lunedì 26 marzo 2007

guance di fanciulla






Un mobile da soggiorno, due guance rosee nelle case.


Piano superiore a libro; aperto, tavolo per quattro!
Piano superiore, aperto, ruotato ribaltato su supporti per otto!
Piano in ciliegio, con vetro di murano incassato!
Sviluppo tridimensionale con vista interna

Vista anteriore in b.n.; cassettiera centrale, ornamento ligneo in oro, maniglie vetro di murano.
Una serie di maniglie in tema.
Altre maniglie ottone e vetro di murano colorato.
Pagina di presentazione del mobile da soggiorno.





25 marzo 2007
Come potete vedere, me la sto facendo sotto per lo sforzo. Penso proprio che per domani, questo nuovo post sarà pronto!. E' il primo, e per certi versi il miglior progetto che abbia mai fatto, inerente a mobili d'arredo.


( pipì)



Italo Sùris


26 marzo 2007



Altre due guance rosee!!



Guance di fanciulla, rosse come una pansè, Biondi capelli ricci sulla fronte, una collana variopinta di multicolorati vetrini, attorno all’esile collo; è lei mi son detto, sì proprio lei, la mia dolce Alessandra, dai fianchi generosi e dagli occhi verde giada.
Le scarpe in velluto color del mare, di zone paradisiache a noi sconosciute, le cosce lunghe e ben tornite che si raccordano ai piedi, piccoli e quasi fragili. Le braccia e le mani dalle dita lunghe e sottili, che si spalancano generose in attesa di un invito. Questa è l’immagine comparsa in sogno, folgore che si è fatta pensiero e poi opera. Un disegno armonioso è sbocciato come un fiore, concretizzandosi man mano sulla carta trepidante, in attesa ella pure, di veder il termine di questa poesia di colori e di forme.

Alessandra il suo nome, una donna d’altri tempi realmente vissuta , musa ispiratrice di tutti i poeti, di cantici, odi, di quadri e pazzie. Che con lo sguardo amalliava le genti.! e con il corpo ne spegneva gli ardori. Generosa nell’animo suo, dispensatrice di sogni e di speranze, di visioni oniriche, di paradisiache illusioni e brucianti delusioni.

Da tutto ciò nasce l’idea di realizzare questo mobile d’arredo, ideato appunto per risolvere tutti i problemi estetici e pratici, sia di un arredamento moderno, che di uno più classicheggiante. Le dimensioni generose delle ante in nobile legno ambrato nel colore e con venature rosate, che si aprono a libro piegandosi su se stesse, quasi fossero le ali di un gigantesco fenicottero o meglio ancora di un angelo biondo, permettono di accedere all’interno anche in caso di spazi ristretti. Il raggio d’apertura delle ante e la relativa superficie impegnata, viene ridotto alquanto proprio per il sistema usato. I supporti di sostegno di forma sferica, sono laccati in azzurro topazio e negli stessi sono incastrate delle ruotine piroettanti, in ottone lucido. Ciò permette di spostare all’occorrenza l’insieme in caso di necessità, senza grandi sforzi.

Il piano di Alessandra è composto da due elementi in legno pregiato, di ciliegio o noce,e di forma semicircolare, incernierati in tre punti con cerniere in ottone ad incasso. Il punto terminale del piano stesso è stato collegato alla rimanente struttura, tramite un perno che ruota in tutte le direzioni, in modo da permettere l’apertura dello stesso anche perpendicolarmente alla struttura portante. Nel piano superiore e a vista, è stato incassato un elemento d’abbellimento, di forma anch’essa semicircolare e composta da variopinti vetri di murano. Sul retro, anch’esso leggermente concavo, sono ripiegati dei tubolari in legno in mogano strutturati in modo da comporre più cornici incassate fra loro stesse e ripiegabili. Le quali, aperte in parte, permettono di sfruttare il piano ribaltandolo semplicemente, come tavolo per quattro, sei persone. Utilizzati completamente, usufruendo dello sviluppo completo di massima apertura, questi supporti invece, permettono di adoperare il piano d’appoggio per otto, dieci persone, ruotandolo sul perno collegato alla struttura portante e aprendo i due semipiani, incernierati fra loro, a libro. All’interno, il mobile contiene nella parte destra, un disco di legno ruotante su perno, che serve come contenitore di bottiglie e bevande. Superiormente a questo, un piano con fresature perpendicolari, permette la posa capovolta di bicchieri a stelo. Il piano sottostante invece, fa sì che vengano riposte normalmente altre stoviglie.
La completa apertura dell’anta sinistra, permette di accedere anch’essa a due vani. In uno è incassato un carrello in acciaio posto su ruote e quindi rimovibile. Esso è stato predisposto per fungere da carrello porta stoviglie, mobile. (piatti,bottiglie,bicchieri..etc. etc.). Più lateralmente , proprio come nel lato destro, sono stati ricavati tre piani per zona, che fungono d’appoggio per oggetti vari d’arredo. Al centro, cinque cassetti sovrapposti, in legno o in pelle, di misura e capienza differente, anch’essi leggermente ricurvi nella forma, permettono di stiparvi il necessario per apparecchiare la tavola; tovaglie, tovaglioli, etc. In alto sopra i cassetti, un contenitore piatto a scomparsa, sempre in legno, è stato pantografato per contenere gli utensili d’utilizzo più comune. Forchette, coltelli, e posate varie. I cassetti si aprono tramite maniglie, da me disegnate, composte per la parte strutturale, in ottone lucido e l'altra metà in vetro multicolore di murano. ( Non ancora realizzate nel periodo di stesura del seguente progetto, e poi, uscite realmente sul mercato!).

Per dare un tocco di eleganza e di classicismo, incornicia la parte centrale sopra la zona cassetti, una corona intarsiata nel legno e dorata, di forma semitondeggiante. La doratura viene richiamata in alcuni particolari della struttura. In particolare sulle ruote piroettanti, negli snodi e nei raccordi ad angolo dei supporti di sostegno del/dei piani del tavolo, nonché su quattro pomelli d’abbellimento posti superiormente ai vertici.

I colori d’insieme richiamano quelli della natura, dei volatili del Sudamerica, sgargianti, multicolori. Ma se vogliamo dire la verità fino in fondo, sono quelli della Madonna, l’azzurro del suo mantello, l’oro dei capelli, i rosati delle guance e delle labbra.



Quindi dedico questo disegno, e se mai verrà prodotto, l'intera opera , a tutte le donne da zero a 99,999 anni.




ciao-ciao
Italo Sùris

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