giovedì 17 ottobre 2013

chi legge i miei post se li ritengono interessanti siano almeno solidali con i poveri.







Non seguo più la politica da molto tempo, non ho fiducia in parte dei nostri rappresentanti. Ritengo che il detto aiutati che Dio ti aiuta valga sempre per cui se non ci si rimbocca le maniche e si inizia ad interessarsi coinvolgendo più persone possibili dell'onesta società in un contesto di partecipazione civile, non se ne farà nulla. Intanto da pensionato qualcosa di concreto e da solo per ora sto facendo. Ho deciso di aiutare due famiglie italiane ma di origini Tunisine che vivono a Milano senza reddito. Una composta da madre e due piccole di 6 e 2 anni, il padre è andato a cercare lavoro in Germania. L'altra da una donna di 50 anni senza reddito se non quello che l'assistenza sociale invia per soli 8 mesi che consiste in 250 € mensili. Premetto che il figlio ha subito un trapianto di cuore nel 2006, ha 12 anni e avrebbe dovuto subire un nuovo trapianto a fine settembre. Ma stranamente lo stanno curando per sconfiggere cellule tumorali nel sangue. Questa è l'Italia signori. Una Nazione che si definisce civile e democratica che abbandona le persone nella totale indigenza. Dobbiamo anche dire che la signora in oggetto non ha potuto né lavorare, se non a nero né poter ottenere la cittadinanza italiana pur abitando a Milano sin dal 1980, più di 30 anni. Il motivo? non ha reddito sufficiente. Sembra il cane che si morde la coda un sistema comodo all'italiana per eliminare i derelitti e i deboli , in apparenza.
Bene io intendo aiutarli, mandando ciò che posso e raccogliendo vestitini per le bambine e anche per loro. Questo è l'indirizzo e i dati che potrebbero servire:


Laila Marga 
Via Grigna, 22
20155 MILANO

cell: +39.3275623020

Ma è mia intenzione aiutare chi ne ha bisogno senza guardare né etnia né età ne luogo di residenza nè nazionalità, proprio come ho fatto con la chiesa cattolica di Bekecsaba in Ungheria alla quale ho portato personalmente una cifra cospicua e oggetti di uso comune. Quindi intendo gestire la cosa dal conto che ho creato appositamente per permettere ciò:

Nato come adottiamo Bekecsaba ora cambierà nome " adottiamo  un povero in famiglia " Basta poco, una goccia o il prezzo di una brioche o di un caffè. Ecco i dati.

Banca popolare di Budoia 

conto corrente: 30117216
COD. ABI: 05336
CAB: 65090
IBAN: IT98C0533665090000030117216
COD BIC: BPPNIT2P037


GRazie di cuore 

Fucile Mario

domenica 7 aprile 2013

Le catene che ci imprigionano sono in noi.







Ho letto ultimamente un libro di Ghandi che conteneva   la sua autobiografia e alcuni consigli di vita. Poi questa sera ho sentito per un attimo Saviano, due sole parole, un secondo soltanto per sentire"al giorno d'oggi  bisogna prendersi  quello che si vuole". E ancora, "il danaro fa la differenza, chi ne  possiede, ha la ragione dalla sua parte. Che differenza abissale fra il pensiero dei i saggi  e la convinzione degli arrivisti, i nuovi sultani degli anni tremila. I primi  negano ogni identificazione con cose e simboli i secondi sono invece  drogati dalle apparenze, dai nuovi idoli e dal consumismo. Purtroppo fra costoro ci sono anche uomini di Chiesa o forse la stessa Chiesa è stata anch'essa finora simbolo di potere politico ed economico. Giro per le strade per raccogliere danaro per una parrocchia ungherese, la gente dona con difficoltà, ha paura. Di cosa? di due cose. Di essere imbrogliata, ma sopratutto di perdere un po' di sicurezza, quella sicurezza che la droga cartacea sembra dia. Ecco sostanzialmente la differenza fra le due figure sopra menzionate. Il primo trova la sicurezza nell'eliminazione di ogni paura e del simbolo che la rappresenta o se volete del rovescio della medaglia, il secondo insegue le sue paure cercando di vincerle stordendosi con vecchie e nuove droghe naturali e psicologiche, in una corsa senza fine. La pace interiore invece viene con l'eliminazione di ogni bisogno sia fisico che mentale. Solo così si può raggiungere  quella serenità nella passività comportamentale ed emozionale. La solitudine, la preghiera se vogliamo  e la meditazione, un continuo controllo passivo delle proprie emozioni e dei propri impulsi, condurranno  a quella pace interiore che pochi sono riusciti ad ottenere. Per questo tipo di uomini, nulla potrà imporsi e nulla temeranno perché più da nulla dipenderanno. Sono uomini liberi da ogni catena.

