sabato 31 marzo 2007

Un topo con gli sci




30 marzo 2007

Ciao a tutti, il mio vero nome è Mario. Il mio pseudonimo Sùris, non è altro che il modo di chiamare un piccolo topo in dialetto Clautano. Era il soprannome di mio suocero, un caro uomo dolcissimo e minuto, un grande lavoratore, che nella sua vita non ha conosciuto altro che tribolazioni, sofferenza e stenti. Durante la guerra è sfuggito per un pelo ai carcerieri tedeschi mentre lo trasportavano in Germania. Era stato preso perchè ritenuto partigiano. Per lo stesso motivo, una spia italiana che, riunita la gente nella vicina osteria, aveva promesso loro che presto sarebbero stati meglio, dovendo arrivare un aiuto inaspettato da lì a poco, scomparve un bel giorno e dalle montagne del bellunese, con le corde, si calarono dalle rocce le SS tedesche. I Mucs, come erano chiamati da quelli del posto, fecero ogni sorta di razzia, maltrattarono, arrestarono, portarono via le vacche, bruciarono case e la sua assieme ad altre! E lui con i fratelli la ricostruirono, pietra su pietra, sasso su sasso scavando le rocce nella montagna, tagliando gli alberi, costruendo porte e finestre, scale in legno e pavimenti in cemento, e rincominciando daccapo fino all'arrivo di altri predatori; italiani quest'ultimi!. I partigiani, che scendendo anch'essi dai monti, in cambio di una ricevuta di carta straccia rilasciata da un fantomatico comandante,portavano via formaggio, latte, galline. La vacca no!, la lasciarono per una volta abbandonata in un prato in mezzo ad una valle.Infilato in un corno un biglietto con su scritto: "Daghe da magnar a stà povera bestia!", che poi tradotto non significa altro che: non vedi che è magra? Eh sì era troppo magra, tutta pelle ed ossa, e non avrebbe sfamato nessuno. Il suo mestiere ( del suocero, non della vacca ), era quello del boscaiolo, partiva di giorno al mattino e tornava di notte, sfatto dalla fatica. Nello stomaco, solo due fette di polenta, cotta al momento, nel paiolo che non mancava mai e unpezzettino di formaggio. Ogni tanto il lusso di un pezzo di salame. Famiglia di boscaioli e di montanari , quella di mia moglie. In inverno con gli sci , ancorati agli scarponi con una cinghia di cuoio, Gigi, questo il suo nome, percorreva le valli innevate, a raccogliere legna per casa. Oppure con i ramponi di ferro, si inerpicava sul monte toc, quello famoso del Vajont, a caccia di stambecchi affamati. La sera davanti al fuoco crepitante, lavorava con lama affilata un pezzo di legno appena abbozzato per tirarne fuori come per magia un savelon, un grosso cucchiaio. Le donne vestite di nero ricamavano sedute su sedili di paglia i scarpet, scarpette in velluto, in genere nero, abilmente ricamate ed impreziosite nella parte superiore dal fiore dei monti per eccellenza; " la stella alpina!. Nelle stanze ghiacciate, lontano dal fuoco, si stringevano pensierose le donne di casa, facendo una maglia, rattoppando uno strappo, ricucendo con un uovo di legno una calza di lana di quelle che la vecchia di casa, riusciva a fare abilmente con tre ferri. Il più saggio in casa , il capofamiglia, accovacciato in silenzio su un basso sgabello, intrecciava con mano sapienti i vimini secchi di ambo i colori, bruni o o del candor del legno scorticato.. El sest si formava al passar delle ore, prendendo la forma di un fiore di giunchi. Un'opera sapiente tenuta da intrecci di vincs, battuti da un ferro e bordata con nastri di legno anch'esso raccolto lassù fra i bei monti. Ai primi sentori di un tiepidi giorni, l'intera famiglia si avviava sui monti per far pascolare le bestie di casa. Tornavano la sera dopo che gli uomini falciata l'erba l'avevano distribuita con i rastrelli anch'essi in legno ad asciugare lungo i pandii. Le donne caricate le enormi gerle sulla schiena ingobbita, di foraggio o legna avevano percorso più di una volta i sentieri pericolosi che conducevano a valle,per portarla a cjase. Le bambine soffiavano ridendo sui fiori di tarassaco, facendo volare gli impalpabili pistilli e contemporaneamente, raccoglievano le viole e le margherite abbondanti nei prati. Si divertivano veramente con poco, scivolando ridenti sull'erba, con un precario slittino creato ad hoc con un rigido cartone incurvato, oppure correndo e trascinando con colpetti di un bastoncino, il copertone consunto di una vecchia dueruote. Gigi suris, lo ricordo nervoso, mentre mungeva le due vacche nella stalla adiacente, o mentre preparava, come sua abitudine, la polenta bianca al fuoco della stufa a legna tenuto costantemente in vita dalla sua pazienza.La tagliava sapientemente, dopo averla capovolta e ben distribuita su un tagliere di faggio, da lui stesso realizzato, con un filo di spago sottile. Era ancora viva in loro la conoscenza dell'arte di lavorare i prodotti del latte. Facevano sapientemente burro, formaggi e ricotte. Mio suocero, un uomo paziente e generoso, che lasciò la famiglia per prestare la sua esperienza di taglialegna ai cugini Francesi, nei boschi di quercia d'oltralpe, tornando alla dimora più povero di quando era partito.
E sotto la foto comparsa su un calendario del 2001, una dicitura in Clautano, descrive con poche e belle parole il suo lavoro!:
" Lis mans dal cestàr e metin dongje margaritis di vencs "
Questo Blog l'ho dedico a lui, sempre vivo nei nostri cuori!

