sabato 11 agosto 2007

Nerone e Caligola





11 agosto 2007

Chissà perchè ieri mi è venuta voglia di pensare all'Italia come a Roma antica durante il periodo in cui regnava il nefasto imperatore Nerone. Forse per il fuoco che ormai ha devastato gran parte di tutta la penisola, ma non solo, in mente avevo qualcos'altro. Pensavo ai nostri gaudienti personaggi dell'alta società, intenti a divertirsi in orge, in continui rapporti sessuali, di amanti normali e con persone dello stesso sesso!

E' un pò l'immagine gaudiente dell'Italia di oggi, anzi di una parte di questa, quella che ha sostituito vecchi valori con i nuovi, quelli in cui si identificano i vip. Il sesso, la droga, i locali vip, il denaro, il potere, il possesso di cose o persone. Ma l'avere non solo il necessario o quello che servirebbe per la crescita professionale e imprenditoriale, no!. Il possesso puro, di ogni bene, di qualcosiasi cosa che luccichi in apparenza, che brilli o scintilli. Sì proprio come se fossimo tutti delle bizzarre gazze ladre, dei maniaci possessori di luminiscenti preziosi virtuali.


Trimalcioni degli anni tremila , circondati dalla minaccia degli attila moderni, travestiti da straccioni o immigrati, da statali o mendicanti, da meridionali o comunisti, tutti già presenti sotto mentite spoglie fra noi. Tutti paranoicamente pronti a colpire per impossessarsi di beni e valori e , depredando i fori imperiali, di tutto ciò che rimane di una nazione, forse una volta gloriosa. Una nazione in cui i molteplici Nerone di estrema destra o Caligola di sinistra, hanno sostituito i padri fondatori della repubblica e dell'antico impero romano. Quello che si estendeva fino ad oriente, fino ed oltre Costantinopoli. Ecco dunque i Gentilini, moderni celtici persecutori di nuovi martiri, personaggi giustamente o ingiustamente ritenuti colpevoli, da immolare nelle arene del Colosseo e del circo massimo, zeppe di spettatori affamati di carne e assetati di sangue umano.


Il cinismo moderno non ammette pietà, non esiste neppure più, in determinati settori del Clero, dove come nei banchetti Grechi o Romani, i fanciulli si sdraiavano sul triclino, accanto al commensale depravato e disgustante. Tutto ciò che è piacere, tutto ciò che alimenta un brivido prima sconosciuto, è ben accetto. Che la nuova eccitante emozione sia costituita da droga, illegalità, ambizione, potere, sesso in tutte le sue salse e nelle forme più depravate è da provare. La mente ed il piacere stesso si sono attrofizzati, hanno bisogno di sensazioni forti, intense, mai provate. Necessitano di droghe fisiologiche o naturali, di endorfine o cannabis.


Non basta l'amore con un uomo, con un unico compagno di vita, sarebbe noioso, sarebbe una sensazione di vita piatta, non eccitante. Ecco la nuova moda!, quella di farsi amare e desiderare da più uomini contemporaneamente. La necessità morbosa e masochista di farsi schiavizzare, trovando il piacere nel diventare una cosa, un secchio da riempire. E forse questo esempio non è calzante solo per la sfera della libido, ma in tutto ciò che concerne la nostra esistenza quotidiana. Vogliamo tutti essere dei contenitori da riempire, con soldi, con speranze, con averi svuotandolo, per far ciò, dei vecchi ed ingombri valori acquisiti e tramandati dai saggi di un tempo.


Intanto, in alto, i nostri Caligola e i Nerone moderni, suonano l'arpa dopo aver appiccato con la loro eterna conflittualità ed indifferenza, il fuoco morale della discordia e della diseguaglianza sociale. E forse chissà, qualcuno fra loro, in collusione con i lottizzatori rampanti, avrà fatto divanpare le fiamme distruttrici di Peschici e della sila.


Italo Surìs

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