Italo Suris

venerdì 5 aprile 2013

tu vuò fa L'Americano




                                                                             




http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=tu+vuo+fà+l%27americano&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC4QtwIwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DBqlJwMFtMCs&ei=GTJfUfPtDaeF4ATFzYHQBA&usg=AFQjCNF1akD889yoYBu4ob4WlejclSvwYw&bvm=bv.44770516,d.d2k



Ben tornati lettori, sempre che ce ne siano. Questa sera in questo post vorrei segnalare la stranezza comportamentale dell'essere umano. Già, non nego che mi considerino un tipo un po' strano un bambino dispettoso o un adulto immaturo che si diverte a fare dispetti in continuità. Almeno così pensa la gente pseudo normale. Sicuramente mi diverto ma non certo a giocare con la stoltezza umana, solo mi permetto di farlo notare. Metto volontariamente o involontariamente in evidenza i loro difetti o almeno quelli che io reputo tali. D'altronde, come chiunque sa, nel mondo in cui viviamo delle cose altrui ognuno si sciacqua la bocca, sopratutto se non ne  capisce il fine. Un comportamento incomprensibile risulta bizzarro e chi lo mette in atto, sicuramente un tipo un po' " strano". Poi, come spesso succede, quando capiscono cosa si voglia fare o dove si voglia arrivare, è tardi. Il loro sorriso da ebete sparisce improvvisamente dal loro volto di essere superiore. Sparisce anche quell'espressione di sufficienza  e la reazione più comune in genere è di rabbia e di  risentimento, se non addirittura odio per " sentirsi gabbati o truffati, da sé stessi fra l'altro e dai loro stessi pregiudizi. Elementi che voi stessi potrete percepire e osservare  nel caso che citerò.

Bene, se leggete la lettera pubblicata nell'ultimo post intitolato " lettera di un parroco misericordioso,"capirete che il sottoscritto sta cercando in tutti i modi di aiutare una comunità in difficoltà. Ho pensato, non essendo in possesso dei mezzi di comunicazione al di là di questo blog, e anche perché la gente possa conoscermi personalmente e fidarsi di me, di girare casa per casa.  Un sistema che mi permette di consegnare personalmente l'appello di Padre Szigeti Antal. Ho camminato per tutta la città per due mesi, accolto apparentemente con un sorriso di approvazione ma che  io, visti i risultati,  reputo ipocrita o di commiserazione.  Molti, avendo sentito parlare della lettera, erano anche desiderosi di leggerne il contenuto. Io, ingenuamente, non volendo dare all'iniziativa una forma di accattonaggio, non  ho mai chiesto nulla se non  di leggere attentamente l'appello e di chiamarmi  nel caso avessero intenzione di donare qualcosa o di versare  la cifra sul conto corrente allegato.

Alla fine del giro, trascorsi più di 60 giorni,  ho fatto due semplici conti: 500 km. percorsi, 1500 lettere consegnate, due mesi passati a camminare per strade, vie e viuzze, una spesa di cancelleria e di benzina pari a 500/600 € e donazioni in danaro pari ad  un importo di € 340, di cui una parte versata da me. Certo a caval donato non si guarda in bocca, ma se del cavallo ti donano solo i denti, c'è poco da star contenti, tanto per far rima. Ma ero già partito con la consapevolezza che i tempi sono difficili, e non solo, che non sono come dicevo ritenuto credibile e anche che ho tanti nemici per la mia passata e attuale attività sociale e politica. Non posso dare torto a questa gente con i tempi che corrono. Chi mai potrebbe dare i loro averi in mano a dei perfetti concittadini sconosciuti, che hanno lottato per il bene comune per anni? Certo la diversità non è intesa come ricchezza, il fatto di non riuscire a leggere nel pensiero di una persona spaventa e quindi lo si allontana per paura, ci si coalizza e lo si deride. Fatto sta che conoscendo la mentalità dei più e  per affrontare i successivi percorsi in altri paesi sono stato costretto a fare pubblicità sui giornali locali di ciò che stavo facendo e del risultato della prima campagna di raccolta fondi. 50 persone su 2800, in due mesi, hanno donato 340 €. Nel paese limitrofo, in una settimana sono riuscito a raccogliere quasi il doppio. Non l'hanno presa bene. 

