mercoledì 21 marzo 2007

con la morte nel cuore


Idi di marzo
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Nel calendario romano le Idi di marzo cadevano il 15 marzo. Le idi erano un giorno di buon auspicio del calendario romano, e cadevano il nel 15° giorno di marzo, maggio, luglio e ottobre e il 13 negli altri mesi.
La data è famosa perché Gaio Giulio Cesare venne assassinato alle Idi di marzo del 44 a.C..
Svetonio racconta che dopo il delitto:
(LA)
« Curiam, in qua occisus est obstrui placuit Idusque Martias Parricidium nominari, ac ne umquam eo die senatus ageretur. »
(IT)
«Si decise di murare la Curia in cui fu ucciso, di chiamare Parricidio le Idi di marzo e che mai in quel giorno il Senato tenesse seduta.»
( Svetonio, Vite dei Cesari, I, 88., Newton Compton, Roma, 1995. tradd.: Casorati, Medici, Pagan, Valerio)
Secondo l'autore Plutarco, Cesare era stato avvisato del pericolo ma non aveva preso in considerazione tali avvertimenti:

«Cosa ancor più straordinaria, molti dicono che un certo veggente lo preavvisò di un grande pericolo che lo minacciava alle idi di Marzo, e che quando giunse quel giorno, mentre si recava al Senato, egli chiamò il veggente e disse, ridendo, "Le idi di Marzo sono arrivate"; al che egli rispose, soavemente, "Si; ma non sono ancora passate"»
(Plutarco)


21 marzo 2007


Brutta data, brutto mese il mese di marzo per chi conosce la storia. Il popolo romano uccise, attraverso la mano parricida, un grande uomo. Forse un despota, forse un tiranno, sì ma un grande uomo che amava fortemente Roma! Furono dei senatori ad ucciderlo, una congiura in cui compariva anche Brutus, il giovane che Cesare amava più di sè stesso. Il potere, questo grande male che affligge l'umanità, armò la mano degli assassini con lunghi stiletti. Non uno però restò vivo, si sa così è sempre stato e così sempre sarà.



Ave Caesar!!!
Italo Sùris

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