lunedì 3 settembre 2007

i Dinèr




03 settembre 2007



Sicuramente fra gli alleati di Governo regna un pò di confusione, sto parlando sulle decisioni che dovranno essere prese nella finanziaria che sarà varata già il prossimo mese. Argomento del giorno, anzi di tutta questa legislatura è la diminuzione della pressione fiscale. Onestamente non sono un addetto al lavoro, come penso gran parte dei politici che si permettono di proporre alternative difficilmente praticabili. Sarò pure pessimista o masochista, ma da che ricordo in Italia le tassazioni non hanno mai avuto grosse differenze del valore in percentuale.



Come dipendente sulla busta paga mi è sempre stata fatta una detrazione fiscale più o meno attorno al 23%. L'attuale Governo fra l'altro ha rivisto le aliquote e ha ridotto anche se di poco le aliquote stesse. Stranamente, pur percependo uno stipendio di circa 1100 Euro netti, non sento così urgente e determinante, un' ulteriore riduzione delle tasse. Sarà perchè per me passare dal 23% al 20%, non cambia la vita. Cambia sicuramente per coloro che hanno introiti di centinaia di milioni delle vecchie lire. Ma si sa in Italia solo il pensiero di non pagare le tasse, rende la gente più felice di quanto possa farlo un'ora di sesso selvaggio. Il corpo tutto viene scosso da brividi di immenso e prolungato piacere!



Lo Stato è sempre stato considerato un predatore, uno sfruttatore. Il problenma è che se realmente chi ci comanda, o meglio ci dovrebbe amministrare, è un incapace sfruttatore, lo rimarebbe ugualmente. Anzi troverebbe sicuramente un nuovo sistema per introitare l'importo ceduto in beneficenza. E' un pò come fanno le ditte che diminuiscono la quantità o la qualità di prodotto presente in una confezione. Pur lasciando invariato il prezzo o al massimo variandone la qualità. Le industrie devono guadagnare, e far tornare i conti, due sono le cose : o fanno così, o chiudono baracca e burattini.



Se lo Stato lo paragoniamo ad una ditta in sofferenza economica, come ritengo sia, penso che ci siano poche possibilità, nel breve, di risolvere il problema. Questo a meno che, il Montezemolo, il Brambilla e il Berlusconi, non decidano di aumentare la media stipendiale ai dipendenti. Vi dirò che mi sembra alquanto utopistica una decisione del genere, visto anche l'inserimento delle normative in fatto di welfare, proposte da Maroni e prontamente accolte dal passato Governo. Leggasi: precariato, contratti a termine e job leasing. Qui si pone un problema di fiducia, fiducia in chi ci governa, in Prodi, responsabile del presente Governo e in Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'economia. Persone che ognuno valuta come vuole.




500£ commemorative



Se fossimo un paese Arabo che galleggiasse sul petrolio, come l'Arabia Saudita, di sicuro invece che pagare le tasse, compreremmo ciascuno di noi il suo yacht personale. Purtroppo non è così il debito pubblico è enorme ed erode con gli interessi verso l'estero, il 5% delle risorse. I nostri amministratori hanno per così dire le mani bucate, invece che le tasche, e sembra che non ci siano grandi possibilità di movimento. Allora, facendo un banalissimo esempio, in una normale famiglia come la mia o la vostra, cosa farebbe il capofamiglia per acqisire la tranquillità economica generale, in una situazione di indebitamento che sta sfuggendo al controllo?


Sicuramente risparmierebbe sugli acquisti eliminando i superflui, poi metterebbe in libertà la donna di servizio pregando la moglie e le figlie di badare alla casa, e in più chiederebbe un maggior contributo temporaneo ai figli che lavorano in fabbrica, mentre a quello che ha una sua attività, lo aiuterebbe a comprare nuova attrezzatura, in modo che la produttività aumenti e con essa la vendita del prodotto se concorrenziale. E' ovviamente un discorso semplicistico, come semplice e unitaria dovrebbe essere la linea di Governo. Purtroppo tutti hanno qualcosa da dire in una famiglia che non rispetta chi dirige e in cui l'unico che governa è il protagonismo per interesse. Il precedente Governo non sembra che abbia fatto molto, l'attuale ha perlomeno preso delle decisioni impopolari. Ripeto l'unico grave problema è che su ogni cosa, ognuno dice pubblicamente la sua, creando confusione nell'elettorato e dando l'impressione di improvvisazione e poca professionalità.