Apriti cielo, la giornalista ha scritto infatti che in questo paese la generosità è latitante,  che sarebbe bastato un Euro per ogni lettera consegnata. La somma ottenuta sarebbe stata sufficiente per risolvere il problema della parrocchia ungherese. Intanto io  continuo a camminare lungo le strade del  paese contiguo facendo la questua. Ho notato che un po'  dò fastidio. Penso  perché le persone si sentono costrette a dare, mentre un biglietto , come appunto la lettera, la si butta nel fuoco. Ecco perché ho cambiato tattica rispetto a prima.  Chiedo subito un piccolo contributo. Alcuni ovviamente rifiutano ed io in cambio ho imparato a donar loro un'immagine della parrocchia ungherese che uso come ricevuta e come santino. Sapete una cosa? Nessuno la rifiuta perché vien come si dice da noi in Friuli " De riva in zò"  Cioè scivola dall'alto gratuitamente. Giro le spalle e me ne vado sorridendo........e pensando. : tu vò fa L'americano , ma sì nato in Italy. Ovviamente quello che doveva essere un semplice articolo improntato sulla classifica di generosità di un solo paese ora si trasformerà in gara di solidarietà fra paesi  attigui.

ciao a tutti.

Italo suris

mercoledì 27 marzo 2013

Lettera aperta di un parroco misericordioso

                                                                                              




Paduai  Szent Antal  Plebania-5600- Bekescsaba Bartoss udvar 1- Ungheria-









Bekescsaba, 23 febbraio 2012  

                                                                                                  
Carissimi  fratelli e sorelle    

                                                                             
Da chilometri di distanza, ringrazio il vostro buon cuore, la vostra generosità e la solidarietà che so, pur in un momento così difficile per la vostra comunità e per il vostro paese, è insita nei vostri cuori. Noi umilmente non vi chiediamo molto ma solo una goccia di ciò che possedete e si sa, tante gocce fanno un oceano. Ognuno di voi saprà cosa poter donare, un po’ del proprio tempo, qualche spicciolo per poter acquistare medicine e del cibo o anche vestiario. Chi vi consegna questa busta è da me delegato e si è offerto volontario per costruire un progetto che ritiene importante non solo per noi, ma per tutta la comunità, anche la vostra. So che la povertà, figlia di questo sistema, sta crescendo in modo esponenziale anche in Italia. Immagino le molteplici domande: “ ma perché proprio i poveri ungheresi?” E’ solo un caso se io e il sig. Fucile ci siamo indirettamente incontrati, un puro caso, ma l’impegno comune è quello di aiutare diverse realtà e non solo qui da noi.  Vi prego cerchiamo di non dare né etichette né privilegi almeno alla povertà e alla sofferenza. La sofferenza accomuna e non divide. Sarà compito di chi ci aiuta, studiando le singole necessità, dare le priorità opportune.  Non considerate, la nostra, come una richiesta pressante e fastidiosa, ma come prezioso elemento utile a risvegliare e tener vivo in noi tutti un nobile sentimento, la generosità, che accresce la nostra persona gratificandola moralmente e psicologicamente. Come arricchirà tutti quelli che riceveranno un vostro atto d’amore, perché tale sarà considerato ogni vostro impegno solidale. Iniziamo quindi da subito a lavorare assieme per sconfiggere la povertà e la fame, mali endemici che sembra non si possano debellare e che ghermiscono, con i loro tentacoli, l’intero universo. Questo, è solo un primo passo che ci accomunerà in una lotta e che ci  porterà sicuramente  in un prossimo futuro, un piccolo attimo di serenità durante alcuni momenti della nostra giornata.  Accadrà ogni qualvolta penseremo “Bene questo vestitino o questa moneta , quella zuppa o questa matita, renderà  felice chi non ha mai o quasi mai potuto permettersela”. E in quell’attimo, probabilmente da paesi lontani, ci risponderà il sorriso innocente di un bambino dagli occhi non più così tristi.

