venerdì 14 settembre 2007

Più che Grillo, un grilletto facile!

14 settembre 2007

Inizio questo post, per impostare una traccia che completerò con più calma, dopo aver ascoltato più voci e Pareri sul problema. L'argomento che avrei voluto trattare e analizzare dal mio punto di vista, è questo: "quali potrebbero essere le reali conseguenze di un fenomeno, attuale come l’ascesa di un comico, nella vita e nelle scelte politiche di questo paese?. Quali sono i motivi per cui ha o sta avendo tanto successo?Parlo ovviamente di Beppe Grillo.


Sono un suo lettore, mi informo saltuariamente attraverso il suo blog di fatti e di notizie che difficilmente verrebbero divulgate sui quotidiani e attraverso i media. Il sistema adottato dal comico per comunicare è sicuramente un elemento positivo, un modo di partecipare attivamente alle scelte democratiche di chi ci governa. Come positiva, penso possa essere, la formazione di quel fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio, rappresentato dal variegato mondo del blog, di cui io faccio parte.


E' un modo inusuale e rivoluzionario, che permette di dialogare e trasmettere il proprio pensiero. Un sistema per confrontarsi e scambiarsi informazioni in tempo reale. Nato come semplice diario on line, è diventato un mezzo di comunicazione di massa, imponente nei numeri, oltre settanta milioni, e molto interessante, sia per le potenzialità sociali , sia dal punto di vista politico ma anche commerciale. Sempre più ditte infatti si affidano a siti di questo genere, per dialogare con i propri clienti allo scopo di verificare attraverso sondaggi, la loro soddisfazione ed il loro punto di vista, allo scopo di migliorare la loro politica di marketing.
Non nego che la forma dialettica di Beppe non sempre mi è congeniale, alcune volte addirittura, lo trovo ripetitivo nei temi e anche con tendenze si può dire al limite dell’anarchia pura. E' sicuramente un suo modo d’essere, un sistema, per smuovere gli animi di un popolo rassegnato e disunito. In fondo dimostra apertamente la sua frustrazione di fondo, che legge nell’animo dei suoi sostenitori, e come un cane arrabbiato, ringhia ai suoi nemici, rappresentati dalla burocrazia, il malcostume e l’inettitudine.


Un eterno incavolato verso un sistema che vede inceppato. E’ la sua, una visione apocalittica di un paese in degrado, che sfugge ai più, di cui solo un artista ed una persona sensibile può percepirne la gravità. Agisce come se facesse uno dei sui spettacoli, come se avesse in mente un canovaccio meraviglioso, e la relativa coreografia coerente con la sceneggiatura che solo lui sa vedere chiaramente nella sua mente. Se ciò come penso fosse vero, e le intenzioni ammirevoli, come credo, non gli si può dar torto; forse gli si può rimproverare il metodo, non la sostanza. Il fenomeno spaventa il potere dei politici, che nello spettacolo non sono altro che degli attori comici, pessimi attori nella commedia di vita quotidiana , in cui si alternano situazioni di estrema comicità, ad altre estremamente serie e tragiche.


La classe dirigente si è divisa, alcuni come l'on Casini, ha decisamente condannato questo nuovo movimento di ragazzi impegnati, un popolo di scrittori della giornata, composto perlopiù da giovani, e non, delusi dall'attuale situazione politica e dalla vecchia gestione del Governo Berlusconi. E’ disaffezione verso i partiti e tutti i loro rappresentanti. Non si può certo negare che in Italia le cose non vadano proprio bene e neppure che i nostri cari amministratori, abbiano bisogno di essere incitati e sollecitati continuamente a fare il massimo per il paese.


Manca come dicevo la fiducia nella classe dirigente, vista perlopiù come una casta e per giunta corrotta e prevaricatrice, prigioniera di un sistema deleterio in cui gongolano allontanandosi sempre di più dalle esigenze del mondo produttivo e sordi al richiamo di un radicale cambiamento. Una vera casta appunto che gode di privilegi che non sono rappresentati dai soli costi di palazzo, ma anche dalle masse enormi di fedeli servitori e sostenitori corrotti e pasciuti che ovviamente usufruiscono personalmente e distribuiscono in famiglia prebende e posti d’oro.


E' questo il problema che i giovani vogliono che si risolva al più presto ed una volta per tutte. Non certo la diminuzione delle auto blu, sarebbe solo un palliativo, una presa in giro, un contentino per alleggerire la pressione ed il fiato sul collo che molti già sentono. No!, non è questa la soluzione del problema, quanto la necessità che finiscano gli sprechi, le ruberie, che venga eliminata la corruzione, il malaffare, le tangenti, gli emolumenti ai partiti, ai giornali o ad enti inutili. I nostri ragazzi desiderano che i costi delle opere pubbliche diminuiscano e che al posto delle cattedrali nel deserto perlopiù inutilizzate, si creino strutture indispensabili, col minor danno di impatto ambientale e che aiutino ad aumentare il numero di occupati stabili.


