martedì 20 marzo 2007

Il miracolo in cucina





20 marzo 2007

Torniamo a noi. Dicevo che mia mamma si chiamava Maddalena di nome e Carducci di cognome. C’è di che lavorarci sopra con un pò di fantasia!.Ma prima d’illustrarvi le idee che mi viengono in testa, mentre batto questi primi tasti, andiamo a vedere su WIKIPEDIA; al sito: http://www.wikipedia.it/, chi sia stato nella storia della nostra religione, questo magnifico personaggio.
Il nome Maddalena deriva da "Magdala", una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade, detto anche di Genezareth.
Le narrazioni evangeliche ci dipingono la sua figura attraverso pochi ma fondamentali versi, facendoci constatare quanto ella fosse una delle più importanti e devote discepole di Gesù. Fu tra le poche a poter assistere alla crocifissione e, secondo i vangeli, divenne la prima testimone oculare dell'avvenuta resurrezione.
«Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. ... Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.» (Gv 20,1,18)

Bene, ricopiata questa breve ma doverosa descrizione che ovviamente mai andrò ad imparare a memoria, analizziamo in sostanza cosa la fantasia abbia fatto scaturire dalla mia mente.

Partendo dal concetto dell’isola centrale, attorno a cui un popolo festoso di amici si davano da fare con i fornelli, ho dato al sistema d'insiemi, forme e significati diversi ! Nel caso di Maddalena, pensando ad una Madonna dei tempi antichi, ho deciso di addobbarla con abiti eleganti, una corona di fiori i fra i capelli, rappresentata dalla mensola curva incui sono incastonate le luci. Ho ripensato alle forme sinuose delle opere femminili del Canova e mi son detto: perchè non riproporle addolcendo quindi la forma altrimenti spigolosa di tutto l'arredo? Infatti se ben notate la parte finale relativa al piano cottura, è doppiamente bombata( in forma tridimensionale). Anche le colonne che sostengono le mensole hanno una base circolare, mentre i due piani, uno del tavolo perpendicolare alla cucina stessa e l'altro di appoggio, ambedue in vetro, sono curvilinei.
Chi era Antonio Canova : Un GRANDE!
Antonio Canova (Possagno, 1° novembre 1757 - Venezia, 13 ottobre 1822) è stato un celeberrimo scultore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo. Viene considerato anche come l'ultimo grande artista della scultura italiana.
Fu soprattutto il cantore della bellezza ideale femminile, priva di affettazioni: basti a tale proposito ricordare le opere ispirate alle tre Grazie e a Ebe, del Museo di Forlì, oppure alcuni suoi capolavori come Venere uscente dal bagno, La Venere Italica e la statua dedicata a Paolina Borghese. La sua arte ed il suo genio ebbero una grande e decisiva influenza nella scultura dell'epoca.
Iniziò giovanissimo il proprio apprendistato e lo svolse esclusivamente nella città di Venezia, distante circa 80 km dal suo paese natale, Possagno. Nella città lagunare iniziò a scolpire le sue prime opere. L'ambiente veneziano fu per il giovane Canova quello della sua formazione. Egli subì, specialmente nel primo periodo di produzione artistica, l'influenza ed il fascino dello scultore del Seicento Gian Lorenzo Bernini, indiscusso maestro dello stile barocco.
Ventiduenne, si trasferì a Roma dove ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica, inserendosi anch'egli in quel clima di capitale della cultura che era la città capitolina del Settecento. Dopo la sua scomparsa, per tutto l'arco dell'Ottocento, per quanto riguarda l'arte della scultura, i critici sono concordi nel sostenere come l'Italia non abbia svolto un ruolo di primo piano nel panorama europeo.
Antonio Canova (Possagno, 1° novembre 1757 - Venezia, 13 ottobre 1822) è stato un celeberrimo scultore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo. Viene considerato anche come l'ultimo grande artista della scultura italiana.
Fu soprattutto il cantore della bellezza ideale femminile, priva di affettazioni: basti a tale proposito ricordare le opere ispirate alle tre Grazie e a Ebe, del Museo di Forlì, oppure alcuni suoi capolavori come Venere uscente dal bagno, La Venere Italica e la statua dedicata a Paolina Borghese. La sua arte ed il suo genio ebbero una grande e decisiva influenza nella scultura dell'epoca.
Iniziò giovanissimo il proprio apprendistato e lo svolse esclusivamente nella città di Venezia, distante circa 80 km dal suo paese natale, Possagno. Nella città lagunare iniziò a scolpire le sue prime opere. L'ambiente veneziano fu per il giovane Canova quello della sua formazione. Egli subì, specialmente nel primo periodo di produzione artistica, l'influenza ed il fascino dello scultore del Seicento Gian Lorenzo Bernini, indiscusso maestro dello stile barocco.
Ventiduenne, si trasferì a Roma dove ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica, inserendosi anch'egli in quel clima di capitale della cultura che era la città capitolina del Settecento. Dopo la sua scomparsa, per tutto l'arco dell'Ottocento, per quanto riguarda l'arte della scultura, i critici sono concordi nel sostenere come l'Italia non abbia svolto un ruolo di primo piano nel panorama europeo.
Materiali e forme: Acciaio per il piano, di spessore elevato. Grande parte centrale costituita dall’immenso lavello inox, Le torri in materiale plastico, acciaioso, o ligneo che fungono da supporto alle mensole, una d’appoggio, l’altra per l’illuminazione. Lateralmente i fuochi controllati elettronicamente e computerizzati. Una gigantesca cappa li sormonta. In una delle due torri, è previsto ovviamente l’inserimento delle tecnologie hight- tech di ultima generazione: Dal monitor TV LCD ad apparecchiature d’allarme o domotiche. La domotica è la disciplina che si occupa di studiare le tecnologie, atte a migliorare la qualità della vita degli esseri viventi, negli ambienti antropizzati. Questa disciplina è nata nel corso della Terza Rivoluzione Industriale.

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