Padre   SzIgeti Antal                        

Pane, calore e medicine





Bene Fate finta che siano i vostri figli . Allego la lettera di Padre Szigeti Antal della parrocchia di Santo Antonio da Padova in Bekescsaba, Ungheria. Io,  rispondo personalmente di ogni centesimo. Per chi volesse donare, questo è il conto corrente su cui versare l'importo

Banca Friuladria- 33070- BUDOIA (PN)
IBAN: IT98C0533665090000030117216
intestato a Fucile Mario
Via Cial de Villa,4
33070 Budoia (PN)
fucilemario@gmail.com



Gentil Signor Mario,
La parrocchia di Sant Antonio di Padova a Békéscsaba, insieme alla 
Caritas locale che ha sede al patronato, settimanalmente distribuisce 
vestiario e alimentari. Inoltre, cerca di coprire le spese delle 
medicine dietro richiesta dei bisognosi. Spesso, riusciamo a dare solo 
pane con strutto e condividiamo il nostri pasti con i poveri, mentre i 
vestiti non mancano. Se una ditta potesse offrire alimentari (pasta e 
altri non deperibili),riusciremmo a far fronte alle richieste, almeno 
nel periodo freddo.
Abbiamo ditribuito della legna per le case che non hanno riscaldamento a 
gas. Molte famiglie sono state vittime dei prestiti in Franchi svizzeri 
che ora sono saliti alle stelle e rischiano di perdere la casa.
Qualsiasi somma ci arrivasse, lo spenderemo per alimentari e medicine. 
Ogni giorno arrivano delle richieste concrete, la città di 60-70 mila 
anime ha solo due chiese cattoliche. Cerchiamo di ascoltare e capire le 
persone, cerchiamo di dare una testimonianza che trasmette l'amore di 
Dio verso i poveri, gli afflitti. Qualsiasi aiuto è prezioso e sarà 
ricordato nelle notra preghiere.
Un saluto Fraterno: Padre antal






nudi davanti a Dio

                
 

Nell'immagine che ho inserito è rappresentata la morte di San. Francesco d'Assisi. E' il santo che preferisco, perché la sua vita monacale e di sofferenza è stata un esempio di estremo sacrificio e di amore verso l'umanità. Una preghiera vivente, un invito alla conciliazione e all'amore fraterno, una lotta decisa e condotta con umiltà contro i vizi e le cose terrene che impediscono all'uomo di amarsi vicendevolmente. E' sicuramente una contraddizione il fatto che per devozione l'uomo abbia costruito un tempio a lui dedicato, sfarzoso, affrescato con stupendi dipinti e abbellito con mosaici ed inserti meravigliosi. Ma si sa il tempio deve essere pari alla grandezza di chi si ama. L'amore di chi si ama  viene, nella logica umana, dimostrato dando il massimo. E' l'antitesi di ciò che ha insegnato il nostro fraticello il quale invece  viveva in una grotta e dormiva su un giaciglio di pietra per mortificare, oltre che la carne, anche il proprio smisurato orgoglio. Ecco è l'orgoglio e lo smisurato bisogno di approvazione che conduce l'uomo negli abissi dell'infelicità. Il post che inserirò dopo questo piccolo preambolo, è una richiesta, un appello di un padre ungherese che vuole aiutare i propri concittadini,. Egli dedica  loro e a Dio la propria esistenza. Se potete, aiutatelo, i poveri del suo paese hanno bisogno di medicine, di cibo e di legna, sopratutto in inverno. Io ho accolto il suo appello e mi son ripromesso di aiutarlo, cerco aiuto casa per casa, ma da solo non riuscirò a soddisfare le richieste che di sicuro saranno innumerevoli. Un'ultima cosa 

 Grazie di cuore.

