giovedì 6 settembre 2007

Puttanopoly


06 settembre 2007

Sto osservando con interesse le reazioni che le decisioni politiche assunte dal governo attuale, stanno suscitando in parecchi settori della cultura e della giustizia, ma anche in certa parte della politica nella stessa maggioranza. Mi riferisco alle norme per l'ordine pubblico. Beppe Grillo attacca i politici e lo stesso Mastella, abbinando la sua foto, a quella dei due pregiudicati albanesi responsabili dell'omicidio di Gorgo al Monticano.http://www.beppegrillo.it/2007/09/foto_segnaletic.html Lo attacca, rendendolo apertamente responsabile, di una delle decisioni più controverse della sua legislatura : "l’attuazione dell’indulto per reati anche gravi". Due delle persone fermate ed accusate materialmente del delitto avvenuto nel paese in provincia di Venezia, erano stati liberati dal carcere proprio in base a questa legge. Una legge per certi versi anche condivisibile sotto alcuni aspetti, ma con dei limiti che non son stati rispettati.

Vero è che i carceri erano sovrapopolati, e pure che fin’ora, di coloro che ne hanno usufruito, solo il 14% è ritornato dietro le sbarre. Ma non può essere certo questo il motivo per cui il governo ora cerchi di rimediare ai danni compiuti appena insediato. Purtroppo in Italia le leggi non si fanno per far funzionare il paese, quanto per la propria immagine personale e allo scopo non dichiarato di aggiudicarsi ulteriori consensi, anche a costo di scelte catastrofiche. L’indulto come altre leggi dei passati governi, è servito a qualcuno e non a qualcosa. Sarà un problema di marketing, il desiderio di non farsi fuggire da sotto il culo la carega, come si dice da noi, ma le leggi difficilmente risolvono i problemi reali di questo paese. Il più delle volte seguono le correnti emozionali e tendono a soddisfare i desideri immediati dei cittadini.



Ma questi ultimi vengono dettati da inconsce paure , da esigenze non sempre attuabili e amplificate dall’impulso primordiale di sopravvivenza , alimentate dai media e dal costume. Questa continua e preoccupante scelta operativa, porterà alla fine come teme Amato alla dittatura, non certo le leggi per soddisfare ad hoc il popolo inqueto. Una parte dell’opinione pubblica chiede ad altra voce che si faccia giustizia sommaria. Ma non si potrà certo inserire nell'attuale ordinamento, la pena di morte, come la gente richiede espressamente! E’ quello che si sente da più parti uno sfogo, un impulso emotivo dettato dalla rabbia, precisa Monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Beato lui che ne è convinto.

Che sia una richiesta dettata dalla rabbia ne sono ultraconvinto, e che la gente del luogo desideri instaurare nel nostro paese la legge capitale, è altrettanto plausibile. E’ sceso in difesa dei suoi concittadini il Vescovo di Treviso, buon per lui, ma l’animo della gente è indurito, non solo per i crimini perpetrati da sconosciuti, ma anche dagli egoismi che hanno sfaldato la società parcellizzandola, in elementi singoli, privi di interessi comuni condivisibili. E sono questi i veri rischi della rinascita di partiti xenofobi, come già all'estero avviene, sono l’egoismo, il timore che qualcuno si appropri del tuo, che un immigrato venga trattato meglio, perché in genere più disponibile, e bisognoso di guadagnare. Questa alla fine si chiama paura, semplice paura di perdere il predominio acquisito negli anni.

E’ l’odio e la gelosia, ma anche la paura dell’ignoto, che portano agli eccessi. La confusione che ancora una volta si è creata fra i legislatori sul modo di affrontare le varie aspettative della popolazione, creando ulteriori malcontenti, è stata sottolineata in maniera professionale dal Dottor Giancarlo Caselli, procuratore generale del Piemonte. Non si può considerare certo costui, come l’ultimo arrivato nell’ambiente giudiziario. Vanta un’esperienza di ben 40 anni passati da magistrato. In sostanza e giustamente, sottolinea come ancora adesso chi proclama tolleranza zero verso gli altri è il primo ad indulgere verso sé stesso.

Fa capire come il lavavetri non possa essere perseguito come criminale comune visto che non commette alcun reato, e ribadisce come la legge in Italia viaggi con due marce a velocità diverse. Per i poveri, condanne esemplari, per i galantuomini la sicurezza di sottrarsi alla giustizia. Come poi si è sottolineato anche in questo blog in precedenza, ha auspicato tempi di giustizia brevi e condanne da scontare in modo definitivo. Ma il vero motivo del fermento politico del momento, verso l'attuazioni per una giustizia implacabile, è anche da lui individuato, sulla necessità da parte dei politici di acquisire visibilità ed approvazione presso gli elettori.



Un modo per cavalcare l'onda, in un momento favorevole, per un proprio tornaconto elettorale assecondando le loro esigenze di sicurezza. E’ questo il dramma della nostra politica. Il compito dei politici dovrebbe essere quello di guardare in faccia la realtà, senza mescolare problemi diversi, perdendo di vista la complessità della realtà. Pensare alle manette per i lavavetri e i graffittari o i posteggiatori che non compiono atti violenti è esagerato, ha anche affermato ed è quello che penso anch'io e come me migliaia di persone. Si mischiano fra loro vari problematiche che coinvolgono diversi livelli di criminalità o addirittura comportamenti anche non illegali. Consigli? I soliti dice Caselli, non esagerare ed agire col buon senso, ma è proprio questo quello che alla fine manca.


E in tanto che le cose cambino, divertitevi un pò giocando!!




Italo Surìs

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