sabato 18 agosto 2007

La pizza in Parlamento?




18 agosto 2007


Germania, città di Duisburg, sei italiani provenienti dalla Calabria sono stati spietatamente uccisi in un agguato di stampo mafioso, anzi di 'ndrangheta. Sei corpi stesi in una notte di ferragosto sul selciato di un paese lontano, la Germania. I massmedia ne parlano, in Germania si incomincia a temere il contagio della criminalità organizzata più pericolosa e potente mai esistita, la 'ndrangheta appunto. L'immagine della nostra nazione ha subito un ulteriore colpo, un colpo inferto dalle pallottole omicide, 60 a quanto pare, vomitate da mitragliette skorpion.

Ma si può parlare ormai di credibilità, si può pensare che qualcuno abbia ancora rispetto e fiducia anzichè timore e sospetto di immigrati che hanno sconfitto nei tempi passati la mafia turca? E' dura conquistarsi la fiducia nei paesi stranieri, anzi nella terra del vicino, visto che ci si guarda in cagnesco ormai da frazione in frazione. Ma è molto facile perderla secondo il mio modesto parere. Sono tornati anche da noi i bulli di quartiere, quelli che ritengono il territorio in cui vivono, di loro esclusiva pertinenza, una proprietà privata che si estende anche sulle donne e sugli oggetti, figurarsi sugli affari.

Ogni paese è un paese calabrese, ogni sgarro viene lavato nel sangue, in tutto il mondo ormai. Forse non quello provocato dalle pallottole infuocate di un'arma letale, quanto da quell'arma pericolosa e tagliente che è la lingua. Famoso il detto:"ne uccide più la lingua che la spada." Quanto male fa la lingua se usata a sproposito. E forse è questa la prima cosa che noi italiani, per quel che mi riguarda, dobbiamo imparare a gestire in modo corretto. Chissà quanti lutti reali si sarebbero potuti evitare con un semplice respiro, un attimo di riflessione, prima di vomitare parole sclonclusionate, dettate più dall'orgoglio e dalla superbia che da una reale convinzione.

Tutte le guerre nascono da dichiarazioni, da toni di comando, da altisonanti proclami che nascondono, sì interessi economici, ma sopratutto emozioni fortissime che non si possono o si vogliono controllare. Odio, disprezzo, potere, immortalità, immoralità, onnipotenza, vendetta, gelosia, disamore, razzismo, arroganza, narcisismo, egocentrismo, irresponsabilità. Queste sono le dita che hanno realmente premuto quei grilletti, le stesse che hanno svuotato le città del sud italia, e che stanno contaminando tutto il nord-est e la Spagna e la Germania e l'America. Sembra ormai che gli affari debbano per forza essere loschi, che si debba guadagnare con il vizio e la truffa, che lo Stato sia proibizionista all'eccesso, o troppo permissivo, al punto da permettere che un manipolo di manigoldi gestisca immensi imperi del male.

Eppure in quell'ambiente ci ritroviamo anche persone da noi elette, gente che ipocritamente odiamo e rispettiamo, temiamo e invidiamo. Certo perchè il guappo, come si dice a Napoli è visto, e oggigiorno sempre di più, come un temerario, un'eroe, uno che ha saputo rischiare sulla propria pellaccia, sul proprio futuro. O forse si conosce la verità e cioè che il rischio, in Italia, non esiste se non per l'onesto. Non c'è più tempo per aspettare che giunga la ricchezza, anzi questa non arriverà mai, lavorando onestamente. Questo è il problema di fondo ed in questo c'è lo zampino anche di chi ci governa, e badate bene non solo a livello nazionale, ma a livello planetario.


Bene ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso: " nessuno vuol porre mano al sistema dei paradisi fiscali perchè questi servono per riciclare tutto, e come dei tritacarne,inghiottono proventi derivati dallo spaccio della droga, dalle estorsioni, dalle tangenti, dalle evasioni fiscali". Ecco dov'è l'ombelico del mondo , nei forzieri della Svizzera o del Benelux o delle isole Caiman, o chissà più dove. Povero Grassi, il suo vero problema è quello di non aver voluto diventare nè ricco o criminale nè disonesto. Lo si capisce dalla risposta dell'ex guardiasigilli Roberto Castelli della lega, il quale per risposta ha dichiarato "che tutti hanno un prezzo". Pure lui???, mi domando inquieto? Può essere, che lui abbia ragione, io mi auguro di no, per il nostro bene, per la nostra salvezza e per quella dei nostri figli che altrimenti vedremo a sedici anni distesi sul selciato, con la gola sgozzata, o con l'addome crivellato come un colabrodo. Forse per alcuni i politici potrà essere anche così, forse anche per la maggior parte della gente, sarà pure così, visti i successi ottenuti dai più intraprendenti personaggi dello spettacolo e della politica attuale.

