lunedì 20 agosto 2007

Caravaggio cheff de range





20 agosto 2007




In questo periodo estivo, sono piacevolmente costretto a parlare di cucina. Il motivo?? Semplice è un periodo in cui parecchi, se non tutti sono in ferie. Chi lo è in località turistiche si soddisfa nell'assaggiare le pietanze del luogo di villeggiatura, pietanze sicuramente squisite e accuratamente preparate anche sotto il profilo estetico. Qualità quest'ultima che sta sempre più prendendo piede anche presso le casalinghe. Finalmente si è capito che la cucina è cultura , ma anche arte pura. E' sinonimo di amore, amore per il belòlo, ma anche per la propria terra, per sè stessi, ma sopratutto per gli altri.




E' questo quello che fa di un ristoratore o di un cuoco, un personaggio di successo, sono queste le motivazioni che lo spingono sempre di più a migliorarsi, a gratificare i propri clienti con piatti sempre nuovi, creazioni leonardesche o michelangiolesche che è un peccato perfino divorare. Ma non è così, non si restituirebbe all'ospite oste o gran cheff, lo stesso trattamento che riserva ai suoi ospiti. E quindi è doveroso, non trangugiare in maniera vorace, ma assaporare lentamente ,con la bocca e con tutti i sensi. Assaggiare e sentire con il gusto e l'olfatto, quel dipinto di colori e sapori che il grande artista locale ha dipinto in ore di fatica e di fantasia.



Quanto sale?, metto l'aglio?, sembrano sciocchezze per un profano. Ma sono piccolissimi segni di una genialità d'autore, varianti importanti che fa quella differenza che c'è fra un artista ed un semplice operatore del settore alberghiero. Il carattere poi dei geni della cucina, come quelli della creatività, non è dei più docili. Costoro, non amano essere apprezzati e tantomeno criticati per i loro capolavori!. Guardate Vissani, per me uno dei geni della nostra cucina. Si irritò in una trasmissione per una discussione con una casaluinga. Tutto per il modo che lui proponeva di cucinare l'aragosta.



Mi pare volesse cucinarla alle braci cosa che ho sentito anche da altri cuochi esperti nel cucinare i prodotti del mare; cuochi dell'isola di pantelleria. E' il modo migliore, dicono!. La carne del crostaceo resta saporitissima, senza che ci sia bisogno di alcuna aggiunta. Figuratevi cosa è potuto scaturire dalla discussione, allorchè una massaia veneta insisteva che la morte dell'aragosta è cucinarla viva nell'acqua bollente! Cosa strarisaputa anche dai non addetti ai lavori, non è certo una novità. Pochi hanno l'accortezza di ascoltare, di non commentare le opere dei grandi maestri, quelli che hanno una mente indecifrabile per i più, quelli che nelle loro fantasie hanno una moltitudine di sapori e colori, di abbinamenti di esperimenti di novità.



Ma anche di felicità, nell'osservare lo sguardo felice e il viso disteso dei suoi ospiti soddisfatti dopo un pranzo alla carta, consigliato dallo stesso proponente: il gran Maestro!. Musica, arte e cucina, amore e suoni, delirio intenso, la vera droga, che ha sostituito per i pazzi e per quegli strani esseri eccentrici, chiamati artisti, la dose quotidiana di cocaina. Cucina è amore, dicevo e lo è per tutti, dolenti o nolenti. E sapete perchè? Perchè il primo amore ricevuto, è stato somministrato con il cibo e dal cibo abbiamo assorbito oltre al nutrimento fisico anche quello mentale, affettivo e spirituale. Vi par poco? La madre è stata la nostra figura di cheff, il suo capezzolo le posate di tenera e calda palpitante fibra vivente, la mammelle il capiente recipiente da cui abbiamo per ore e ore sottratto energie, ma anche soddisfazione e gioia al nostro grande cuoco di sempre: " Madre natura".



Ecco perchè piace questo mestiere, perchè attira sempre di più i neofiti dell'arte culinaria. quwesto è il motivo insospettato ed insospettabile per cui i corsi si ampliano e si moltiplicano, arrivando anche in rete. Forando persino il monitor col piatto di portata ed invitandoci ad assaggiare un primo segno di benvenuto. Il mio benvenuto giornaliero, in questa incantevole estate, sarà presente il più possibile sul mio blog. Lo farò per darvi un saluto, un segno intangibile del mio affetto. E poi perchè il cibo è anche politica, quella vera, quella giusta, una politica che accomuna e non divide, dei partiti che non fanno differenza nè di razza, nè di età nè di prodotto. La tavola accomuna tutti, ricchi e poveri, villeggianti e coloro che hanno dovuto restare a casa. Giovani e anziani, tutti uniti in quel virtuale mondo di persone che cercano solo di vivere serenamente gli anni della propria esistenza. Ed io sono uno di quelli..........e ascoltate un politico; lo siete pure VOI!!!!!!!!




buon appetito, ma con affetto!




Italo Surìs

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