Ciao Gigi!

Italo Sùris































venerdì 30 marzo 2007

Des ut Des!

30 marzo 2007



Gli onori e gli allori vengono attribuiti ai grandi solo dopo la loro morte. Farlo prima, non porterebbe giovamento ad alcuno!


Italo Sùris

E gli asini mangiano gelati!



30marzo 2007

Finalmente l’italiano scopre d’essere l’ultimo, ultimo anche come retribuzione fra i paesi europei. Sapete, per noi che abbiamo lavorato una vita e ci ritroviamo mille euro al mese, moneta il cui valore viene costantemente intaccato dall’inflazione, che come diceva il mio caro lui è più percepita che reale, questa è veramente una grossa novità. L’Eurispes ha dato i suoi dati. Ha, attraverso i media, reso pubblica la statistica, in cui l’Italia compare penultima in fatto di generosità ed equità sociale. Dietro di noi solo il Portogallo. E’una magra consolazione visto che il paese iberico, non ha mai eccelso in imprenditorialità, anzi, è sempre stato escluso per quel che so dal gruppo dei paesi industrializzati, mentre l’Italia ha avuto l’onore d’essersi seduta al tavolo dei primi sette paesi del mondo. Come si spiega tutto ciò?, è un mistero all’italiana.Bisogna dire che l’informazione non è stata data in modo completo, non si è accennato fra la differenza del potere d’acquisto delle singole monete nei singoli stati, e all’importo stipendiale medio dei paesi europei. Hanno piuttosto rimarcato in televisione, quanto incida dal punto di vista prettamente fiscale alle imprese, l’assunzione di un dipendente. Come a dire: sì la vostra busta paga è inferiore a tutte le altre, ma non illudetevi troppo, non vi sono reali possibilità che possa aumentare visti i costi che le imprese già affrontano nonostante il cuneo fiscale. Oppure : “ il cuneo fiscale sarà a vantaggio esclusivo per le imprese”. Messaggi non certo rassicuranti per coloro che devono mantenere la famiglia con quella paga mensile! In fondo costoro non si sono mai accorti d’essere la cenerentola d’Europa. I nostri lavoratori non hanno mai saputo che il fratello, il cugino , la nonna, la zia, l’amante guadagnavano o hanno guadagnato il doppio, il triplo e in un paese più efficiente quali l’Australia, la Germania, l’America, addirittura il Brasile,.. e chi più ne ha più ne metta. Sembra il segreto di pulcinella, che stranamente sbuca ora, dal cappello del mago di turno. Guadagni fda favola, ma solo nelle ditte serie del luogo. Infatti, quante ragazze o ragazzi, hanno lavorato 10, 14, anche sedici ore al giorno in una gelateria di concittadini emigrati in Germania o in Olanda , provenienti dalle alpi Carniche o dalle Dolomiti e dovendo quasi sempre abbandonare tale attività , perché costretti a lavorare con turni massacranti alimentandosi solo di brodo o crauti una sola volta al giorno, sopperendo tuttalpiù con gelati o frutta trafugata di nascosto? Tanti!. Quasi tutta la mia generazione, che non ha avuto la fortuna di studiare , ha provato questa esperienza. Ma quel che più fa male è sapere che avari in Italia non sono, come si diceva, solo i Genovesi o i Milanesi o i Friulani, Pordenone in testa! ( vedasi l’articolo sul messaggero di una settimana fa), ma l’intera popolazione nazionale. Certo il danaro ha la sua importanza, anche determinante per l’economia nazionale. Se i conti non tornano, i torni non contano!! Eh, eh, eh….Scusate il gioco di parole, ma intendevo dire che le ditte vanno avanti solo se l’economia gira e il fatturato non è in rosso. Ma è il solito discorso, che ho sempre ripetuto; non si può pagare un lavoratore che lavori nelle nostre ditte come un operaio che lavori in Romania o in India oppure in Cina!, cosa facciamo compriamo tutti casa in questi paesi, affittando agli immigrati le nostre??Sarebbe una soluzione! Ma è praticabile ??
Penso proprio che i Governi amici, a cui abbiamo regalato la nostra tecnologia, non sarebbero tanto felici!. Purtroppo i datori di lavoro sono sempre gli stessi, sia qua che là: i nostri connazionali, i quali hanno aperto fabbriche in tutto il mondo e che si fanno concorrenza fra sè e sè stessi. Buffo no?? Certo l’Eurispes non ha mai fatto un sondaggio sui capitali a fondo perduto concessi all’imprenditoria nazionale, né su come siano stati utilizzati!!