Che la giustizia poi sia eguale per tutti e che gli studi e la possibilità di crescita sia, come dice la costituzione alla portata di coloro che hanno le caratteristiche e le capacità. L'ultimo scandalo delle prove di ammissione a medicina e odontoiatria a Bari, ci insegna qualcosa. Figli di medici e di dentisti hanno commesso, non solo un illecito con il loro operato, a dir poco vergognoso e truffaldino, ma peggio hanno allargato con disprezzo e arroganza, quel solco fra classi sociali, per cui chi ha i soldi ed il potere, può con disprezzo eludere le regole.


Quegli studenti avrebbero sicuramente continuato ad usare il medesimo stratagemma anche in futuro, per superare prove per essi troppo impegnative. Figuriamoci quale può essere stata la loro preparazione scolastica. Sappiamo che questa abitudine è in uso, soprattutto nel meridione, già da parecchio tempo. Non si spiega altrimenti come molti incapaci al nord respinti, siano riusciti a laurearsi scendendo appositamente per gli esami, in località del sud Italia.


In ogni modo siamo appena agli inizi e la definitiva reazione del popolo, dipenderà da come lo Stato e i suoi alti rappresentanti, intenderanno muoversi. In fondo i punti messi in evidenza dalla richiesta di proposta di legge, come dice Eugenio Scalfari, possono anche non essere condivisibili. Il fatto di diminuire le legislature a due è un fatto discutibile. Se uno vale e fa crescere il paese, sarebbe meglio che rimanesse. Manca però al popolo la possibilità di decidere, di scegliere direttamente il candidato o il partito. Ci sono, allo stato attuale, elementi che si riciclano in continuazione, come imprese fantasma che cambiano solo lo stato sociale, mantenendone la proprietà sempre nelle stesse mani, o in quelle di prestanome.


E’ questo il pericolo, anzi ciò che sta avvenendo tutt’ora. Politici che si dividono alternativamente posti di comando e di prestigio e che anzi, come Mastella possono fare il sindaco ed il ministro oltre che il presidente di chissà quante associazioni. In quanto a politici condannati in parlamento, dico solo che in altri stati e anche in Cina qualcuno muore per molto meno di quello che è stato compiuto dai pochi incappati nella giustizia nostrana. Un parlamentare all'estero, è stato allontanato per il semplice motivo d’aver sottopagato la colf. Pensate invece ai nostri portaborse, che non ricevono una paga regolare.


Sicuramente di quelli che ci sono, pochi meritano il nostro rispetto e la nostra stima e tantomeno di rimanere. Non ci sono più i Pertini, un Moro, Togliatti, Nenni o un De Gasperi. Gli attuali, e noi lo sappiamo bene, sono di tutt'altra pasta, a Napoli direbbero pastafrolla! Non c'è nulla da fare, lo ripeto, l'Italia deve cambiare e questo vale per tutti indistintamente, ma a maggior ragione per coloro che si sono assunti il compito di amministrare e che in mano hanno l’economia di uno dei sette paesi più industrializzatidel mondo. Mi dispiace Scalfari, anche se devo convenire con te che aizzare gli animi eliminando i partiti, rischieremmo di cadere in mano a qualche dittatore, continuando così, avremmo in futuro una dittatura del popolo, una ribellione generalizzata contro gli antidemocratici, i privilegiati e le nuove monarchie.


Allora mi auguro che non si torni agli anni di piombo e nemmeno al 39, ma una cosa è certa e forse Fini lo ha capito. Ha concepito questo movimento naturale e spontaneo, come la punta di un iceberg. Non ha fatto nulla, badate, il suo partito per evitarlo, anzi il governatore del Lazio insegna. Come pure uno dei medici inquisiti per la truffa all’ammissione negli atenei di medicina, un consigliere di AN. Ora predica che bisogna tornare ad una forma di politica sana e responsabile. Ma intanto i soldi che mancano, dove sono andati a finire? Bene tutti stanno osservando gli eventi trattenendo il respiro. Siamo agli sgoccioli signori. In fondo ogni vera democrazia, purtroppo ha dovuto crescere sulle ceneri di quella più vecchia.
Certo che io avrei firmato al gazebo del V-Day. Perchè mi son convinto che se il cittadino verificasse l'operato di chi elegge, e questo è un altro punto dolente visto che gli eletti sono sempre gli stessi e non per scelta del cittadino, quanto per uno scambio continuo di ruoli, sicuramente i nostri amministratori dipendenti si comporterebbero con più onestà. Sono pagati per far andar bene le cose, per creare coesione fra i cittadini per svolgere un ruolo di unificatori e per equilibrare con nuovi concetti democratici, basati sulla meritocrazia e la giustizia, le enormi differenze esistenti fra i ceti poveri e gli eletti da Dio.


Italo Surìs

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