giovedì 6 settembre 2007

D'indulto in insulto




05 settembre 2007

Dopo l’indulto l’insulto!. Potremmo così semplificare ciò che sta succedendo ultimamente nella politica italiana in questi giorni.! Mi riferisco all' improvvisa e diffusa dimostrazione di desiderio di legalità, dimostrata da rappresentanti del Governo e da molti personaggi di sinistra, in carica come primo cittadino. E’ stato il presidente dell’ANCI , associazione dei comuni italiani, a prendere una delle prime iniziative anche molto criticata.


Ha lanciato la sfida ai lavavetri, e forse agli accattoni. Mentre se si ricorda, il sindaco di Padova fece circondare un intero quartiere da una rete metallica. Per gli spacciatori, si diceva. Il problema non è stato risolto come ritengo non saranno risolti i molteplici problemi e i drammi che ruotano attorno alla criminalità, sia piccola che grande.! La prostituzione ne è un esempio, essa è composta da una massa di giovani donne che vende il proprio corpo spontaneamente, ma il più delle volte perché costretta. E’ pur vero che gli alti introiti che derivano da questo tipo di attività, se così vogliamo chiamarla, e dallo spaccio della droga, faranno in modo che parecchie persone siano perennemente attratte ad esercitare queste professioni.


Ma è anche altrettanto vero, che dietro queste miserie, c’è la necessità di sopravvivenza e quella di risolvere in fretta problemi pratici impellenti e reali. Ma probabilmente non solo, forse saranno dettati dal desiderio di arricchimento in tempi brevi, come l’autore di un bell’articolo della repubblica, ha dichiarato. Io per natura, anche se non sembra, sono un tenerone, uno di quelli che sicuramente non potrà mai fare né il sindaco né tanto meno il poliziotto. Sono portato per mia natura ad essere un permissivo, un garantista, a dar la colpa alla società. Uno di quelli che l’onorevole dr. Sottile considera un filosofo, di quella sinistra idealista ed obsoleta.


Un protettore di una fascia di ambigui personaggi malavitosi, considerati fascia debole ed ultima ruota del carro. E’ vero, come dicevo, in base alla mia esperienza, sono convinto che la delinquenza e la criminalità, non siano affatto fattori appartenenti al DNA di ognuno di noi , come sembra tutto ormai dipenda, non siano elementi genetici acquisiti da generazioni primordiali, ma provengano da abitudini e costumi assorbiti e consolidati negli anni, negli ambienti in cui si ha vissuto, e dalle sollecitazioni psicologiche e culturali di cui si è stati vittima.


In poche parole, che la famiglia e quindi la società, abbiano creato i presupposti di una devianza psicologica e comportamentale, forse anche difficilmente modificabile e quindi giustamente punibile. Questo è il mio pensiero e resterà tale finquando non mi si dimostrerà l’incontrario. Certo il sospetto che determinati azioni criminali, siano opera di immigrati è diffusa e forte, ed è un fatto indiscutibile. Difficile che i figli di papà, istruiti e pasciuti, commettano certi tipi di reati, se non per noia e depravazione o per protagonismo. Di prostitute di alto bordo, Venete , campane, o siciliane; in poche parole italiane, ce ne sono e lo sappiamo tutti. Ma costoro che svolgono la loro prima o seconda attività, sempre per uno scopo economico non frenato dall’ acquisizione di nuovi concetti morali e libertà personali, non fanno paura.


Anzi, in genere chi ha quaesto tipo di vita notturana, sono belle giovani che si circondano di personaggi importanti e forse sono anche invidiate. Quelle prostitute che fanno paura, sono quelle che girano per la strada, che si vendono agli angoli degli incroci, le emarginate, di qualsiasi razza e provenienza o formazione culturale. Di costoro hanno paura, perché sguaiate, perché attorniate da un mondo in cui sguazzano, come parassiti, ulteriori individui molto pericolosi e senza scrupoli e perchè infastidiscono con il loro comportamento ed il traffico dei loro protettori e clienti, i normali cittadini. Non bisogna dimenticare che costoro il più delle volte sono vere schiave rese vittima anche dalle droghe e ciò per averne il completo possesso sia fisico che mentale, ed il completo controllo della loro volontà. Da qui nasce il rapporto stretto fra prostituti e trafficanti o spacciatori di sostanze stupefacenti, che probabilmente possono essere anche somministrate o cedute ai loro stessi clienti.