In ogni modo ragazzi fin che c’è vita c’è speranza, il problema è di facile soluzione!:
NON comprate più lassativi, così avrete sempre lo stomaco pieno!!


Ciao-ciao
Italo Sùris

giovedì 29 marzo 2007

Sinfonia del verde




30 marzo 2007


Fra l'abitazione di mia sorella e quella mia, era stata costruita come divisorio, una fioriera in cemento faccia a vista, delle dimensioni in centimetri di 120x45x60 e di uno spessore di mm.120. La stessa doveva impedire a pippo, il mio cane volpino, di oltrepassare il confine fra le proprietà. Ma lo stesso, che non sa né leggere né scrivere perché appunto volpino e di piccola taglia, è tuttavia abbastanza intelligente e furbo da infilarsi fra le piante, scavalcando il manufatto.Ciò crea un problema non tanto al cane chesi diverte, quanto a mio cognato il quale timoroso dei canidi e deiloro canini, si diverte un pò meno!. Ho dovuto allora escogitare un sistema per impedire l'espatrio. Nell’aiuola, erano già state piantumati alcuni arbusti sempreverdi e ciò impediva d’eseguire un divisorio regolare. Per disegnarlo, l’idea mi è nata al pensiero di una sinfonia; sì ho pensato di sviluppare un pentagramma armonico, su cui dolcemente ho adagiato delle sfere di ottone che rappresentano le note di un’immaginaria sinfonia. Il cervello nella scatola cranica ha iniziato a danzare a suon di musica, il mio essere tutto è stato avvolto da quell’armoniosa melodia che solo un capolavoro di suoni di note e di chiavi, in un susseguirsi di alti e bassi riesce a esprimere. Mi sono sentito per un attimo coinvolto emotivamente, il mio essere tutto è stato colto dalla pazzia creativa che ha alimentato la fantasia genialoide e nel contempo reso unico Mozart. La mia matita ha iniziato a volteggiare in aria, indicando all’orchestra, presente nel mio pensiero, il corretto andamento della soavità di un minuetto. E lì su quel foglio iniziò a prender forma il pentagramma in ferro sui cui tondini, equamente distribuiti lungo tutta la distanza, sono state distribuite le sfere in ottone al centro e all’estremità degli stessi. Note armoniche fra i fiori, chiavi do in bemolle. Sinfonia della natura che sviluppandosi in modo armonico si abbassa dolcemente e in modo costante dall’ancoraggio superiore costituito dal montante in pietra bocciardata e termina con un nastro sinuoso all’altezza della fine della fioriera. Lì una nota elegante rende omaggio all’insieme.
Schiavo Vostro
Italo Sùris

Il codice d'odore



29 marzo 2007






Nel post di ieri, ho accennato ai samurai e al loro concetto di codice d'onore.! Che valga ancora, Oppure ritenete che ci si debba turare il naso????????????
Leggete e....... meditate gente!

