giovedì 4 ottobre 2007

Veneto, terra di oche e operosità


04 ottobre 2007


tanto fumo e niente arrosto!


E pensare che dovevo solo scrivere una ricetta di una pietanza, poi mi son fatto prendere la mano e....................


Vi è una grande e vecchia tradizione nel Veneto nel cucinare pietanze a base di volatili e in genere di animali d’allevamento. A Morsano al Tagliamento in Friuli per esempio, in agosto è usanza organizzare una sagra paesana con prodotti a base di carne d’oca. Si possono gustare piatti di tutti i tipi dagli antipasti ai primi e ai secondi, preparati con la carne di questo animale.

Ma anche l’anatra fa da sovrana in tutto il Veneto e nella nostra zona. Una ricetta molto apprezzata fra i primi piatti, sono le pappardelle o fettuccine, fatte rigorosamente in casa e condite con sughi di carne di maiale o appunto di volatile. Sappiamo benissimo tutti, quanto questa regione sia ricca di prodotti della natura, e conosciamo la sua vocazione agricola. Nella regione troviamo una grandissima vastità di prodotti, che vanno dai molteplici tipi di formaggi, alla frutta, alla pasta fatta in casa al pane ai salumi e ai formaggi. In Italia è sicuramente una delle regioni che offre la quantità maggiore di prodotti tipici di qualità. Basterebbe solo citare la grande varietà di vini prodotta in questa terra così estesa e generosa, per capire la potenzialità del mercato regionale in questo settore. Una regione lambita dal mare e protetta dai monti; in mezzo immensi spazi di scura e proficua terra, pronta per essere ingravidata dalle sementi di varie tipologie di piante. Frumento, mais, frutteti e verdure. Terra veneta, madre tradita dall’uomo che come un figlio ingrato ha approfittato abusandone, del suo immenso amore, della sua pazienza e dell’energia che solo una donna che ama i suoi figli può avere. Solo una madre infatti fa fatica ad accettare la realtà. Non crede che il figlio possa perdersi, allontanarsi dalla ragione e accanirsi con ingenerosa violenza contro colei che lo ha generato , allattato, sostenuto, fatto crescere soffrendo in silenzio, per migliorare il suo futuro. E’ questo quello che sta succedendo nell’opulento nordest. I figli si stanno rivoltando contro la madre, la terra appunto, sfruttandola come fosse una meretrice, ferendola e straziandone il cuore, con il veleno prodotto dall’ingordigia e dall’incuria, figlie queste di uomini resi ciechi e violenti dall’egoismo e dalla cupidigia. Ed ecco allora che il figlio viziato, perduto e vittima delle droghe moderne, che sappiamo come non siano solo di natura chimica e molecolare, si rivolta contro l’autorità per avere ancora di più, per appagare la sete e la fame di potere e di grandezza, per placare l’istinto distruttivo che deriva dalla dipendenza e dal progresso. Ecco perché grido : “ fermatevi, tornate indietro se potete, bloccate la pazzia che rode il vostro cervello e indurisce i cuori”. Fermatevi ed uscite al tramonto, ad osservarlo ogniqualvolta dal balcone di casa, guardando lontano nei campi che ancora rimangono e che la madre ferita e sanguinante vi porge per l’ultima volta con sguardo stupito e il volto addolorato, in un ultimo gesto di generosità. Come per dirvi: figlio io ti dono la mia vita se vuoi, ho rischiato di farlo già una volta, quando sei nato, in quel fatidico giorno d’inverno, fra le grigie e ruvide lenzuola di un letto formato da un graticcio e da un pagliericcio di foglie essiccate di mais. In quell’immenso ambiente, spoglio d’arredi con le pareti scrostate e il mobilio ammuffito. Solo una bacinella smaltata su un treppiede, una grossa cassapanca sotto la minuscola finestra da cui penetrava la flebile luce della luna, nel cielo oscuro, ma sorridente.



e poi vedremo..........!??

Le foto sono tratte da wikipedia.org



Italosuris

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