martedì 6 novembre 2007

Cristo nell'arena


"Cristo nell'arena" vista laterale e frontale


06 novembre 2007


http://valcimoliana.blogspot.com/2007/11/un-abbraccio-damore.html foto realizzazione


Nel post nel quale ho inserito la foto scattata il giorno dei morti al monumento funebre di mia madre, ho parlato di alcuni disegni dello stesso, precedentemente inseriti. Nulla di più falso, gli stessi erano rimasti nella cartella e l'inserimento è stato fatto solo nella mia immaginazione. Ho verificato con calma l'intero blog e l'unica tomba da me disegnata che risulti visibile nel sito, è quella che raffigura un'ancora, dedicata peraltro al padre di un collega che nella vita faceva il pescatore.



Vista superiore


Ecco allora i disegni di quella che potrete vedere cliccando nel link sopra inserito. E' una tomba pensata prendendo come esempio un'arena, che rappresenta alla fine la vita, in cui al centro si combatte per la sopravvivenza, mentre sulle gradinate assistono elettrizzati spettatori in spasmodica attesa che il carnefice, nelle vesti di uomo o di bestia feroce faccia scempio delle carni di vittime ignare ed indifese . Ma un Cristo come quello di Maratea o di Rio veglia sul figlio che combatte per la sopravvivenza, pronto nel caso ad accoglierlo con le braccia spalancate in segno di amore e di perdono. Sul capo un'aureola incompiuta finisce a tre quarti a significare che il ciclo della vita di colei che è volata fra le sue braccia è stato interrotto bruscamente prima del periodo di una naturale evoluzione.

La struttura, abbastanza complessa nella sua realizzazione, è in pietra d'istria non levigata. Le gradinate sono state fatte in due pezzi bloccati alla base del Cristo, creato da un'unica struttura verticale rappresentante il corpo e da una orizzontale, le braccia. le varie rientranze non sono altro che le pieghe della tunica ed il disco alla sommità del capo , sempre in pietra d'istria e non in marmo come potrebbe sembrare, è stato applicato ad incastro con colla per marmo ad alta resistenza. Al centro dell'arena sono state incassate le lettere in ottone che compongono i dati anagrafici della defunta e la foto ovale posta in una cornice dello stesso materiale e colore delle lettere. Alla base del Cristo una scalinata che si sviluppa in altezza, rappresenta una collina, un ambiente naturale in cui si riproducono naturalmente delle piante spontane. Ai piedi della lapide, chiude l'arena, una struttura in pietra levigata a formacuneiforme con un foro che fa defluire l'eventuale deposito d'acqua rimasta all'interno della stessa. Un portalume ed un vaso in ottone completano il tutto. Al sole, come è evidente nella foto, sembra quasi che Cristo si illumini di luce propria e la rifletta verso l'esterno.

Italo Surìs

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