Ma non è che abbassando le tasse si risolvino i problemi di questo paese alla deriva, quanto con il rispetto delle regole, la responsabilità amministrativa, e l' eliminazione di chi non ama il paese in cui vive. Non dimentichiamoci che quest'estate mezza Italia è andata a fuoco, e le stesse regioni che hanno subito questa "dolosa" calamità, hanno ovviamente avviato le procedure per ottenere dei finanziamenti. I criminali però sono ancora liberi, come il numero di chi non paga le tasse mentre gli importi da recuperare, sono sicuramente immensamente superiori a ciò che la mente umana riesce ad immaginare.
Moneta commemorativa del Vaticano


E' questa la vera emergenza, e finquando non sarà risolta assieme, guarda caso, al controllo della grossa criminalità e la sua ingerenza nell'economia e la politica italiana, visto che la stessa difficilmente paga le tasse, non se ne verrà sicuramente fuori. Ecco perchè la moralizzazione e il rispetto delle leggi hanno così grande importanza. Poi, se l'Italiano medio desidera ed è possibile che si abbassino le aliquote, ben venga. Se fosse per me, non pagherei una lira potendolo! Ma forse no!, uno Stato in cui non si paghino le tasse, non ha motivo di esistere. In fondo la condivisione delle ricchezze comuni è, o dovrebbe essere, un atto di responsabilità di ogni componente della nostra grande famiglia, proprio per condividere assieme magnifici e futuri progetti per un continuo miglioramento. Proprio come se appartenessimo alla famiglia di cui ho fatto un banale esempio all'inizio del mio scritto. Veltroni non vuole lasciare a Berlusconi la possibilità di usare, nelle prossime elezioni, questo tema come cavallo di battaglia, come arma vincente, contro uno schieramento ancora da formare.


Ha parlato come segretario di un partito ancora in embrione e già dice la sua! Sembra quasi Montezemolo che ogni giorno ne dice una. Può aver ragione, ma questo è puramente un calcolo di strategia politica. E poi non è detto che ciò sia realmente risolutivo per la vittoria di un prossimo progetto di un costituendo partito democratico. Per Berlusconi, è tutt'altracosa, sia per lui che per coloro che lo vanno a trovare in costa smeralda. Si sa, le sue orecchie, l'olfatto e anche tutto il resto del suo corpo, sono sensibili all'argomento. Per lui il danaro è tutto, con esso, come paperon de paperoni, si fa il bagno se non la doccia. I fori della stessa fanno defluire centinaia di migliaia di monete da due euro, mentre il rotolo di cartaigienica è formato da pezzi da cento euro collegati fra loro con sottili bande di carta filigranata, e lì nel bagno immenso, seduto sulla vasca a forma di conchiglia, Apicella canta: " tenimmace accussì anima e core, stu desiderio e vueie me fa paura...."Non voglio nemmeno immaginare la sua stanza da letto!


Si è messo anche Rutelli a difendere la Chiesa, bacchettando chi si permette di mettere in dubbio la fedeltà fiscale e l'esigenza di contribuire economicamente alle entrate dello Stato, con il surplus dei suoi introiti, quelli non derivanti da attività commerciali. Fa già tanto per i poveri, ha detto e su questo ne sono sicuro. Lo farò anch'io, se me ne daranno la possibilità, come d'altronde lo fanno le centinaia di ONLUS e associazioni, presenti sul territorio. Di Pietro direbbe: che c'azzecca?, certo non centra nulla, la carità la si fa dopo aver pagato le tasse, e se per caso sono state pagate in base alle leggi comunitarie, non vedo quale possa essere il problema.


Il parlamento Europeo, non la pensa così e ha tutto il diritto di chiedere allo Stato Italiano lumi, semplici informazioni, senza peraltro provocare l'irritazione di nessuno. Perchè signori se i ricchi pagano poco, la chiesa è esentata, le onlus e le coperative in parte, i sindacati pure, i commercianti e gli artigiani, decidono quanto, i criminali non se ne parla ed in più dobbiamo mantenerli, i disoccupati non possono, i vucumprà non esistono, i finti pensionati nemmeno, chi paga? VOI sifgnori , io mi defilo! In ogni modo al di là di questi dannati soldi, io penso invece ad uno Stato efficente, orgoglioso e fiero delle sue autostrade, dei suoi monumenti, degli ospedali e della sua classe dirigente ed imprenditoraiale. Spero che questo sogno possa realizzarsi in un prossimo futuro. Parlavo proprio con mia moglie ieri e si diceva che il nostro è l'unico paese in cui un imprenditore non ha mai nulla di intestato. E se fallisce, raramente risponde di persona. In solido risponde solo la società, che guarda caso, si costituisce versando come garanzia ancora pochi spiccioli e che quasi sempre è composta da due sedie e una scrivania. E' conveniente fallire in Italia anche se si guadagna. Perchè in fondo è diventato stressante per i datori gestire il lavoro che essi stessi hanno scelto come loro desiderio ! E se per caso dovesse subentrare il problema di dover pagare veramente anche tutte le tasse, allora, più di uno chiuderebbe baracca e burattini per trasferirsi in Sardegna nell'isola dei cactus o alle Canarie. Io la penso un pò diversamente; per me è molto più importante avere uno stato efficente, pulito, onesto, funzionale, ma principalmente UNITO!!!!


Italo Surìs

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