A chi si chiede se è corretto iniziare a far repulisti dai più deboli lasciando intatta la struttura criminale più temibile quale la mafia o la 'ndrangheta, Amato risponde che la si sta già combattendo e i trenta arresti di San Luca in Calabria , lo dimostrano. Strano dico io, che siano stati fatti dopo la mattanza di Duisburg. Sarebbe stato meglio che gli arresti fossero stati fatti prima, visto che di motivi per assediare il piccolo paese calabro, non ne mancavano di certo. Sicuramente con il resto dell’Europa avremmo fatto una figura di certo migliore. Ma tralasciamo le banalità, come le definisce il nostro Ministro dell’interno e veniamo ai fatti.


Chi non ha un lavoro fisso deve sopravvivere e per farlo, come si fa e si faceva a Napoli, ci si arrangia anche con lavori ritenuti illegali , come lo smercio di sigarette di contrabbando o con altri meno illegali ma moralmente inaccettabili, come appunto la prostituzione, che si badi bene non è un reato. Il reato semmai è lo sfruttamento della prostituzione. Ma in ogni caso, sia che si tratti di spaccio di sostanze stupefacenti, sia che si parli di grossi giri di prostituzione e di ricatti, come anche di furti su commissione, chi tira le fila è sempre la grande criminalità organizzata e su questo è inutile anche discutere, almeno nella grande maggioranza dei casi. In un post precedente, ho parlato come hotel di alcune zone del casertano fossero frequentati da maestranza femminile proveniente dai paesi dell’est.


E non serve esser maghi per sapere che in genere costoro sono state irretite, proprio nel loro paese, da malavitosi nostrani travestiti da principi azzurri, che si presentavano in abiti eleganti e con macchine di grossa cilindrata. Un approccio galante, due notti d’amore e la promessa di un futuro migliore in Italia o altrove come sposa felice o come dipendente di ditte commerciali, le ha convinte ad precipitare in un baratro senza fine. Ora non è più necessario fare la spola da un paese all’altro nè dalla Romania , in cui la prostituzione è lecita, anzi dallo stesso Governo ben accetta, visti gli introiti che essa procura attraverso le famosissime case di piacere del luogo. E neppure da altri paesi dell’Est.


Per il semplice motivo che si sono stretti i legami fra le diverse mafie, si sono creati rapporti d’interesse commerciale ed imprenditoriale, sui quali stranamente nessuno può far niente la cui merce è rappresentata dalla schiavitù dal commercio delle armi e della droga, ma anche da chissà quanti altri illeciti. Quante volte mi sono chiesto, se il commercio di carne umana e la continua affluenza di clandestini, non possa essere veramente evitata con una volontà comune dei paesi cointeressati. Ma il vero problema come sempre è sapere chi è più forte o chi comanda realmente nei paesi sovrani, e attraverso chi si effettuano determinati scambi immorali. In Cina è stato recentemente impiccato il responsabile all’accertamento della produzione per i mercati esteri, questo dopo lo scandalo dei prodotti e delle medicine alterate.


Unico capro espiatorio di un governo risaputamene corrotto. Napoli è piena di microcriminalità nostrana, quella italiana, che vive di espedienti, si parla e si riparla di Scampia e delle vele, veri ghetti costruiti in un' ottica insensata di aggregazione e ghettizzazione di elementi indesiderati e con le stesse caratteristiche etiche culturali. Emarginazione, bassa cultura, frequentazioni di ambienti malavitosi, gioco di azzardo. La camorra è quella che il lotto lo paga in contanti, fa suoi biglietti personalizzati e le scommesse si fanno su ogni tipo di gara, si sa dove e come vengono addestrati i pitbull o altri cani da combattimento. Lo dice lo stesso ministro che ammette che fino dalle elementari ha imparato a conoscere il sistema per rendere schiavi e docili i ragazzi abbandonati agli incroci a chiedere la carità o a vendere la mercanzia più disparata, aggiungendo peraltro che però, colpendo la piccola criminalità si combatte anche la grossa.


Come per dire : “ signori datevi una mossa, noi vi diamo la possibilità di riscattarvi, ma uscite dal giro dimostrando coraggio e determinazione ribellatevi alla schiavitù”. E’, se non erro, lo stesso messaggio che proviene da tutte le parti, anche Montezemolo, presidente della confindustria, ha promesso di espellere dalla stessa coloro che pagano il pizzo. A quanto pare il governo ha deciso di seguire questa linea, è la stessa o assomiglia a quella per il lavoro. Signori è il messaggio : "vi butto a mare così sarete obbligati ad imparare a nuotare”! Può essere una risoluzione!!. Ho i miei dubbi che i lavavetri o i clandestini se ne torneranno a casa, anzi probabilmente molti piccoli criminali, cercheranno protezione e appoggio in quelle strutture che rappresentano l’antistato, quelle che appunto si dice di voler eliminare.


