martedì 20 novembre 2007

Il viapol una soluzione?



Posa della guaina 2^ parte

Attrezzature necessarie per la posa. Una torcia a gas, meglio se professionale, una bombola a Gpl, guanti da muratore e una spatola in ferro, una taglierina per rifilare e tagliare la guaina, un pennello grande o un grande pennello, catramina da stendere sul supporto su cui applicare la guaina. In genere si posa la guaina iniziando dall’alto del colmo del tetto e lasciando libero un bordo di circa 15 cm. Questo verrà ripiegato ed attaccato al muro verticale che dovesse innalzarsi dalla superficie da impermiabilizzare. Ciò allo scopo di creare una continuità fra le singole strutture da proteggere.




La parte di guaina che viene rivoltata verso l'alto, dovrebbe essere disposta, dopo aver smantellato per l’altezza necessaria l’intonaco stesso, in modo da poter eventualmente essere ricoperta nella giunzione, con un pezzo di lamiera di protezione, con intonaco stesso o con piastrelle. In questo modo non si avranno infiltrazioni d'acqua da eventuali fessurazioni. Si sistema il rotolo sulla superficie da ricoprire, debordando lateralmente con il rotolo dalla stessa di qualche centimetro, pezzo che verrà ripiegato e incollato poi verso il basso, per un tetto piano, o verso l'alto ,per un terrazzo incassato.




Si procederà allo srotolamento del materiale spostandolo verso di sè, camminando a ritroso e contemporaneamente , riscaldando il viapol nella parte inferiore a contatto con la superficie da ricoprire. Il viapol, sciogliendosi con il calore della torcia, si attaccherà alla superficie sottostante. Bisogna far attenzione a distribuire il calore su tutta la larghezza della guaina in modo uniforme e con movimenti trasversali e costanti, in modo da non lasciare vuoti d'aria. Seguendo questo sistema si permetterà che il materiale si sciolga uniformemente per tutta la larghezza del rotolo stesso.




Si otterrà in questa maniera, un’aderenza completa, priva cioè di bolle fra la guaina ed il cemento. Si finirà ovviamente quando tutta la superficie in lunghezza sarà completata. Ricordarsi di tagliare la guaina lasciando sempre un pezzetto da rivoltare verso il muro verticale o nella parte della grondaia già applicata alle assi del tetto. In questo modo l’eventuale acqua che dovesse incunearsi fra i coppi, sopra collocati, scivolerebbe giocoforza nella grondaia perimetrale. Bene ora si dovrà procedere lungo lo spazio successivo, accostando un nuovo rotolo di guaina, badando bene di far sormontare la stessa, di circa dieci centimetri sulla prima guaina, già posizionata.




Si incollerà il nuovo materiale idrorepellente usando lo stesso metodo, scaldando cioè la base del viapol con la fiamma. Si procederà quindi fino a copertura di tutto lo spazio, si piegheranno i lati superflui lateralmente, dopo averli riscaldati con la torcia e premuti con la spatola verso le parti connesse con la parte piana. Una certa attenzione la si dovrà avere nel ricoprire gli angoli, tagliando ed incollando i pezzi di materiale in modo da non lasciare fessurazioni pericolose.



Ultimamente sono nati altri prodotti, che possono risolvere il problema delle infiltrazioni, impermeabilizzando i vari supporti con l’ausilio di sostanze elastiche e resine varie, da distribuirsi con frattazzo ma anche a pennello e irrobustendo il materiale negli angoli, con reti e fasce in materiale tessile. Su questo tipo di materiale, possono essere anche incollate, piastrelle o altri materiali calpestabili. Riprenderò l’argomento nonappena avrò a disposizione alcune foto da inserire nel blog.

Italo Surìs

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