mercoledì 9 aprile 2008

Walter ma ci fai o ci sei?

09 aprile 2008

Più passa il tempo, più cambio idea. Inizio a pensare che Veltroni possa essere il personaggio giusto per guidare il paese verso un traguardo ambizioso e difficile, una rinascita, un risveglio da un torpore in cui la destra ci ha congelato in queste ultime legislature. Una destra rimasta, isolata, lontana dai reali interessi dei cittadini e del paese, lontana quindi da se stessa, una parte di politica avversa alla reale distribuzione della ricchezza fra i ceti ed i lavoratori che sono, ricordiamocelo bene, la reale ricchezza di un paese. Ogni nazione è fatta di persone, di braccia e cervelli, di sentimenti e di scommesse.

L’impresa è solo una scatola in cui queste componenti si mescolano in modo anche talvolta controverso è il proprietario, l’imprenditore ed il management a dover far da giudice, se così non fosse, cadrebbe il concetto stesso di meritocrazia e quindi di produttività e d’impresa con gli obblighi che la stessa ha nei confronti della società stessa. Non nego che in un primo tempo ho pensato di votare sinistra arcobaleno, ma solo per mancanza di fiducia, e perché sembrava che non ci fosse un giudice imparziale, voglio dare fiducia a Veltroni, staremo a vedere se è prigioniero o libero condottiero, se è testa di legno di grossi corporativismi o se ha il coraggio di intraprendere nei confronti dei gruppi economici quelle azioni anche dolorose che nel precedente governo non si sono volute applicare in modo corretto. Siamo agli sgoccioli e non si può votare solo per protesta, dando più potere ai partiti che vogliono fare solo interessi di parte, quando il bene dovrebbe essere comune e quindi serenamente pianificato in base ai risultati che si vogliono ottenere.

C’è, è vero qualcosa di vecchio anche in Walter, ma è il meglio che l’Italia in questo dato momento può offrire, che sia la volta di un vero socialismo reale? Intanto le statistiche impietose dell’OCSE, danno l’Italia all’ultimo posto in quanto a produttività, e una fredda analisi che già conosciamo fatta da Tito Boeri ne spiega i motivi. Non c’è più sordo di chi non vuol sentire e di sordi purtroppo in Italia ce ne sono moltissimi. Ben venga la sua proposta di far morire indirettamente le aziende che pensano egoisticamente solo al guadagno, bloccando l’incentivazione legata alla meritocrazia e alla produttività.



Parlo di meritocrazia che è diversa dal semplice concetto di produttività. Questa non viene misurata solamente dal numero di pezzi eseguiti per ora lavorativa, ma dalla qualità e dalle conoscenze e dall’intraprendenza del singolo dipendente. Ma non solo, dalla sua creatività, dalla volontà, dall’intelligenza e dall’empatia, parametri scarsamente considerati nelle nostre realtà produttive. Nelle nostre ditte non siamo più alleati, ma nemici. E’, alla fine, come fossimo una coppia di separati in casa. Intanto la Slovacchia supera tutti in crescita percentuale di Pil per ora lavorata. Fino a non molto tempo fa, il Friuli era considerata terra di lavoratori ora ho i miei dubbi che lo sia ancora. Il motivo? Sempre lo stesso. Pochi “schei” e altrettante poche gratificazioni per mancanza di sviluppo e di crescita. La Slovacchia è vicina, coraggio facciamo il pieno di benzina.

Italo Suris

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