sabato 26 aprile 2008

mi dica madame, chi lo ha più lungo del reame?

26 aprile 2008

Sesso, sesso, sesso solo sesso e ancora sesso. Sesso violento e sesso voluto, sesso subito e quello goduto. Non mi sembra di sentire altro alla TV, sesso e rock and roll, passione e cocaina. Soldi, soldi, soldi e sesso. Ma cosa sta succedendo in questo paese? Un’orgia collettiva di passioni in bui anfratti, o lungo i muri di metropolitane, in bagni sozzi d’istituti scolastici o in piena classe in presenza anche di docenti accondiscendenti. Famoso lo spogliarello della professoressa di musica.

Una quindicenne è stata violentata dai compagni, costretta a rapporti sessuali, registrati e trasmessi come trofeo di guerra, tramite il cellulare, Meredith muore con la gola squarciata dopo un rapporto in un’orgia collettiva. Albanese violenta in piena città una novantenne incartapecorita, la professoressa incita gli alunni a mostrare il pene per stilare una classifica di chi è più dotato, mentre giovani studentesse si prostituiscono per una carica di cellulare. Sesso, sesso, sesso ed ancora sesso, droga e rock and roll. Questa è la realtà, ma non voglio essere noioso, solo solo invidioso, desidererei entrare in questo mondo, spogliarmi delle mie paure e dei miei tabù, tornare ragazzino e poter finalmente entrare in classe per vincere il premio di chi l’ha più lungo. Ci riuscirò mai?

O forse il bigottismo esiste fra quelli della stessa mezza età, e non più fra quest'ultimi e i ragazzini. Già perché la professoressa di Pordenone, madamaweb, si divertiva un sacco e faceva divertire. Evviva l’Italia, un circo del piacere in cui solo chi vuole rimanerne escluso non gode e conduce una vita monotona e tradizionale, niente stupri, né droghe, né calzamaglie o corde legate ai genitali ed al collo in un cappio autostringente ed autogodente , una specie di onanismo forcaiolo, ma neppure, come si usa ormai in altri paesi più avanzati, una piccola trasgressione rispettando una forma gerarchica fra esseri dello stesso sesso o fra uomo e donna e neppure fra più colleghi su un'unica sedia da ufficio o nel bagno sul lavandino. Mi ricordo un particolare di parecchi anni fa, una madre professoressa, sposata ad un medico, ci confessò che la figlia dodicenne le chiese il favore di masturbarla. Pensate, la ragazzina voleva risparmiarsi anche questa fatica. Cosa significa essere pigre.

Meno male che la madre si sentiva stanca. Ma dico è una cosa normale che un figlio chieda aiuto ai genitori anche per questo piccolo e intimo esercizio preparatorio? Sono cambiati i tempi, la carriera si fa a colpi di culo, ma non come s’intende normalmente, e cioè fortuna, culo inteso proprio come culo, deretano nella lingua parlata.! Il problema è che ormai di fregne in bella mostra o sul mercato ce ne sono a bizzeffe. Telefona al numero 006.7566. 9988834.e sentirai dall’altra parte la voce asmatica, pardon ansimante che ti dice di tutto un po’, ammiccandoti dal monitor di una tv e chiedendoti: "caro porcellone mio, dimmi cosa desideri,vorresti per caso vedere la mia patatina? "

E l’altro vicino al telefono sbava con il coso fra le mani, raccontando di tutto di più, di misure, sensazioni, posizioni, desideri. La scena finisce quasi sempre con un click improvviso, il suono della cornetta, che corrisponde probabilmente al culmine dell’orgasmo o forse alla paura di pagare una bolletta salata. Sarò forse un vecchio bacchettone, approvo la sensazione di un rapporto nuovo erotico e sentimentale, ma due rose, anche tre e un po’ di romanticismo, penso che renda l’amore un po’ meno meccanico e aiuti a instaurare un rapporto un po’ più intricante anche se solo di divertente amicizia.
Il sesso è gioco è vero, non c'entra con l'amore, lo si può fare affine a sè stesso, ma cerchiamo di giocare e anche tradire, con quel po’ di sentimento e con quell' emotività e rispetto reciproco di sè e degli altri che qualsiasi gioco comporta. Cerchiamo almeno in questa sfera così privata, gioiosa ed importante, da soli in due o quaranta che si sia, di non diventare il limone di turno. Nel senso non di "limonata", ma di puro e meccanico sfruttamento. Noi uomini infatti, rischieremmo di essere eliminati se il durismo durasse meno del tempo prestabilito dalla madama o le madame di turno.



Italo Suris

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