Fucile Mario

La vacca da mungere



                                                                         
                                                                   




Non seguo più la politica se non superficialmente. Non ho speranze che si trovino via d'uscita per realizzare un governo che pensi veramente al bene della nazione. Ognuno ovviamente tira acqua al proprio mulino e questo perché ciascun schieramento politico rappresenta una classe della società che vuole mantenere i privilegi acquisiti. Le cosiddette caste o lobby mantengono le fila dei burattini di turno. Che si chiamino Tizio o Caio non ha importanza, sono solo sentinelle di un sistema che non vuole cambiare  né rigenerarsi, a discapito del fallimento di un'intera nazione. Muoia Sansone con tutti i flilistei. Un governo di larghe intese si potrebbe anche fare, ma come conciliare le esigenze di chi vuole la TAV e chi la ritiene solo un castello nel deserto? Tutti sappiamo come gira il mondo e come ognuno di noi con il proprio voto si è reso corresponsabile di ciò che sta succedendo o peggio di ciò che in passato è avvenuto. Ognuno, appoggiando politici inaffidabili in un tempo non tanto remoto,  ha contribuito a  alla bancarotta di una nazione. Il sistema non regge più, facciamo ammenda e senza cospargerci il capo di cenere, iniziamo a cooperare per tirarci fuori dal pantano. Questa sì che è utopia ,si sente giustamente dire. Si potrebbe è vero realizzare un'Italia migliore,  ma manca l'unità d'intenti, al suo posto c'è l'arroganza,  il desiderio di protagonismo, la voglia di distinguersi dagli altri in base al grado di ricchezza e al prestigio che determinate posizioni e ruoli determinano in questa società. Sembra quasi che  diritti ed  doveri non fossero uguali per tutti, come appunto detta la nostra Costituzione. Per cambiare bisognerebbe fare quello che è giusto senza guardare in faccia a nessuno. Non essere quindi al soldo di nessuno, non dipendere da Banche imprese, multinazionali, clan, Lobby,  essere in poche parole liberi di pensare ed agire senza paura di interventi coercitivi e violenti. Allora come possiamo criticare Grillo che desidera un governo a 5 stelle?. Onestamente io non me la sento, quello che è successo lo dobbiamo ai partiti della prima e seconda Repubblica non ne facciamo una terza ad immagine e somiglianza. I giovanotti ex grillini ci vogliono provare? ci provino. Sicuramente faranno molti errori prima di imparare, sarebbe stato bello che qualcuno li guidasse, perché con un paese non si gioca. Ma sono fiducioso e voglio spezzare una lancia in loro favore. Quindi o si accettano tutte le condizioni che hanno come base una  logica di rilancio dell'economia, la salvaguardia dei ceti medi, l'abbassamento della disoccupazione, l'eliminazione della criminalità, l' eliminazione dei privilegi, l'adeguamento delle pensioni e delle retribuzioni ad un livello dignitoso e non discriminante. Ma ancora aggiungiamo; lo snellimento della burocrazia, l'eliminazione di leggi macchinose fatte per impedire una crescita normale e democratica. E ancora se vogliamo   il vergognoso, ed unico in Europa, scandalo relativo ai tempi infiniti dei processi. Ma sappiamo che vi sono mille altre cose da fare iniziando dalla legge elettorale e terminando con i costi truffa della sanità. Purtroppo troppe persone hanno preso la nostra nazione come una mucca da mungere. Ora signori di latte non ce n'è più, ed è scomparsa anche la vacca, a smacchiarla ci avevano già pensato i nostri partiti e quello che si pensava fosse un animale ancora vegeto e produttivo, non era altro che un moderno cavallo di Troia. A proposito mi spiace per Battiato, un'ottimo cantante e un pessimo politico per chi conosce il Machiavelli.

domenica 3 febbraio 2013

mano lesta


                                                                            