Ma ormai penso che il vero rischio sia quello che la gioventù, proprio come in alcuni rioni di Napoli, incominci a credere in principi morali diversi da quelli consueti e sani. E vengano incantati da opportunità per lavori apparentemente semplici e che si rivelano con il tempo subdoli e pericolosissimi, come l'immagine che la malavita sa dare della propria struttura. Esistono ormai canzoni e favole della malavita; sia della camorra, sia della 'ndrangheta, come della mafia. I capi sono visti come esempi di coraggio da imitare , il loro ordine e le loro leggi si sono sostituite a quelle di uno Stato fragile, debole, quasi inesistente. Le loro organizzazioni criminali, si sono incuneate in quel varco, che si è creato nel tempo, fra le esigenze reali del popolo e la risposta politica. Uno Stato in cui addirittura, alcuni elementi delle stesse forze dell'ordine costituiscono l'anello più pericoloso della catena malavitosa, perchè insospettabili e perchè con un potere a loro delegato dalla Nazione stessa.

Non è vero che San Luca si è svuotato, che è un paese fantasma, o per lo meno che ciò sia dovuto alla faida che da venticinque anni caratterizza la cronaca nera di questo paesotto dell'aspromonte. O almeno è vero in parte, e una similitudine la si ha proprio confrontando i motivi della fuga dalla Sicilia dei capibastone. Ciò avvenne per la forzata pulizia, creata in quella regione, dal prefetto di ferro e voluta in un primo tempo da Mussolini. Si tratta sempre di una fuga, questo è vero, ma come allora il paese intero si è solo spostato di qualche centinaio di chilometri, di qualche migliaio forse. Mentre le donne ed i bambini vegliano sulla proprietà. Il potere e gli affari girano vorticosamente le loro carte, su un tavolo molto più grande e ricco di un tempo, un tavolo da gioco in cui il mazziere non sarà sempre lo stesso. Cambieranno i ruoli ed i personaggi, man mano che si creerà un nuovo assetto di potere, un potere squallido che profuma oltre che che di danaro e di vendetta, di falso orgoglio e un inesistente senso d ello Stato. Un sentimento che non tutti in quei paesi, come anche nei nostri in alt'Italia, hanno il coraggio di riscoprire, o che forse è meglio dire, non è mai esistito.
I malavitosi napoletani e siciliani nel primo novecento, quelli per capirsi che hanno fatto nascere a New-York e a Brooklyn la " mano nera", utilizzavano come copertura, attività commerciali e sopratutto pizzerie e ristoranti. Nulla di nuovo si è scoperto quindi dopo più di cent'anni. Quello che è successo in Germania era più che prevedibile per gli addetti ai lavori. Certo che non è piacevole alimentare con i nostri soldi, frequentando ambienti apparentemente innoqui, una struttura che già di per sè fa capitali enormi. Guadagni illeciti creati sulla pelle dei più deboli, sfruttando come dicevo, anche le debolezze della carne oltre che della mente. Forse, l'On. Mele, che non a caso nel suo paese è diventato un eroe , e se ne vanta, non conosce il prezzo reale della cocaina che era presente al suo party alberghiero, forse lo conosce solo in valuta. E nemmeno, scommetto, è mai caduto nelle mani di una rete criminale organizzata, addetta allo sfruttamento della prostituzione, altrimenti camminerebbe con i tacchi a spillo e le gambe larghe! E' considerato eroe perchè si è dimostrato, andando con due ragazze di facili costumi, un macho, un vero simbolo della virilità meridionale. Se poi per farselo-a tirare, la gente pensa che si abbia la necessità di sniffare, questo è un altro problema, un problema che è diventato una triste realtà. Ci si droga appunto per aumentare anche la performance sessuale oltre che la resistenza alla fatica e allo stress. In ogni modo il vero prezzo di quella sostanza, non si misura in dollari o Euro, ma in sangue. Sangue che un pò, anzi troppo è stato versato in questi giorni. Evviva i grandi amatori, quelli nostrani, coloro che anche i politici Europei e sopratutto quelli tedeschi, conoscono bene. Coloro che sono collusi con la criminalità, o per danaro o perchè ricattati. Questo è il vero problema. La pizza in Italia come in altre parti del mondo, purtroppo non la fanno più i pizzaioli.



Saluti
Italo Surìs

Nessun commento:

pub-9734653329526511