martedì 3 luglio 2007

Dua Bomber






Osama Bin Laden


03 luglio 2007



Bin Laden a sx.,(per modo di dire) e G.W. Bush a dx(sul serio)

Fra i due, non saprei proprio chi scegliere; sono alti o bassi uguali!


Ancora una volta il terrorismo sparge sangue in Europa, al Qaeda per mano di alcuni disperati semina morte e terrore in Inghilterra. Un paese da sempre vicino all'America e quindi reputato come uno dei più importanti obbiettivi della politica di distruzione portata avanti dagli estremisti islamici. Brutta cosa la guerra, porta con sè disperazione e morte, pianti e interrogativi. Ci chiediamo perchè siamo arrivati a tanto?, di chi è la responsabilità?Della politica troppo accondiscendente e frastagliata dell' Europa ancora divisa, oppure di Bush e il governo da esso presieduto? Certo Giulietto Chiesa sta preparando un suo documentario al riguardo, un film in cui vengono poste all'attenzione degli spettatori parecchie incongruenze in riferimento all'attacco dell'undici settembre. In Iraq gli Americani, non hanno trovato armi di distruzione di massa, armi chimiche che qualcuno aveva precedentemente fornito a Saddam. E questo l'America lo sapeva, erano armi fattegli pervenire per contrastare e mettere in ginocchio l'Iran, durante la guerra fra le nazioni confinanti. La mania di grandezza alla fine ha fatto sì che Saddam da maggior alleato degli Stati Uniti, ne diventasse un'acerrimo nemico. Ovvio che tale comportamento è dipeso solo dal desiderio di controllo sui paesi limitrofi da parte del defunto Rais. A chi e a che prezzo voleva vendere il petrolio?, da chi era appoggiato? domande a cui non potremo dare mai una risposta. Certo il piano per attaccare l'Iraq era pronto da diverso tempo, si doveva solo trovare il pretesto per l'attacco definitivo. Questo è stato fornito dallo stesso Saddam con l''occupazione del Kwait e dagli accordi sottobanco con altri paesi dell'area interessata. Alleanze che avrebbero potuto costituire un pericolo per Israele, braccio destro dell'america in Oriente. Tutti sanno che l'America è in mano agli ebrei, i quali ne detengono il potere economico. Se gli stessi trasferissero i capitali all'estero, il più potente paese del mondo subirebbe un tracollo economico. Ecco alla fine chi comanda veramente negli Stati uniti, il capitalismo e legrosse finanziarie, in mano a unristretto numero dipersone. E' questo uno dei motivi per cui l'America è stata costretta ad intervenire in Iraq ed è per motivi economici e di potere che Bin Laden ha dichiarato guerra a Bush, coinvolgendo tutto il paese arabo in una guerra santa. Nuove crociate, questa volta nemmeno tanto camuffate da guerra di religione. Il tutto si risolverà come al solito, solo in una maniera; l'eliminazione di tutte le sacche di resistenza conla conseguente morte di centinaia di migliaia di civili. Cose d'altronde già messe in conto a priori a tavolino, anche se le aspettative sono per ora ancora disattese. Ma cosa ci costerà in vite umane e tranquillità tutto questo?. Quanto costerà all'Europa la quale purtroppo dovrà giocoforza subirne le conseguenze, volente o nolente? Certo da noi ci saranno meno morti che in quei martoriati paesi, ove i civili sono giornalmente vittime di attacchi suicidi o di bombardamenti, ma è certo che più l'esercito americano e quello Iracheno otterranno successi significativi, più la guerra si sposterà in occidente sopratutto là dove le maglie del controllo sono più lasche. Intanto signori prepariamoci ad esportare a Bagdad oltre alle armi, anche pizzerie, mac- Donald e imprese di lingerie e di abbigliamento le quali sono, si sa , i nostri fiori all'occhiello.



Quando Americani e Iracheni si volevano bene!


Al-Qāʿida (in arabo القاعدة), spesso citata come al-Qaeda, el-Qaida o erroneamente al-Quaida (la qāf araba non ha bisogno di una u che la segua), è il nome di un movimento paramilitare, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico. È guidato dal miliardario saudita Osāma bin Lāden che si avvale però della determinante guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico del Cairo, appartenente a una nota famiglia di dotti religiosi e di magistrati), entrambi riconducibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām.


Resistenza Iraniana durante la guerra con l'Iraq.


Italo Surìs

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