HasekurTsunenaga







Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Ritratto di Hasekura ritratto durante la sua missione a Roma nel 1615 dipinto da Claude Deruet, Coll. Borghese, Roma.
Hasekura Rokuemon Tsunenaga (支倉六右衛門常長, 15711622) fu un samurai giapponese e servitore di Date Masamune, il daimyo di Sendai. Condusse un'ambasciata in Messico e in seguito in Europa tra il 1613 e il 1620, dopodiché ritornò in Giappone. Fu il primo ufficiale giapponese mandato in America ed il primo esempio documentato di relazioni tra Francia e Giappone.
Si conosce poco sulla vita precedente di Hasekura Tsunenaga, eccetto il fatto che fu un samurai veterano della invasione Giapponese della Corea sotto il Taiko Hideyoshi nel 1592 .




Oggi assunto a simbolo di tutte le arti marziali, venne adottato dai samurai quale emblema di appartenenza alla propria classe. Nell' iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita: esso, durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta nell'armatura, ma è sufficiente un' improvviso temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l'unica maniera onorevole di andarsene, rifletté nel fiore di ciliegio questa filosofia. Un antico verso ancora oggi ricordato è "hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero"





Tanto per schiarirsi le idee e per capire quali fossero le regole di condotta dei Cavalieri, sia in Europa che in altre parti del mondo. Allego di sotto un sunto del codice d'onore dei samurai.



I sette principi del Bushidò.




Gi la decisione giusta ed equanime, l'atteggiamento giusto, la verità. Quando si deve morire, bisogna morire. Rappresenta la risolutezza, la corretta strada da percorrere, il concetto del "Qui e ora".

Yu l'abilità, sia tecnica che umana: il coraggio tinto di eroismo.


Jin l'amore universale, la benevolenza verso tutta l'umanità, verso tutte le persone verso tutti gli individui.


Rei il retto comportamento, l'osservanza delle regole e della disciplina.


Makoto la sincerità totale, universale, in ogni occasione della vita.


Meiyo l'onore e la gloria sul campo di battaglia e nella vita.


Chugi la devozione e la lealtà, verso il proprio padrone, verso i propri compagni e fratelli.






Un saluto con un ciliegio.




Saionara!
Italo Sùris

mercoledì 28 marzo 2007

Un "pacifico" in fiamme

28 marzo 2007





Pacifico, la parola del titolo, non si riferisce all'oceano o per lo meno, ad esso si ricollega, solo in parte. Vi è fra il nome proprio e l'argomento oggetto di questo post, un nesso molto semplice, un comune denominatore, un fatto di cui un tempo è stato testimone e protagonista: l' Attacco di Pearl Harbor

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



L'attacco di Pearl Harbor fu un'operazione aereonavale che ebbe luogo il 7 dicembre 1941, quando forze navali ed aeree giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L'attacco, portato senza una preventiva dichiarazione di guerra da parte giapponese, causò l'intervento statunitense nella Seconda guerra mondiale.
L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto, che sperava di distruggere la flotta americana nel Pacifico. Purtroppo per voi questo preambolo è stato necessario poichè, per chi non lo sapesse, e fra questi anch'io, la causa della guerra è stata la necessità dell'accaparramento delle fonti energetiche, e più precisamente del petrolio, dell'ORO NERO!.