Ho letto poc'anzi un mio vecchio post di cui avevo completamente perso la memoria. Rileggendolo lo trovo interessante. Dateci un'occhiata è del maggio del 2007 e si intitola: " vibro ergo sum" Vi dico subito a scanso di equivoci che a quel tempo il mio modo di scrivere era leggermente diverso, molto più prolisso, quindi a qualcuno può dare anche fastidio.  Ma rileggendolo ora dopo quasi sei anni, mancano infatti pochi giorni, mi rendo conto come il mio pensiero di allora sia coerente con la realtà. Paragonavo il piacere sessuale a quello che si ha quando si crede di avere ragione di essere il migliore , il più bravo, la felicità ed il senso d'impotenza creano quelle endorfine che minano la stabilità psicologica ed emotiva e che è causa di tanti disastri non per ultimi quelli che stiamo affrontando in questo periodo economicamente disastroso. Leggetelo perché si dice che ognuno sessualmente gode perché pensa di fare all'amore con sé stesso, una teoria che mi trova concorde. Guardate le donne mentre danno piacere, godono con il pensiero guardando l'uomo negli occhi. Ecco il senso: lui è felice ed è merito mio perché sono brava e quindi sono felice. Ciò è vero anche nella politica, il potente gioisce del risultato che ha ottenuto  ottiene  l'orgasmo  guardando  le folle che lo acclamano e di questo compiacendosi. Ma ovviamente non tutti sono così, vi è il più compassato, quello emotivamente più equilibrato. Prendiamo in considerazione due figure della politica attuale, Berlusconi e Monti. Ecco due esempi eclatanti di comportamenti diversi e di profili caratteriali all'apparenza contrapposti. Secondo voi chi gioisce di più davanti alle folle? Il contrattista sfrenato o l'uomo tecnocrate dall'aplomb britannico?. Qui lascio a voi la scelta in base alle vostre analisi personali, io da parte mia so chi è l'uomo dalla  mano lesta. 

venerdì 1 febbraio 2013

spariamo alla colomba



                                                                          




Si fanno più guerre fra religioni che fra nazioni. Questa è ormai una realtà. La religione è divenuta l'apripista per occupazioni territoriali ed economiche e, attraverso ideologie religiose e spirituali, si impone un sistema e un controllo su fasce di popolazioni in cerca di pace e spiritualità ma sopratutto di sicurezza psicologica e materiale. In definitiva sono queste le motivazioni che spingono la gente umile e più povera del pianeta a scegliere l'una o l'altra religione. Come al solito è sempre la paura il meccanismo emozionale che caratterizza, come in politica, un sistema di conversione. La paura o l'incontrario  della stessa, la promessa di paradisi reali o immaginari. Non sono un ateo anzi credo in qualcosa o in qualcuno. Mettetela come volete, ma ultimamente leggendo un libro di un gesuita specializzato in psicologia, mi sono reso conto che le divisioni fra gli uomini esistono perché volute e servono per proprio interesse personale quasi sempre frutto di orgoglio e di immagine. Ortodossi, Evangelisti, Valdesi Cattolici, Buddisti Calvinisti Mormoni, islamici. Chi più ne ha più ne metta. Vi è in corso una guerra pacifica e alle volte cruenta di ideologie diverse. Lo stesso Gesù che vediamo in Chiesa sulla croce, diventa un idolo alla pari di Budda o della dea Kalì se non mettiamo in atto ciò che ha insegnato . Come per il corano di Maometto per i musulmani,  dovremmo  seguire alla lettera le parole di nostro Signore. Facciamo attenzione signori, sto parlando di seguire le parole di Cristo non certo passivamente,  dovremmo invece farle nostre, cercando in  noi stessi la santità e indirizzando il nostro cammino verso la meditazione e santificazione. Ecco che se così fosse sparirebbero le etichette e le divisioni,  la pace entrerebbe nei nostri animi impedendoci di dar ascolto ai nostri abbietti egoismi. Non è la prima volta che Cattolici ed Ortodossi usano violenza fra di loro. Anche i cattolici si sono per fede ideologica macchiati di gravi crimini durante il periodo dell'inquisizione. Tutti  sanno fra l'altro  che i gesuiti nel periodo dell'occupazione spagnola delle americhe, sono stati utilizzati come pretesto per massacri di massa. La nudità , i costumi e le  usanze sessuali di quei popoli, erano considerate  scandalose per la Gerarchia Ecclesiastica di quei tempi. La ribellione a nuove ingiuste imposizioni  è stata il pretesto  da parte dei conquistadores, per dar inizio ad una vera e propria epurazione di un popolo.  Allora chiediamoci, "la Carità può essere considerata disinteressata?" la risposta è no almeno dal mio punto di vista, in una logica di contrapposizione ideologica. Mi sono chiesto tutto ciò quando, desideroso di  aiutare dei bambini bisognosi di un orfanotrofio cattolico, ho chiesto ad una chiesa evangelista se poteva aiutarmi. " Gli ortodossi", mi è stato risposto sono nella zona e possono gestire meglio la situazione, mi scriva una mail e la metterò in contatto con il reverendo responsabile, la aiuterà". Ma non era proprio ciò che  desideravo. pensavo che potessero dare a me un contributo o solo  un appoggio. Ma si sa sono stato ingenuo come sempre, ho pensato al problema concreto e non alle conseguenze. Perché se l'analisi di cui sopra dovesse rivelarsi esatta, e la chiesa stessa come sappiamo si suddivide in ordini e sottordini, figuriamoci come la mettiamo con il proselitismo. A questo punto sono dubbioso ed indeciso,  mi dispiacerebbe molto infatti   far scatenare per una giusta causa un'ingiusta   guerra fra  tuniche nere, nei paesi balcanici.


