lunedì 8 ottobre 2007

Chi è il più bello del reame?

Figura di cortigiano, ogni riferimento è puramente casuale



08 ottobre 2007


Trovo disgustoso ormai anche scrivere qualcosa sull'on. Mastella, oggi durante la celebrazione del Columbus Day a New York, ha altezzosamente pronunciato una frase di Aldo Moro " non ci faremo processare dalla piazza"! Come se la piazza fosse lontana dai suoi interessi, come se la gente, gli elettori, quelli veri e non i miracolati, non dovessero avere voce in capitolo sull'operato suo e degli altri amministratori pubblici. Abbiamo il diritto di vederci chiaro, di sapere e anche di criticare e se non dovesse andargli bene, quella è la porta!


Eppure all'incontrario, tutta la sinistra sta cercando in apparenza, un dialogo diretto con gli elettori, attraverso il nuovo partito, il Pd. Vuole ricreare un nuovo rapporto di fiducia che nel tempo si è disgregato, dissolto nell'acido del malcostume e della corruzione. E', come dice qualcuno, l'inizio di un cambiamento, di un pentimento, di un'analisi critica e una presa di coscienza delle motivazioni che tutt'ora separano i cittadini dai partiti, oppure è una farsa, un maquillage senza consistenza, necessario a scongiurare la dissoluzione di una parte politica litigiosa? Si cambia affinchè tutto rimanga come prima?
E' purtroppo il dubbio di molti, un dubbio che sarà difficilmente e definitivamente allontanato. Se la moglie dovesse tradirti una volta, il rapporto non sarebbe più lo stesso nemmeno dopo il perdono. La convivenza sarebbe solo di facciata e di interesse reciproco, mentre il rancore ed il sospetto riemergerebbero ogniqualvolta, come micidiali sentimenti che corrodono l'anima. Ci sentiamo traditi, o lo siamo stati.? E' questo quello che ognuno sta valutando in questo momento.
Certo il comportamento del guardasigilli non aiuta molto la distensione fra le parti, si fa sempre meno benvolere, e ciò che stupisce, si inizia a percepire quanto alto sia il concetto di sè. Infatti incomincia a paragonarsi e a identificarsi in uno dei più grandi statisti del dopoguerra, un martire che è stato assassinato dalle brigate rosse per il motivo opposto, l'avvicinamento alla classe operaia. Come si sa Moro voleva trovare un accordo con l'ala estrema comunista, prestando più attenzione alle richieste della sinistra e cercando un compromesso politico che disinnescasse il detonatore della lotta armata. Badando nel contempo alla rivendicazione di governare e alla compattezza della Dc di allora, travolta dallo scandalo Lockheed!


La sua morte resta ancora un mistero, non tanto su chi e il perchè lo abbiano ucciso, quanto sul mancato ritrovamento della prigione e sui lati oscuri nel periodo della sua prigionia e sulla sua morte. Uccisione avvenuta nell'indifferenza totale dei politici del tempo. Fu un politico scomodo nella Dc di allora e per la politica filoamericana che vedeva di cattivo occhio la sua linea bipartisan, come si direbbe oggi. Alla sua morte il mondo intero rimase addolorato e sgomento, pianse anche il mondo comunista, per il quale rappresentava un elemento di dialogo e di speranza.


E' oltremodo oltraggioso il confronto che vuole fare per due motivi. Il primo è che le brigate rosse rimangono un lontano ricordo ed un sistema di lotta che il popolo abborrisce. Secondo perchè la sua figura non è degna a parer mio di essere minimamente paragonata con quella del politico scomparso. Un uomo che si è preso le sue responsabilità politiche e che non viveva di certo di inciuci. Il malcontento in Italia è evidente e ce ne sono i validi motivi, come è evidente il distacco fra la classe politica e le esigenze della popolazione, sopratutto quella più indigente.
E' questo il motivo per cui si dovrebbe dare una mano alla sinistra, nei tempi vista come più vicina alle esigenze della classe operaia e nel contempo anche propensa a venir incontro alle richieste degli imprenditori, con un vero patto sociale. Ciò senza che possano nascere sospetti nei confronti del loro operato. L'alternativa? una guerra civile. Non sono un conoscitore della mente umana, ma l'insistente confronto di Mastella con il caso Moro ed il fatto che voglia appropriarsi dell'immagine di uno dei pochi politici che ho stimato, mi dà ulteriore fastidio.
La sua analisi politica può anche essere esatta secondo il suo punto di vista, certo che se così fosse, in trent'anni di politica attiva, avrebbe dovuto anche conoscerne le motivazioni e riconoscere di poterne essere anche una causa o concausa che dir si voglia.
Lo chiamerei vittimismo il suo, o addirittura potrebbe assomigliare ad una forma maniacale persecutoria, in cui da una fase di onnipotenza ne segue una di depressione mista a rabbia e delusione.
Eppure anche se simpatico a Rosy Bindi, la stessa in un'intervista, ha ammesso che con questo clima non ci si può permettere di fare errori. Uno può essere anche perdonato, più di uno, no! Eppure sta continuando imperterrito per la sua strada esacerbando gli animi, quasi desiderasse che avvenga ciò che prospetta, un sollevamento popolare .Strano comportamento e anche irresponsabile, perlomeno nei metodi e nei modi. Sembrerebbe che cerchi un pretesto per un cambuiamento cruento.
Sono ipotesi, sospetti, ma il fatto è che imperterrito lui continua nel suo atteggiamanto provocatorio ed intransigente, mentre la gente continua a mormorare sul suo conto e ad infuriarsi. Che sia quello che desidera?, cosa e chi ci sta dietro a tutto questo?Non vorrei creare allarmismi inutili, certo non lo capisco.


Parrebbe, ma sono notizie da prendere con le pinze, che la figlia abbia sposato un grosso commercialista campano, forse il titolare dello studio più grande della regione, al quale ovviamente sembrerebbe, si rivolgano tutti coloro che hanno bisogno di un'efficace consulenza. Quale tipo di consulenza lo lascio immaginare. Abbiamo precedentemente visto come da ministro di grazia e giustizia, abbia provato a collocare persone a lui vicine in punti strategici dell'amministrazione pubblica. Ora noi tutti ci chiediamo, è un caso o la norma? Se dovesse essere questo un suo atteggiamento consolidato, si spiegherebbero molte cose, prima fra tutte l'alto consenso fra i suoi elettori.


Non sarebbe l'unico caso e non lo resterà, un giro vizioso iniziato probabilmente trent'anni fa e arrivato al culmine con la sua visibilità negativa in un governo che avrebbe dovuto secondo me tenerlo a distanza. Ora da bravo gurdasigilli, sollecita il C S M a far le cose per bene , ad indagare e verificare coscienziosamente atti e documenti aggiunti recentemente all'istruttoria del caso De Magistris, non certo a suo favore.
A che scopo?Per allungare i tempi e farli slittare dopo le primarie del 14 ottobre o per gettare fumo negli occhi ed insabbiare con tranquillità il tutto dopo la tempesta iniziale di questi giorni, per rendere credibile il suo operato, oppure, come dice lui per far verificare con dovizia e serenamente tutti gli atti prima che l'alta corte si pronunci?. Sono tutte domande che una persona dotata di buon senso dovrebbe chiedersi e alle quali solo il tempo darà una risposta. Intanto il duca di Ceppaloni ci rappresenta in America, dopo aver pagato il biglietto d'aereo di tasca sua!, Almeno per questa volta!!


Italo Surìs



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