mercoledì 27 febbraio 2008

Un bavaglio inutile

28 febbraio 2008

I blogger finiti nei guai per il contenuto dei loro blogg, aumentano di numero continuamente. Ultimo caso, sembrerebbe sia quello di un ragazzo che ha riportato sul suo sito personale, in concomitanza con altri 50 blogger, un fatto di malasanità in Sicilia. Il problema, a quanto pare, era stato prima evidenziato da uno o più quotidiani locali, ed il blogger aveva ripreso il contenuto dei loro articoli, divulgandone la notizia. Fatto che parrebbe vero, visto che la testata giornalistica, non è stata querelata.

La denuncia della Polizia postale, dei possibili errori commessi dal singolo individuo, che come la legge afferma è pienamente respponsabile dei contenuti del sito e dei commenti dei visitatori, pone ovviamente delle domande a cui si potrebbero dare risposte contradditorie. Il fatto a parer mio abbastanza emblematico, lo si potrebbe configurare come un metodo per regolementare e contenere un mondo in evoluzione, attualmente privo di regole. Una forma autonoma di comunicazione che potrebbe al limite anche dare fastidio, sopratutto se si dovesse scrivere di politica. I blogger che ormai sono oltre settantamilioni nel mondo, esprimono liberamente il loro pensiero, visto che il blog è nato all'inizio come semplice diario on line. Un sistema per esprimersi liberamente, dialogando attraverso il web con persone di ogni razza e continente.

E' quindi un mondo di passioni che sfugge alle regole della stampa normale e che sta forse minando la sopravvivenza di quest'ultima, tant'è vero che fra i blogger ormai, vi sono moltissimi giornalisti free-lance, come è altrettanto vero che gli stessi quotidiani stanno man mano abbandonando la forma cartacea, per inserirsi lentamente nel mondo digitale. E' in atto una rivoluzione tecnologica di enorme importanza, in cui ognuno può attingere notizie o video e immagini e trasmetterle in tutti i continenti tramite l'uso di un semplice personal compiuter. E' di questi giorni la notizia della condanna a morte di uno studente universitario afgano il quale ha scaricato da internet, materiale relativo ai diritti delle donne. Informazioni ritenute dal sistema politico di quel paese contrarie alle leggi islamiche.

Ecco allora che il contenuto da semplice diario potrebbe forse, come nel caso del siciliano, trasformarsi agli occhi di qualcuno come esplicita accusa di malcostume o di malgoverno, sottolineando problematiche che si vorrebbero tener nascoste. Forse al di là di tutto potrebbe essere questa la verità. Ma se così fosse, ritengo pericoloso ed inutile tentare di zittire e ammutolire il progresso nell'era della multimedialità. Non è certo facile ormai, in un modo globalizzato, poter gestire con il potere l'informazione, dovrebbero altrimenti essere oscurati i cellulari, gli i-pod; i notebook, le radio locali, i Cb, le ricetrasmittenti, come pure tutto ciò che è collegato alla multimedialità. Resterebbero in ogni modo, il passaparola, il chiacchierio dei bar o i discorsi in piazza e gli scritti, le poesie i libri e perchè no, Provenzano insegna, anche i pizzini. Troppe energie sprecate per nulla. Meglio sarebbe quindi affrettarsi a dare regole certe, agli appassionati dei diari on line, descrivendo modalità comportamentali e norme ben precise, ma lasciando il libero arbitrio di esprimersi democraticamente.

Italo Surìs

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