Ecco direte voi ci risiamo, quasi settant'anni dopo quell'evento bellico, la stessa scena alle torri gemelle, un attacco dal cielo, improvviso, senza preavviso, senza alcuna dichiarazione di guerra, ma con lo stesso numero di morti, di scomparsi, di feriti!.nghiottiti allora dalle gelide acque
dell'oceano o vittime delle fauci degli squali, scomparsi quelli di New York, nei detriti e fagocitati dai killer delle city. L'unico purtroppo comune denominatore : le fonti energetiche, il petrolio, conteso da due rappresentanti di potenze avverse, con gli stessi obbiettivi, quelli di gestire un patrimonio dell'umanità a proprio uso e consumo. La stessa cosa avviene in Uganda, in Somalia, in Nigeria, nel Tibet, in Cecenia..e in tanti altri martoriati paesi, non per ultimo l'Italia. Sì anche in Italia ogni giorno un'improvvisato Yamamoto, sferra l'attacco a sorpresa contro le navi, non all'ancora in un paradiso Hawaiano, ma sicuramente nella serenità del quotidiano. Un paragone azzardato?, direi proprio di no, gli zero, nei nostri cieli sono perennemente a caccia di obbiettivi di rilevante importanza per l'economie di determinate aziende, il profitto è la loro sopravvivenza, il danaro la fonte energetica senza la quale soccomberebbero. Nemici, altre multinazionali. E' in questo quadro che si svolge la battaglia sotterranea giornaliera, silenziosa, ma altrettanto pericolosa e distruttiva, condotta senza esclusione di colpi, con mezzi sofisticati, elettronici e non, con l'ausilio di apparati spionistici e parabole satellitari che spiano ininterrottamente le ditte farmaceutiche , quelle produttrici di apparecchiature sofisticate, le fabbriche d'armi, ma anche quelle imprese tecnologicamente meno avanzate. Fotocamere e potenti videocamere, impressionano su supporti magnetici di continuo, le figure di chi entra e di
chi esce dalle stesse, quanti operai ci lavorano. Cimici occultate nei posti più disparati, registrano ogni conversazione, ogni rumore, mentre apparecchiature sofisticate, riposte nei più disparati luoghi, captano i pacchetti di dati che si susseguono interrottamente percorrendo, criptati, o no, milioni di chilometri di cavi sotterranei ed aerei o distanze stratosferiche di spazi nell' etere. E in questo intricato sistema, nascono di continuo nuove opportunità di lavoro, spie e loschi individui fiutando l'affare del secolo si prestano a controllare, registrare, captare suoni, decifrare toni gutturali, fotocopiare documenti, clonare apparecchiature telefoniche. E' in questo oceano che si svolge e si perpetua di continuo la battaglia navale più cruenta, più ingiusta, meno rispettosa della vita umana. Una battaglia voluta per motivi esclusivamente economici, e non tanto per nobili ideali quali la libertà o l'onore, no!, solo per il
ferro o il petrolio. Quale sarà il petrolio del futuro, alcune volte mi domando, e per cosa si spezzeranno altre giovani vite? Saranno l'acqua che beviamo, che è già nostra, come già nostro era il petrolio e l'oro, i diamanti, il legno e ancora le banane, la canna da zucchero, il caffè, il carbone, i marmi, la stessa terra agricola, i monti, i fiumi gli animali , a due a tre a quattro a cinque zampe??Ci chiuderanno i rubinetti del gas, ce lo infileranno nel naso oppure nel......, aprendo o chiudendo i rubinetti a piacimento finquando non supplicheremo pietà?. Sarà così forse anche per l'aria?, oppure per il lavoro?, si per il lavoro, ma forse che non sia già così, che non lo stiano già facendo, con il tiramolla dell'articolo diciotto? o con la flessibilità, o con il precariato?. Non è forse questo, un modo per estrarre energia???...già, mi ripeto piano,.... mi è venuto casualmente,... ripeto, ripeto,...non è forse un modo per estrarci energia?.energia?,ener..en...e...MA, MA, SI', CASSO!... IL PETROLIO SIAMO NOI!!!.
Ora sì che mi son veramente surriscaldato!, Ora m'infiammo!!.. e pensare che credevo d'essere un tipo ......." PACIFICO!."


Ysoroku Yamamoto


Ultima cosa. I comandanti giapponesi, quando sbagliavano, in buonafede le loro previsioni, consci del compito che la nazione aveva loro designato e della stima e fiducia in essi riposta, applicavano il rituale del Seppuku. Lo stesso consisteva nell'infliggersi la morte con il Karakiri e nel contempo farsi decapitare dall'amico più fidato. Vi risulta che qualche nostro menager, privato o pubblico o qualche amministratore dello Stato, si sia per caso o per sbaglio involontariamente tagliato un
dito?, almeno sbucciando le carote?, a me No!

Gli ultimi Samurai.



ciao-ciao


Italo Sùris
































































































martedì 27 marzo 2007

Sùri's parade

27 marzo 2007



Carissimi lettori, propongo di fare un gioco. Vi chiedo semplicemente d'individuare fra i disegni da me pubblicati, quelli che vi piacciono di più, ed esprimerli con un voto da 1 a 10, nei commenti!. L'idea mi è venuta dopo che un anonimo e gentilissimo frequentatore dei blog, che ringrazio pubblicamente, mi ha fatto pervenire i suoi complimenti , per un disegno da me pubblicato recentemente.






E' permesso votare a piacimento per più di un disegno per persona.




