sabato 13 ottobre 2007

con l'olio di gomito facciamo il formaggio




13 ottobre 2007

Cercherò di trasmettere alcune mie esperienze in ambito del fai da te. A dir la verità, oltre a dipingere e tinteggiare i muri, non ho fatto gran chè. Ma vediamo se qualcosa può resuscitare dai miei ricordi, qualche operazione o tecnica che ho imparato nel tempo sperimentando i vari procedimenti. Potrei parlare del recupero di alcuni pezzi antichi, meglio dire vecchi. Oggetti che si usavano in montagna per setacciare il frumento o per cucire e rammendare o semplici mestoli e oggetti per la cucina e per la preparazione del latte o del formaggio.

Sono tutti oggetti trovati in cantina di mio suocero, un anziano boscaiolo ormai deceduto. un grand'uomo che ha lavorato tanto nella sua vita ricevendo in cambio ben poco. Dei generi e delle figlie che gli vogliono ancora bene e che vanno a versare lacrime sulla sua tomba. Era un uomo e me ne accorgo solo ora, sensibilissimo e generoso, oltre che un gran operaio, corretto ed efficiente. Schernito dai suoi colleghi di lavoro per il suo attivismo. Ma veniamo a noi e vediamo come ho recuperato un recipiente basso in legno molto malandato. Serviva per dare la forma al formaggio che i genitori di mio suocero facevano in casa.


Presentava infatti molti problemi. L'umidità del tempo aveva fatto in modo che le doghe verticali in legno dolce e leggermente curvate, trattenute da una fascia esterna sempre di legno a mò di cintura, si allentassero creando fra l'una e l'altra degli spazi che lo rendevano instabile, con il rischio che il fondo, sempre in legno, uscisse dalla scanalatura intagliata alla base di ognuna.


Il legno stava marcedo, per cui ho provveduto a farlo essiccare al sole, inserendo e riempiendo gli spazi di cui sopra con piccoli pezzi di legno dolce portato a misura con uno scalpello affilato o con taglierino e coltelli. Ho quindi sistemato al suo posto la fascia perimetrale incollandola nella giuntura. La stessa colla , del semplice vinavil, non usata per gli spessori verticali. Infatti questa impedisce al successivo colore di penetrare nei pori del legno, provocando uno sgradevole aspetto , una palese e visibilissima differenza con il resto dell'oggetto.


Dopo aver sistemato il fondo ed incastrati fra loro i pezzi, ho levato la peluria del legno in modo che i fori si aprissero, usando carta vetrata da legno, di grana 100. Ho dato quindi la prima mano color noce chiaro creandolo appositamente, mescolando due tonalità di colore per legno. Ho usato marche di qualità. Personalmente uso l'Ammon una marca di vernici tedesca. Il colore usato è un colore impregnante cosiddetto ecologico, anche se a dir la verità di ecologico al 100% non esiste proprio nulla. Dopo aver dato la prima mano, ho lasciato che si asciugasse per tutta la serata, riprendendo a lavorare con molta calma il giorno successivo.


Un buon risultato infatti si ottiene non forzando i tempi di lavoro e cercando invece di divertirsi. Pensate che per fare la calce rasata nella mia camera, le foto e la descrizione del metodo di operare le potrete trovare in questo sito fra i post più vecchi nel mese di febbraio, ho impiegato ben tre mesi, ma ne valeva la pena. Ho risparmiato ben 60 € al mq. , il prezzo di tre mani di calce rasata, si aggira attorno ai 20-25 € al mq. Ma considerando il numero di mani date, 5 , l'acquisto e la posa delle cornici in gesso, nonchè le realizzazioni in spatolato veneziano, con spatole di diverse misure e colori in tono più scuro per far risaltare alcuni spazi fra le cornici, si potrebbero tranquillamente aggiungere al prezzo sopraindicato, altri 20-30 € minimo. Se considerate una stanza con superfice totale di 60 mq, otterremo un costo di circa 4000 €. Ma torniamo all'oggetto di legno.!


Dopo aver dato la prima mano , una volta asciutta, l'ho carteggiata con cartavetrata di granatura ancora inferiore, dando poi una successiva mano di colore e così via per altre due mani. Alla fine ho usato la paglietta in ferro, ho dato un'ultima mano di colore noce dorato e ho lucidato il tutto distribuendo una mano di cera con un battuffolo di lana apposita. Ho fatto asciugare la stessa e ho lucidato con un panno morbido, strofinando con decisione ed energia. Nella fotocentrale, all'inizio del post, potete vedere i risultati.


Italo Surìs




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