domenica 30 settembre 2007

il baro a rubamazzetto!!






30 settembre 2007

Allora, incominciamo col dire che se non sono proprio un fan di Beppe Grillo, ne condivido è vero alcune iniziative. Non amo il turpiloquio, ma conoscendo il mondo e il sistema che governa in Itali, convengo che non può essere ancora proponibile per un futuro. Sentivo alla televisione che in Egitto i lavoratori di una cartiera, peraltro statale, si sono ribellati al potere centrale, prendendo fra l'altro le distanze anche dai sindacati, non riconoscendone l'efficacia, l'impegno o quantomeno un potere contrattuale sufficientemente forte nei confronti del governo nazionale. La paga a fine mese, ammontava a 70 € circa, lontana sicuramente un mondo dalla nostra e non sufficiente per farli sopravvivere.



Sono scesi in piazza e il governo ha preso delle decisioni immediate, licenziando apparentemente in tronco, il responsabile della gestione e aumentando gli introiti agli operai. Cosa voglio dire con questo; semplice che finchè l'acqua non tocca il culo, non si impara a nuotare. In Italia l'acqua cresce innarrestabile da parecchi anni e fin'ora si è potuto tirare avanti. Ora è giunto il momento di rivedere come ridistribuire le ricchezze e con esse i privilegi. Il modo? semplice eliminandoli! Ma per far ciò in un paese ove il voto è impostato su compromessi e scambi di favori, giocoforza è necessaria una modifica completa del sistema di far politica.




E' possibile far ciò senza azzerare la classe dirigente attuale e il carrozzone che si è creata?Come è possibile coadiuvare l'egualianza davanti allo Stato di tutti i cittadini e i privilegi di una casta, una corporazione di amministratori a vita? Sono domande a cui bisogna dare risposta e se possibile velocemente ed in modo responsabile. I giovani spingono per chiedere spazio mentre gli anziani ne occupano il doppio del necessario. E' alla fine uno scontro fra generazioni, succede quando il padre non vuol far condurre l'azienda al figlio, perchè ciò per lui non costituisce un lavoro, ma vi è inplicito un ritorno di carattere psicologico e identificativo. Un transfert maniacale fra l'essere e l'apparire.



Sto scrivendo queste righe per rispondere al breve scritto di Curzio Maltese dal titolo: perchè Grillo rischia la fine di Savonarola. Sappiamo tutti che fine abbia fatto e il perchè, vi erano gravi motivazioni per cui lo stesso ha pensato di scendere in politica. Le stesse motivazioni che ci sono anche oggi, una classe dirigente corrotta e anche il clero, privilegi e povertà, la necessità di un cambiamento con l'eliminazione di sopprusi e illecità. Sono mali endemici dell'essere umano, ma anche il malcontento se vogliamo lo è. Per cui si torna ai corsi e ricorsi storici. Quando il vaso è pieno trabocca! Non vi può esserci cambiamento finchè non vi è un motivo per cambiare.




Chi fuma in genere smette perchè è arrivato al limite della sopportazione e si accorge di non essere più in forma come una volta. Le scale si risalgono quando si è raggiunto il pianerottolo definitivo, il più basso. Solo in Italia saremmo capaci di scendere ancora incominciando a scavare! Io scrivo e so che non mi leggeranno, ma come a coloro a cui piace dire la propria ed esprimere un'opinione personale, continuo a battere sui tasti del mio computer. Curzio ribadisce nella sua analisi che sarebbe anticostituzionale non permettere ai partiti, di candidare i condannati in primo grado, adducendo giustamente che in una democrazia dovrebbe essere il popolo stesso ad evitarlo. Quindi se ne deduce che non siamo in un paese democratico. Sostiene pure che quando gli elettori erano liberi di scegliere, in parlamento di pregiudicati ve ne erano anche il quadruplo, rispetto ad ora.




Il popolo non guarda per il sottile, è cinicamente diventato amorale e pensa al proprio ritorno personale è vero, ma in lista, come primi, da quel che ricordo venivano inseriti dai partiti i disonesti , anche in collegi di altre città e questo proprio per farli sfuggire al giudizio della legge e dalle proprie responsabilità. Un modo per aiutare un amico o complice in difficoltà! Cosa si può dire? Mi sembra la storia del cane che si morde la coda. E' come quella degli evasori che hanno goduto di condoni e pochi controlli, e penso sia successo per qualche buon motivo o sbaglio?In ogni modo se è anticostituzionale per loro, lo dovrebbe essere per qualsiasi cittadino che voglia svolgere un lavoro statale. Oppure gli amministratori, di questo si tratta, possono rubare impunemente mentre i veri proprietari vanno in galera?



Che sia sempre stato così è un'altra cosa, che con i soldi si possa conquistare pure il paradiso, è risaputo ed è il motivo per cui mi sono rassegnato ad andare all'inferno,quando verrà. Ma che mi vogliano prendere per cog..ne, questo no!, non lo posso accettare. Ma analizziamo anche il fatto che il limite dei due mandati sia ingiusto, probabilmente è anche vero e sicuramente potrebbe in un futuro scegliere chi ci pare se capace, ma liberamente e non perchè imposto tramite un meccanismo di equilibri, ottenuto negli anni di gestione del potere. Alla lunga la gestione dell'amministrazione pubblica, come le ditte già sanno, può creare i presupposti per la formazione di una stirpe di poiccoli monarchi. Piccoli e grandi feudatari che si che si passano il trono di generazione in generazione, come fosse un normale lavoro o una proprietà privata. Fino a prova contraria è quello che succede ed è successo fin'ora. Ma poi per i sindaci la legge per un massimo di due mandati, c'è già. Non vedo perchè non si possa estendere ai Deputati o Senatori. Le connivenze fra il mondo imprenditoriale e politico non sono certo una novità, non è la prima volta che qualcuno ci ha rimesso la poltrona, tangentopoli insegna. E per una o più imprese avere il proprio cavallo vincente, anche a discapito della democrazia è solo convenienza.




Grillo non è uno stupido, anzi, non vuole secondo il mio parere impossessarsi del potere, ma creare i presupposti di un vero cambiamento generazionale. Una nuova generazione di politici eletti fra il popolo comune di cui egli avrebbe solo il compito di guida politica e spirituale, un pò come è avvenuto fra la Lega e Miglio. Questo è quello che penso che voglia realmente , una modifica che non sia solo apparente, con dei partiti in cui i fili si tirano da dietro le quinte, mentre nuove teste di legno apparirebbero in pubblico. Quello che Beppe desidera è vera democrazia, come esiste in altri paesi avanzati. Forse sarà possibile avere una reale possibilità di cambiamento, per spezzare definitivamente connivenze e rimediare agli errori di amministratori incapaci. Ripeto non ci credo nel nuovo Pd, mi sa tanto di minestra riscaldata, sarà una mia impressione però ho avuto il conforto di altre testimonianze più credibili delle mie.



L'unico vero problema è se i grossi gruppi imprenditoriali, che potrebbero aver sponsorizzato alcuni dei i nostri amminiastratori, permetteranno che qualcuno sparigli le carte sul tavolo da gioco. Ho grossi dubbi, ma non ci sono molte alternative, l'italiano della legalità se ne frega, se non lo tocca direttamente, se poi si muore in ospedale o in fabbrica oppure per droga, beh questo fa parte del gioco del capitalismo, vero??In fondo chi ha i soldi, intrallazza in Italia e vive a Montecarlo o in Austria. Non posso fare altro che guardare cosa succederà, augurando a tutti prosperità.


Italo Surìs

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