venerdì 2 novembre 2007

il filo spinato dell'incoscenza




02 novembre 2007


http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Auschwitz


Ognuno nella vita fa le sue scelte, siamo tutti adulti è vero, ma una cosa bisogna sapere, le decisioni che prenderemo purtroppo ricadranno anche sugli altri. Se dovessimo accettare di vivere in una determinata maniera, sperando di ottenere potere e prestigio, ne pagheremmo il prezzo. E' un prezzo che non sempre riusciamo lucidamente a calcolare, la vita allora diventa un'illusione in cui giocoforza entra inconsapevolmente anche chi ci circonda. Il luccichio di una carrozzeria di un Suv lucidato a specchio, l'affascinante immagine di un piatto prelibato in un ristorante di grido, il profumo della pelle di un portafoglio colmo di fruscianti e colorati pezzi di carta filigranata, sono le scelte che ci fanno cadere nella trappola di un'immaginaria felicità.


E' una trappola in cui trasciniamo i nostri figli e i nostri amici, una gabbia dorata forse, ma sempre una prigione dalla quale se ci si volesse sottrarre con fermezza, lo si potrebbe fare solo vivendo da eremita. Dormiamo tutti , chiudiamoci gli occhi, turiamoci le orecchie, cerchiamo di non pensare ed eccitiamoci al pensiero di sesso, di oro e di potere.! Illusioni di giocatori perdenti prima ancora di iniziare l'azzardo della roulette russa, un gioco dove si esce solo sconfitti e con le gambe in avanti.


I veri vincitori rimmarranno sempre gli stessi e tutti noi ormai lo sappiamo, ce lo hanno gridato in faccia milioni di volte, giornalisti, magistrati, uomini di legge, e anche semplici cittadini. Ma la paura e l'indifferenza ci blocca, la vana speranza ci illude, il timore della morte ci conduce verso la fine della vita stessa. Subiamo lo stesso meccanismo mentale di cui furono vittime milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento.
L'illusione di una doccia, della pulizia del corpo dalla sporcizia del fango e della miseria, ma sopratutto la speranza di una definitiva liberazione dalla melma della cattiveria umana, ha condotto quegli esseri nelle camere della gasificazione, camuffate da ambienti di disinfestazione. Le banche gestite da pluriaccusati ci levano i beni ed il pane, la miseria dovuta alle gabelle figlie dello sperpero e della rapacità di un probabile potere corrotto ed insaziabile, consuma le nostre energie, riducendoci a scheletri pingui, ma pur sempre figli di Hallowen.
Ora la voce di un giornalista ucciso nei tempi passati dalla mano armata di un potere sfuggente e pericoloso chiamato mafia , ce lo ribadisce nuovamente con parole profetiche che ormai sono per tutti attuali, attraverso il blog di Beppe Grillo. E' stato richiesto e pubblicato, nella vana speranza che qualcuno esca, ribellandosi al proprio destino, dalle fila dei 60 milioni di italiani, condotti inconsciamente in nuovi campi di concentramento.
Sì perchè vana è l'illusione di poter esser scelti come moderni capò , dei priviligiati con il compito di tradire e denunciare i ribelli o ancor peggio di sotterrare in fosse comuni, dopo aver estratto i denti d'oro ed aver esplorato negli intimi pertugi, i corpi di altri prigionieri sterminati dai folli di turno. Non potranno esserci più testimoni in un sistema in cui gli aguzzini potremmo identificarli con i politici collusi e corrotti, le vere eminenze grige che tirano i fili di un nugolo di carcerieri definitisi uomini d'onore. Siamo rinchiusi fra fili elettrizzati rappresentati dai confini di stato e delle regioni. Allora signori, leggiamo il link qui sotto riportato e torniamo a dormire come se nulla fosse mai accaduto!








Italo Surìs

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