto essere, una sfida pacifica di atleti di tutte le nazioni che mettono in evidenza più che la genetica di appartenenza, la preparazione fisica e sportiva oltre che le qualità personali di sacrificio e di sofferente volontà che ha condotto i numerosi atleti verso l’ottenimento del premio più ambito rappresentato da una medaglia che altro non dovrebbe essere che il simbolo di un impegno costante. Una volta ai vincitori, veniva cinta la fronte con l’alloro, le gare anche se combattute con tenacia e determinazione, erano impostate sul massimo rispetto dell’individuo e delle sue capacità. Ma tutto ciò nel tempo è scomparso, l’olimpiadi stesse sono divenute un mezzo per misurare la potenza di una nazione, gli atleti identificati come esseri della terra , ma come prodotti di uno stato geneticamente superiori o professionalmente più preparati.




La tecnologia e le sostanze dopanti hanno intaccato quella purezza per la quale i giochi stessi avrebbero dovuto esistere. Il denaro, come i rapporti d’interscambio economico fra le nazioni organizzatrici, sono nel tempo divenute l’unico vero ed importante motivo che ha imbavagliato negli anni la spontaneità di questa magnifica e non più spontanea manifestazione. Queste olimpiadi sono macchiate di sangue quello dei tibetani, di monaci tibetani che hanno sfilato pacificamente chiedendo l’indipendenza territoriale o per lo meno più realisticamente, come più volte ribadito dallo stesso Dai Lama, un’autonomia economica e culturale, affinché il Tibet possa mantenere intatte nel tempo le millenarie tradizioni che ha reso questo paese famoso ed unico al mondo.




Non è la prima volta che si dà quindi un significato politico alle olimpiadi, lo fece Hitler che volle dimostrare la superiorità della razza ariana rispetto a quella degli altri atleti, ci fu il massacro durante le olimpiadi di Monaco da parte di un gruppo d’integralisti libanesi, ma anche il pugno chiuso della mano destra alzato in segno di vittoria e di potenza” blak power”, hanno segnato simili avvenimenti. Lo sport forse non sarà responsabile di ciò che avviene in Cina, questo è pur vero, ma un vero sportivo non dovrebbe prestarsi all’ambizione di governanti che intendono fare di un paese un colosso economico con un peso politico interplanetario. E’ risaputo che in quel lontano continente, bambine sono costrette ad allenarsi per ore e ore allo scopo d’ottenere il massimo rendimento psicofisico, vengono trasformate in macchine umane, come forse una volta succedeva in un paese a noi vicino.




Che cosa vuol dire tutto ciò, che motivazioni ci possono essere se non quelle di dimostrare al mondo la propria potenza e le propria determinazione? Ci vedo poco sport in tutto questo e tanta politica. Ho pensato molto se sia o non sia corretto boicottare le olimpiadi cinesi. Ora, pur avendo in precedenza dato la priorità agli immensi interessi economici che coinvolgono le varie nazioni e quell’immenso continente, ritengo che sia giusto prendere le distanze, che non è detto debbano essere prese come ricatti o ammonimenti , quanto come desiderio di dialogo, sperando che si aprano spiragli per risolvere le problematiche interne che non possono essere considerate normali in un paese proiettato verso una democrazia impostata sulla crescita economica ed istituzionale.


Da wikipedia, dizionario libero on line:Interferenze con le Olimpiadi [modifica]

Guerre [modifica]
Contrariamente alle speranze del barone De Coubertin, le Olimpiadi non impedirono le guerre. I Giochi del 1916 furono cancellati a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, e lo stesso avvenne per i giochi del 1940 e 1944, a causa della Seconda guerra mondiale. Inoltre i vincitori della Prima guerra mondiale impedirono alle nazioni sconfitte di partecipare alle Olimpiadi del 1920. Dal 1992 il CIO in occasione di ogni Olimpiade chiede ufficialmente alla comunità internazionale (con il supporto dell'ONU) di osservare la tregua olimpica.

Politica [modifica]
La politica interferì sullo svolgimento delle Olimpiadi anche in altre occasioni. Le Olimpiadi estive del 1936 a Berlino furono utilizzate come strumento di propaganda dal Partito nazista tedesco.
Un incidente politico di scala minore avvenne durante le celebrazioni dei giochi di Città del Messico 1968. Due atleti afroamericani della squadra di atletica leggera, Tommie Smith e John Carlos, durante l'esecuzione dell'inno statunitense alla cerimonia di premiazione dei 200 metri, eseguirono il saluto delle Pantere Nere, per denunciare il razzismo contro gli afroamericani negli USA.
Negli anni Settanta e Ottanta furono invece i boicottaggi a segnare i Giochi. Prima furono i paesi africani a boicottare le Olimpiadi del 1976 per protestare contro la tournée in Sudafrica, in pieno regime di apartheid, della nazionale neozelandese di rugby. Ai Giochi di Mosca nel 1980 furono gli USA, assieme ad altri paesi del blocco occidentale, a rifiutarsi di partecipare a causa dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Per reazione, i sovietici e i loro partner del blocco orientale boicottarono i successivi Giochi di Los Angeles nel 1984.

Terrorismo [modifica]
Uno dei capitoli più neri della storia olimpica venne scritto nel 1972, in occasione dei Giochi Olimpici di Monaco, in quello che passerà alla storia come il massacro di Monaco. Un commando di terroristi palestinesi prese in ostaggio 11 membri della squadra olimpica israeliana. Il tentativo di liberazione da parte delle forze dell'ordine finì in un bagno di sangue: morirono tutti gli atleti, cinque terroristi ed un poliziotto.
Durante le Olimpiadi di Atlanta 1996, una bomba piazzata nel Centennial Olympic Park, uccise due persone e ne ferì più di cento. La bomba fu messa da Eric Robert Rudolph, che era un estremista cristiano.
Le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 furono le prime dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Da questa Olimpiade in poi i Giochi richiederanno un standard di sicurezza altissimo.

Italo Suris

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