Vi terrò aggiornati settimanalmente sulla classifica.



bye-by
Italo Sùris

un'alcova per due sposi






Sezione della tettoia anteriore I^ ipotesi di facciata anteriore



2^ Ipotesi di facciata anteriore 3^ Ipotesi di facciata anteriore

4^ Ipotesi di facciata anteriore Piano terra 1^ Ipotesi


Piano Primo Piano terra 2^ Ipotesi


27 marzo 2007




La vista del soggiorno. in prospettiva.

27 marzo 2007

Direte che mi lamento sempre, bene, vuol dire che sono un mortale come tutti. Certo che avevo già preparato il post in oggetto e a dir la verità, quello che mi secca è che era venuto veramente benino. La vera paura è che non mi venga altrettanto bene questa replica. Ma si sa, come ha detto il grande papa Karol Wojtyla, :” se mi sbaglio mi corriggerete!”

Al secolo:
Karol Józef Wojtyła
Nato
Wadowice, 18 maggio 1920
Elezioneal pontificato
16 ottobre 1978
Consacrazione:
22 ottobre 1978
Fine delpontificato:
2 aprile 2005 ore 21,37
Segretariopersonale:
Stanisław Dziwisz
Predecessore:
papa Giovanni Paolo I
Successore:
papa Benedetto XVI


Giovanni Paolo II (Ioannes Paulus II), nato Karol Józef Wojtyła [?] (Wadowice, 18 maggio 1920 - Città del Vaticano, 2 aprile 2005), è stato il 264° papa della Chiesa cattolica (il 263° successore di Pietro), nonché vescovo della città di Roma e monarca dello Stato Vaticano. Fu eletto al soglio di Pietro il 16 ottobre 1978.
Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi dell'olandese Adriano VI (15221523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia.


Ma che cavolo c'entra Papa Wojtyla??, e cosa c'entra il dito nel naso?, niente e allora: tiremm’innanz!

Allora riepilogando, fra le cosine che ho fatto, vi sono degli studi per la ristrutturazione d’ambiente e di edifici. Non ne ho fatti molti, circa una decina, uno dei quali, che ho seguito solo nella parte preparatoria, visto che non essendo io un geometra né tanto meno un architetto. Ciò non toglie che mi sia sufficientemente divertito ad elaborare diversi schizzi, prendendo in considerazione le più svariate opportunità. Il disegno sopra evidenziato, si riferisce allo studio per la soluzione abitative delle esigenze di due sposini, peraltro parenti acquisiti. Ovvio che questi sono solo degli schizzi e neppure dei disegni ben corredati, che ho invece eseguito in numero sufficiente, su fogli di carta in formato A3.
La casa a correre con altre, è stata acquistata ad un prezzo che considero equo, pertanto ho consigliato di prendere in considerazione l’opportunità di eseguire una ristrutturazione completa. Le motivazioni che mi hanno spinto ad optare per questo intervento, sono sostanzialmente due e cioè: Primo la stessa pur essendo stata all’atto della vendita considerata abitabile, secondo il mio concetto di abitabilità, poteva considerarsi quasi un alloggio di fortuna. Infatti gli infissi erano obsoleti, quindi non muniti di doppio vetro, il tetto, probabilmente si sarebbe dovuto rifare molto presto e l’impianto idrico e di riscaldamento, o mancavano del tutto, o peggio, come nel caso dell’impianto elettrico, non erano a norma! Non parliamo poi delle scale e delle travi di sostegno del coperto. Un neo che per me invece poteva essere considerato un pregio, era costituito dal fatto che la casa era situata in uno spiazzo comune, una corte, su cui si affacciavano altre abitazioni, più o meno vecchie.

