venerdì 18 aprile 2008

l'alligatore

18 aprile 2008

Tanto ci sarebbe da dire sulla vittoria della destra in Italia, se tale si può ancora chiamare. Il trasformismo politico in questo paese, infatti, lo si può solo paragonare con quello di determinati animali, primo fra i quali, il camaleonte. E’ proprio come questo minuscolo rettile del sottordine dei Sauri simile alla lucertola, che la partitocrazia cambia improvvisamente volto, sistema, modo d’agire e di convincere. Nella pagina del dizionario, alla voce camaleonte, oltre alla descrizione zoologica, troviamo quella figurativa che dice testualmente: Persona facile a cambiare opinione secondo il proprio tornaconto: i camaleonti della politica: Sinonimo d’opportunista.



L’abitudine da parte dei nostrani amministratori d’ingannare prima sé stessi e poi l’elettorato, è derogata dal potere strisciante ai gruppi mediatici in loro possesso, quotidiani o reti televisive che siano. E’ un sistema di lavaggio cerebrale pericoloso di cui molti, diventano facilmente vittime senza che neppure se ne accorgano. Una dimostrazione?. Quante volte sarà capitato a molti di voi di sintonizzarsi su qualche spettacolo senza accorgersi che la coreografia assomiglia fin troppo a quella di un logo, bandiera o simbolo di un partito? Immagino pochi.



E quanti hanno tenuto nella dovuta considerazione, l’apparizione improvvisa di immagini propagandistiche, all’apertura della posta elettronica, senza pensare che più del fastidio provato nell'immediato, il meccanismo escogitato è servito per installare subdolamente nella nostra memoria un volto o un simbolo da ricordare? Ecco il meccanismo persuasivo è vecchio come il mondo, è lo stesso usato dai maghi e dagli imbroglioni, dagli incantatori e gli ammaliatori, dai cartomanti e dalle fattucchiere, ma ha sempre funzionato con gli scettici e gli ingenui. Ora il sistema si è ingigantito, si è trasferito via etere nelle nostre abitazioni, si è collocato nei salotti e anche fra le lenzuola di giovani e vecchie coppie, di figli e nipoti, di nonni e bisnonni.



Tutti incantati da voci suadenti di Sirena o di Vespa, di Volpe o di panorami paradisiaci quali i Tremonti o d’immagini di Verdi piante come i Bossi, arbusti con foglie piccole coriacee e lucenti, il cui legno durissimo, da cui proviene la definizione celodurismo, viene usato per lavori da tornio e da intaglio. "Bossi"che pensava di essere celtico, proviene invece dal latino Buxum e dal greco pyxos. Lo si legge sempre nel medesimo dizionario in altra pagina, ovviamente. Ma alla fine si parla, sia nell’uno che nell’altro caso, di natura. Quella a cui faccio sempre riferimento per paragonarla a situazioni e fatti reali. Anche la natura riesce ad ingannare, proprio come l’uomo, un altro essere vivente, che sia uomo o animale.



La palude apparentemente in taluni posti sicura, può celare trabocchetti ed insidie, le più varie ed ingannevoli. Pensiamo alle sabbie mobili, alla flora e alla fauna che vivono nelle acque limacciose, fra le radici di gigantesche piante onnipresenti, ai minuscoli animali innocenti, per esempio, il cui veleno può invece essere pericoloso anche per l’uomo, se non addirittura mortale. Sappiamo che esistono e la frequentano altri enormi esseri viventi come i serpenti, il più conosciuto dei quali è l’anaconda o rettili grossi il doppio dell’uomo, quali l’alligatore che è il più noto. Poi ancora ragni, pesci ed ogni sorta di essere vivente che si difende o sopravvive appunto attraverso l’inganno e l’opportunismo.



La civiltà è dunque come una giungla, ove al posto d’enormi e verdeggianti piante palustri, sorgono alti caseggiati di cemento, al posto dell’acquitrino troviamo grandi piazzali d’asfalto, al posto di minuscoli e velenosi insetti troviamo uomini ingannevoli di varia colorazione e forma, mentre il più grosso è sempre il Caimano, onnipresente, vorace e dai denti aguzzi come non mai.
Italo Suris

Nessun commento:

pub-9734653329526511