venerdì 8 febbraio 2008

un calibro 9 nei collant

08 febbraio 2008

Ho sempre odiato le contrapposizioni, le sfide dirette, il desiderio d’imporsi con la forza e questo per me vale anche nel campo lavorativo, ma soprattutto in quello politico. Sono nate ultimamente associazioni politiche di sole donne che hanno lo scopo di contrapporsi allo strapotere degli uomini in tutti i settori determinanti nella società.

A dir la verità anche in Italia il maschilismo sta subendo grossi colpi alla sua immagine d’unico depositario di coraggio e determinazione, intelligenza e preparazione. Sempre di più donne sono scelte ad occupare posti di responsabilità e al dire il vero il risultato è migliore di quanto si creda. Il pericolo? che non si comportino come uomini, non assumano la loro mentalità non utilizzino i sistemi fin’ora adottati dall’”homo cum pendulo”. In poche parole che, come in politica è recentemente successo, durante la presentazione ufficiale all’assemblea degli iscritti di un parlamentare donna, chi l’ha presentata al pubblico non si vanti d’avere dinnanzi a sé una con i cosiddetti.

Sono, infatti, le prerogative femminili, la loro sensibilità di donne, la consapevolezza di doversi impegnare di più in un sistema ancora legato a vecchi schemi culturali, a preconcetti per cui la donna serve solo a far figli e a soddisfare le richieste sessuali del partner, le armi vincenti dell’altra metà. Ma a tutto ciò si spera vengano aggiunte altre caratteristiche caratteriali, quali l’umiltà, la perseveranza, l’abnegazione e la passione per il proprio lavoro. Sono convinto come ho già affermato in precedenza che gli stessi partiti e le realtà produttive, dovranno prendere atto del valore dell’individuo badando più alla concretezza che alla parvenza.

Basta con le segretarie veline, al ti assumo se esci a cena o a casa a vedere la collezione di farfalle. Il futuro assumerà, ne sono convinto, sfumature di rosa sempre più accentuate. No quindi alle associazioni pseudo femministe tipo “ sono fica, vota fica “ o “fifty & fifty”. Sono sistemi per un capovolgimento cruento di un’evoluzione naturale. Un articolo apparso sulla repubblica di oggi lo evidenzia. Due donne capaci e coraggiose hanno contribuito anzi il loro lavoro è stato decisivo per la cattura di un grosso camorrista, Vincenzo Licciardi, latitante da cinque anni. Bene non posso altro che complimentarmi con loro e se devo dire la verità, personalmente preferisco lavorare con donne piuttosto che con mezzi uomini arroganti.

Italo Surìs

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