Mi auguro che fra costoro non ci siano gli indiani, che vendono le rose o i senegalesi che frequentano le spiagge e neppure i ragazzi lavavetri, forse, speriamo. La fermezza è indispensabile e lo abbiamo sempre affermato, come la certezza della pena e la velocizzazione dei processi. Chi delinque deve pagare, chi incendia o distrugge e depreda i beni della collettività ancor di più, anche se non crea nell’opinione pubblica la paura del quotidiano, che deriva dalla consapevolezza di poter essere i diretti interessati di crimini anche efferati. Crimini odiosi come stupri, violenze e rapine anche notturne, come avviene ormai quasi d’ovunque in questo paese. E’ il pericolo percepito in modo maggiore, quello che potrebbe creare il rigetto verso gli immigrati, onesti o disonesti che siano, occupati o disoccupati, regolari o clandestini.


Intanto le fabbriche non trovano manodopera, la gente diventa sempre più omertosa, gli immigrati seri e volenterosi cambiano paese, mentre restano i criminali ed i fannulloni. Impicchiamoli tutti, al rogo, bruciamoli dopo averli cosparsi di benzina!!, si è gridato in questi giorni, mentre i responsabili della lega gongolavano. Allora, come dovere di ogni partito che si rispetti, a maggior ragione di un partito che vuole tagliare i ponti con il passato marxista e leninista, far rispettare l’ordine e la legalità diventa la prima grande necessità. Su di questo non voglio nemmeno discutere, ma un'azione di marketing, mi ha sempre un pò infastidito. Sicuramente la gente che vive nelle grandi città conosce meglio di me il disagio che può provocare ai semafori, un pulitore di vetri o un venditore ambulante. Anche se a Napoli ci sono stato parecchie volte e conosco bene le incongruenze delle grandi città.



E non dimentico l'appassionante grido di dolore della Fallaci nel vedere la sua città imbrattata e frequentata da fannulloni. Fui molto critico con lei, ma non perchè non fosse giusto che la città riacquistasse lo splendore e la dignità di un tempo, quanto per le responsabilità che non ritenevo e non ritengo da addossarsi a chi non gestisce. Non possiamo assistere al disprezzo e all’arroganza di coloro che imbrattano le nostre città d’arte, sia con escrementi che con carte o vernici, ma il fatto di mangirsi un panino in piazza San Marco a Venezia o a Roma, non mi sembra un così grave reato. A meno che non si voglia fare una specie di cernita e rendere l'accesso di queste città ad un numero chiuso di turisti, che poi sarebbero solo la più benestanti, si prendano invece delle iniziative per risolvere questi problemi. In Austria non si sporca per strada, e forse non si mangia se non in macchina, ma un pranzo decente, è alla portata di tutti. In ogni modo incominciate a fare un bel ripulisti, ma mi raccomando fatemi un grosso favore, colpite e punite anche coloro che “imbrattano” l’aria , l’acqua e la terra, con l’emissione di prodotti nocivi. Atti illegali compite da persone che non rubano, violentano o uccidono con atti eclatanti.



Costoro si sa il veleno lo iniettano nell’aria in modo subdolo e continuo, mentre ossidi e nitrati e sostanze nocive e velenosissime si infiltrano nelle falde acquifere e nel sottosuolo, ma non fanno paura, in fondo la massa non sa di morire, non vede la morte in faccia se non quando ormai è troppo tardi e non può colpire colui che in fondo dà loro la speranza di una vita migliore. Anche in Romania hanno chiuso un occhio sui grossi capitali di provenienza illecita, in fondo portavano ricchezza, anche se poi lo scotto da pagare sarebbe stata la schiavitù e lo sterminio di giovani e belle ragazze, nei boschi di un paese sconosciuto chiamato Italia.



Chissà che un domani la melma derivante dalle bonifiche di luoghi inquinati, non possa anche essere usata come fanghi rigeneranti, nelle case albergo della cosmesi . E intanto per dare l’esempio Bossi chiama " cadavere" Marini, ( il bue che dice cornuto all'asino) e una figlia, uccide la madre novant'enne perché la badante si licenzia e lei non ritiene di essere nelle possibilità, a sess'antanni, di poterla sostituire. E pensare che fra poco i sess'antanni li compirò anch'io; sarà il caso che mi cerchi una vittima, forse che non possa essere chi propone di prolungare l'età pensionabile??



Italo Surìs

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