italo suris

giovedì 24 gennaio 2013

la banda di briganti



                                                                           



Passeggiando, proprio oggi pensavo a come farà la nostra Nazione a risalire la china. Le elezioni politiche sono ormai imminenti. I fatti e le notizie che trapelano  dimostrano che l'ambizione personale unita all'interesse, sta creando gruppi, schieramenti, alleanze, divisioni, e rotture. Già divisioni. E' proprio qui che volevo arrivare, a ciò  che era stato sempre  sottolineato e a cui io non avevo mai voluto dare ascolto. L'ingovernabilità di questo Paese. L'Italia è stata fino a poco tempo fa un insieme di regioni distinte e divise da culture e linguaggi all'apparenza simili ma che in realtà bastavano  per potersi differenziare e sentirsi superiori. Un territorio formato da Clan, sottoclan, famiglie , amici, parenti, e proprio come in meridione,  anche nei piccoli centri del Nord e in montagna, si creavano queste torbide  alleanze. L'Italia rimarrà sempre un insieme di famiglie anzichè un'unica famiglia.  Parlando  con un amico venuto da Milano, abbiamo fatto alcune riflessioni. Abitiamo in un piccolo paese con non più di 2500 anime. Tre parrocchie che si guardano in cagnesco, le varie associazioni che non trovano un punto d'incontro, la comunità che non partecipa e che si divide quando si tratta di lavorare per un altro e sopratutto durante le votazioni. Mi vengono in mente le ultime, vi erano ben 12 liste. Si fa presto a fare i conti. Escludendo  quelli che qui chiamano i foresti, coloro cioè che non sono di origine paesana, quindi indegni di mettersi in lista, circa 500 persone, restano 2000 o forse meno abitanti per tutte. In media 180 elettori  per lista, compresi vecchi e bambini assenti e ammalati. Mi sono sempre chiesto perché tanta gente ambisce ad amministrare un comune così piccolo ma pur sempre impegnativo? Boh non lo capirò mai, non l'ho capito prima e neppure ora che ho 62 anni suonati. Bene l' Italia è un insieme di clan, di bande che vogliono primeggiare coordinate o meglio guidate  ognuna ad un capo, un boss, un pallone gonfiato, non certo un personaggio carismatico e autorevole. Così si spiega il fatto che il mercato non è libero e che i negozi che vendono o le ditte che lavorano sono sempre quelle. Solo quelle degli amici degli amici. Auguro a Monti o a chi per esso tanta fortuna. Il personaggio mi piace, è un duro, un uomo che sa cosa vuole e che qualcosa di sicuro farà. Una cosa è sicura, terrà a bada questa massa di pecoroni. O meglio questa massa di Banditi sempre all'arrembaggio come una volta erano i briganti sulle nostre montagne e sugli Appennini. Taci che scrivendo mi è venuto in mente  l'aggettivo adatto, e di conseguenza il vero motivo  per cui tutti desiderano gestire questo dannato paese. Più che votazioni a questo punto le chiamerei arrembaggi o assalti  ad una sconquassata carovana.
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