giovedì 8 novembre 2007

Un colpo di culo


08 novembre 2007


Chi mi conosce sa che sono sempre stato un tipo caratteriale, irrequeto e poco incline all'ordine e all'ubbidienza. Così anche alle superiori, sia in classe sia nei vari laboratori. Infatti allorchè si facevano esercitazioni col tornio, io invece di restarmene al mio posto per controllare il pezzo, lo inserivo nella morsa e poi, avviato e inserito il comando e le misure di avanzamento, me ne andavo a spasso a chiaccherare.
Quando tornavo trovavo che il pezzo era diventato la metà di quello che avrebbe dovuto essere in base alle quote richieste dall'esercizio. Collocavo un ulteriore cilindro di ferro grezzo, a disposizione in caso si sbagliasse la prima volta, e nuovamente si riproponeva lo stesso problema. Mi ricordo che il cilindro da fare, era formato da volumi diversi, gradini che cambiavano il diametro delle varie quote due o più volte. Ciò comportava che sbagliando la misura della lunghezza totale, risultavano errati più di un dato, con la spiacevole coseguenza di prendere sicuramente un voto molto al di sotto della sufficienza.
Mancava mezzora alla consegna e non sapevo che pesci pigliare. Ad un certo punto mi balenò un'idea. "Mi può sicuramente aiutare il primo della classe, quel Meneghello un secchione come ce ne son pochi". Ma non avrebbe certo potuto lavorare sul pezzo datomi in dotazione, sia per il poco tempo rimasto, sia per la sua proverbiale onestà, ma anche perchè avendo terminato per primo, aveva già consegnato il suo pezzo già verificato e valutato dall'insegnante, e quindi si era messo a chiaccherare proprio con lo stesso.
Cosa fare? Bisogna sapere che i pezzi terminati dai vari allievi, ai quali l'insegnante dava una votazione in base agli errori e alle tolleranze complessive, venivano riposti in un armadio metallico dopo aver punzonato sul fondo degli stessi le lettere corrispondenti al nome dell'alunno e al voto ricevuto . Allora, aperte le ante scorrevoli di quella miniera di pezzi, ho scelto il migliore e al suo posto ho posato il moncone del pezzo consegnatomi. Pazientemente in cinque minuti, ho cancellato con il ferro il bel nove stampigliato sul fondo del pezzo e le lettere M.T., corrispondenti alle iniziali del mio compagno, futuro ingegnere.
Nonostante ciò il cilindro ferroso è risultato più accettabile rispetto al mio, con un errore quasi insignificante distribuito sulla totale lunghezza del pezzo, equivalente ad appena 0,3 mm. Era la misura minima da poter asportare e necessaria per cancellare il misfatto. Un bel 7, le mie sigle stampigliate sul fondo vergine, e fiero ho riposto il mio nuovo prodotto nel deposito dal quale lo avevo precedentemente prelevato. Il tutto dopo aver ricevuto i complimenti dall'insegnante.


ciao a tutti


Italo Surìs

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