sabato 15 settembre 2007

Pannoloni a gò gò



Ritratto di Masaniello. Da wikipedia.org



15 settembre 2007

Ho scritto proprio ieri il mio punto di vista per cui Grillo sta suscitando interesse in questo paese. E' vista come una guida spirituale considerata a tutti gli effetti, una persona neutrale ed attendibile. Scrissi un post ancora nel mese di giugno, il giorno 7, mi pare. Era intitolato: coordinarsi per salvarsi, il link nel caso voleste leggerlo, lo troverete allegato alla presente. Ci fu a questo post un commento a dir poco ironico. Metteva in dubbio la mia impressione che qualcosa in Italia stesse cambiando e che, proprio come Grillo a quei tempi sosteneva, il malcontento fra la gente, stesse aumentando.
Un elemento tanto nuovo quanto pericoloso. Lo si poteva paragonare ad un carcinoma che cresceva silenzioso nelle cavità di un addome, aumentando a dismisura, senza che la persona colpita se ne accorgesse. Forse ora i primi sintomi si fanno più evidenti, la febbre inizia ad aumentare sebbene sia ancora bassa, solo qualche piccola linea al mattino, la temperatura corporea aumenta alla sera e non è ancora chiaro da cosa possa dipendere. Ma come sempre è il malato che non vuole accettare la realtà, non vuole perdere l'alto concetto di sè, non ammette che come per ogni essere umano, c'è sempre qualcosa di misterioso, non gestibile o gestito da altri,che sfugge di mano all'improvviso.
In questo caso vedi la vita allontanarsi gradualmente. E' la negazione dei propri errori di gioventù, assieme ad altri elementi , che impediscono di guardare in faccia la realtà. La convinzione di essere unici ed infallibili, la prepotenza e la mancanza di umiltà, tendono ad accecare il potente seduto sullo scranno dorato. Mistificatori che si impossessano di ciò che viene ad essi delegato dal popolo il quale in buonafede, ha creduto in loro, e dai quali si aspetta perlomeno un comportamento etico e morale ed un minimo di responsabilità. Mentre costoro continuano ad ingannare e tradire.

Correttamente , Eugenio Scalfari, ha paragonato Grillo a Masaniello. Una figura storica del settecento partenopeo, come da una qualsiasi storigrafia si può evincere.

Una breve descrizione del rivoluzionario partenopeo. Tratta da wikipedia.org

"Masaniello, soprannome di Tommaso Aniello (o Agnello) (Napoli, 29 giugno 1620 - ivi, 16 luglio 1647), è stato un rivoluzionario napoletano.
Nato in Vico Rotto nel Quartiere Mercato da una famiglia umile (il padre, Francesco d'Amalfi, era un pescatore), nel 1641 Masaniello sposò Bernardina Pisa.
Intelligente anche se analfabeta (lavorava come garzone di pescivendolo), svelto di mente ma anche di mano, fu spesso ospite delle prigioni ove conobbe un certo dottor Marco Vitale che lo mise in contatto con esponenti della classe borghese stanchi del cattivo governo del viceré spagnolo.
Nel 1646 Rodríguez Ponce de León, duca d'Arcos, viceré spagnolo di Napoli, popolosissima città dell'impero asburgico di Filippo IV, impose una tassa sulla frutta al fine di incrementare le finanze statali. Il malcontento popolare lo portò a promettere una riduzione delle nuove tasse senza però che alle parole seguissero i fatti."



Forse l'ex direttore di Repubblica non è convinto che la figura di Beppe sia politicamente trainante e lo vede come un ambiguo personaggio che infervora irresponsabilmente gli animi umani. O peggio, non valuta bene il reale scopo del personaggio in oggetto. Se la società osserva, in un recentissimo sondaggio, i nostri politici sono considerati inaffidabili da ben il 90% della popolazione intervistata. Non c'è che dire, i trecentomila firmatari del V-Day, rappresentavano proprio la punta di un iceberg. Da parte mia, se dovessi paragonare Grillo a qualche figura rivoluzionaria famosa, lo abbinerei alla figura di Spartaco.
Fu costui, come ben sapete, un gladiatore che seppe tenere in scacco l'impero romano, sconfiggendo con un pugno di uomini, all'inizio solo 70, i legionari appartenenti all' allora più forte e potente esercito del mondo. E man mano che il suo nome diventava famoso sconfiggendo durante i suoi spostamenti l'odiato nemico, gli schiavi liberati si univano sempre in maggior numero al suo esercito di disperati. Divenne invincibile e fu sconfitto solo perchè non volle lasciare la penisola dirigendosi al nord.
Un liberatore quindi, esso stesso a suo tempo gladiatore sfruttato e schiavizzato. Un personaggio che volle sfuggire al suo crudele destino, quello di morire senza potersi nemmeno difendere, senza reagire ad un sistema imposto da altri. Ha voluto riprendersi la vita nelle proprie mani, consapevolmente, pur sapendo a cosa avrebbe potuto andare incontro. Sicuramente fece un'orribile fine, come ben si sa, croceffisso con altre seimila persone, senza che nessuno riuscisse ad identificarlo Ed ecco il paragone, forse anche azzardato ma che rende l'idea di cosa frulla per la mente di giovani ragazzi sfiduciati, nuovi gladiatori inseriti nel circuito di una lotta fratricida, senza la speranza in un futuro di sentirsi finalmente liberi da un sistema che li opprime e li sfrutta.
Non liberi, non nobili, neppure plebe, solo gladiatori nel circo massimo della precarietà, una precarietà che va oltre l'aspetto lavorativo e che accomuna argomenti importanti del vivere quotidiano, come la giustizia, la famiglia, lo studio e sopratutto l'arrogante imposizione dei più furbi. Grillo quindi non va visto come un opportunista analfabeta manipolato e strumentalizzato, come può essere stato un Masaniello. Non è la prima volta che ammette di essere costantemente nell'occhio del ciclone sia dei politici che delle multinazionali da lui denunciate Egli è un sognatore, un creativo, che ha un'immagine dell'Italia non certo lusinghiera, che sogna una nazione bella, pulita sia esteticamente, sia culturamente e moralmente. Sa che entrare in politica vorrebbe dire tradire il suo mandato, che desidererebbe solo che fosse , quello di un uomo privo di ambizioni politiche personali, e libero di denunciare le cose irrazionali o peggio irregolari, del nostro sistema.

Nota da wikipedia:


Spartaco, che secondo alcuni storici testimoni oculari delle sue imprese era alto, bello, intelligente, gentile e carismatico, divenne un personaggio leggendario, un emblema dell'eroe romantico capace di lottare in nome della libertà e di sconfiggere i più forti eserciti del mondo grazie alla passione più che alle armi.


Bene noi non abbiamo armi in casa, almeno la maggior parte ritengo , però possiamo partecipare ai movimenti di protesta e far sentire la nostra voce, denunciando i soprusi e esigendo il dovuto. Prima o poi voteremo, sperando di non dover per protesta votare in massa scheda bianca.

Ecco cosa avevo scritto nel post del 30.05.07



http://valcimoliana.blogspot.com/2007/05/coordinarsi-per-salvarsi.html


Italo Suris

Nessun commento:

pub-9734653329526511