Forse qualcun altro avrebbe storto il naso al pensiero di dover acquistare un’ abitazione condividendo gli spazi con altri, certo al giorno d’oggi non è facile convivere con i vicini, ma io ho visto la cosa sotto un altro aspetto, ho immaginato che l’ambiente avrebbe potuto trasformarsi in una centro d’elitè nello stesso centro del paese, avrebbe, cosa che poi è avvenuta, potuto essere paragonata ad una elicoide, una spirale che dal centro si evolve verso l’esterno, aprendosi al mondo e nel contempo preservando la preziosità del nucleo centrale, come in un bozzo protetto dagli agenti atmosferici. Mi sono venute in mente piccole piazze in piccoli paesi, tipicamente raccolte e abbellite da arredo urbano, ove gli abitanti di quel borgo avrebbero potuto riunirsi a far lo struscio, come si usa nei paesi del sud, in piazza, chiacchierando del più e del meno, o seduti attorno ad una tavola a desinare, oppure su una panchina a gioire della vista dei propri figli. Piccoli borghi medievali che sarebbero risorti, che avrebbero dato nuova vita al paese, lo avrebbero nuovamente caratterizzato, reso unico. Sì poteva essere l’inizio di una riscossa del passato sul presente del bello sul brutto dell’amicizia sulla discordia. Il progetto è stato poi realizzato da un geometra del paese, un professionista che tutt’ora è presente nell’amministrazione pubblica. Un tipo impegnato insomma!, come ce ne sono tanti per fortuna in Italia. Ma veniamo al sodo. La casa di due piani più sottotetto, era così composta: Piano terra, Salotto e bagno esterno a destra entrando dalla porta centrale, Cucina e cucinino a sinistra. Al centro le scale portavano al primo piano, in cui erano state realizzate quattro camere di media grandezza, a due a due comunicanti fra loro. Al secondo piano, il sottotetto non praticabile in un unico spazio. I pavimenti al piano terra erano di granigliato di marmo mentre nei restanti piani consistevano in tavolato inchiodato a vecchie travi di legno di quercia. A sinistra alla fine dell’unica stanza, vi era un vecchio spazio usato per il caminetto e che sporgeva sul retro. I muri della casa sono in sassi e dello spessore di cm. 60 circa. Sul caminetto, sorreggeva lo stesso una grossa trave di quercia recuperata e risanata.

RISTRUTTURAZIONE:

E’ consistita nella demolizione delle strutture esistenti in sassi interne e la sostituzione delle stesse con muri portanti in calcestruzzo dello spessore di cm. 20, armati con ferro da 18 mm. Il pavimento è stato risanato creando il vuoto sanitario ed isolandolo. Sono stati isolati i muri perimetrali. Il tetto su mia esplicita insistente richiesta è stato rialzato in modo da ottenere un ulteriore spazio abitabile di ben 70 mq. Ho considerato infatti assurdo rifare il tetto, così com’era, quindi impraticabile, incidendo la variazione sul costo complessivo di una percentuale minima. Il tetto è stato fatto in legno con doppio pacchetto in modo da isolarlo e renderlo ventilato. Nello stesso nel bagno è stata inserita una finestra tipo velux. Una seconda è stata collocata a metà stanza. Al piano terra sono stati cambiate le pavimentazioni. Quella sul soggiorno è stata eseguita con tavolato posto su travi delle dimensioni di cm. 20x20, e rinforzate da rete elettrosaldata con maglia di cm.15x15, e caldana dello spessore di cm. 10 di magrone. Sul restante spazio il pavimento è di tipo tradizionale, costituito cioè da travi e pignatte in cotto e gettate in opera. In questo piano sono state realizzate tre ampie stanze ed un bagno. La principale, permette l’accesso attraverso una portafinestra, di accedere su un terrazzino incassato nella tettoia sottostante. A piano terra, sulla sinistra si è ottenuta una comoda cucina dalle dimensioni generose più un disimpegno da cui si accede al vicino bagno e alla scala che porta ai piani superiori. Incassato nel sottoscala un capiente armadio a muro. Sulla destra entrando in casa, come si evince dal disegno, troveremo un soggiorno spazioso e confortevole, alla fine del quale è stato ristrutturato come studiolo la stanzetta adibita a focolaio. La luce dell’ambiente viene assicurata da una porta finestra scorrevole di ampie dimensioni. All’esterno è stato rifatto il marciapiede in misura maggiore, in modo che mi collegasse la sala termica esistente con la parte antistante la casa. Il percorso così ottenuto è stato protetto da una tettoia in legno poggiante su pilastri in cemento posti alla misura di m 3,50 d’interasse e successivamente ricoperti con mattoni faccia a vista fugati.
Un vialetto porterà al cortile separato da mura in pietra a secco. Ora so che è stata ristrutturata una casa adiacente per cui il borgo, finalmente sta risorgendo.
Se proprio devo dirvelo, sia Giovanni Paolo II, sia la sposina sono di nazionalità Polacca e ambedue sono nati fra i Carpazi. Certo c'è una bella differenza fra i due; uno e santo e l'altra penso di no, almeno per ora!



Ciao-ciao

Italo Sùris














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