mercoledì 14 marzo 2007

La notte del sàbba



14 marzo 2007


La cloaca è esplosa, il fetore immondo si espande nell’aria, un disgustoso odore d’illegalità e di vizi, di ricatti e di spioni, avvolge ciò che rimane di pulito in questo paese. L’oro del successo si appanna, perde alla vista, dei più il suo splendore. Diventa opaco, grigio, senz’anima.

I ratti si agitano nelle fogne, escrementi umani galleggiano sulle torbide acque, nelle viscere delle grandi città. Città che in superficie brillano delle luci accecanti della frenesia di vivere. In cui torrenti di nuovi filtri della felicità, vengono ingurgitati sotto sembianze e forme inusitate e continuamente modificate, solide o liquide, viventi o inanimate. Nuovi elisir di lunga vita.

Case del vizio, locali della perdizione del corpo e dell’anima, aprono di notte le loro porte ai sovrani moderni. Imbellettati, abbronzati, dalle narici rifatte e atrofizzate dalla polvere dell’oblio. Corpi scolpiti, più che dalla fatica, dalla mano sapiente del chirurgo o dall’aria compressa dell’orgoglio e dell’arroganza. Valori fatui vuoti appunto, inconsistenti come l’aria viziata, aria forzata, odorante d’oli e di grassi di palma. Fantasmi di un dantesco girone del vizio, dell’apparenza, prigionieri del proprio super ego.

Ecco gli uomini veri del terzo millennio, stravaccati nelle loro sontuose carrozze di latta, durante il giorno. Un sorriso splendente a trentadue denti bianchissimi, che risaltano sul viso perennemente abbronzato, ricettore esclusivo di raggi solari, copie malfatte di silouette di cacciatori del Mali, portatori di dignitosa povertà.

Pagliette, silicone, tette di plastica sorrette dalla vanità, lunghi capelli biondi o neri, stampini di donne clonate per il successo. Embrioni della stessa madre, copia carbone di narciso fattosi donna, che si specchia in uno stagno ingannevole. Sono loro le nuove ancelle, vestali custodi di nuovi templi pagani, da cui Cristo rifugge.

Questo è il quadro di un mondo sotterraneo, ai più sconosciuto, un mondo sommerso di lupi mannari e di streghe, di maghe e di sabba di filtri d’amore e di riti propiziatori. In cui come fantasmi vagano nelle tenebre anche nuovi padri della Patria.



Italo Sùris

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