domenica 3 febbraio 2008

L'ho spellato come un pollo!

massa informe di fagiano in una bacinella di acqua bollente


03 febbraio 2008

Oggi mi sono preso una bella soddisfazione, sono diventato per un attimo un commerciante e ho spellato qualcuno. Era la prima volta che lo facevo, non mi era mai capitato di farlo in tutta la mia lunga, anzi media vita, però signori che soddisfazione! Pensate che la vittima non se n’è neppure accorta, è stato un gioco da ragazzi, e non pensavo fosse così facile. Vi dirò, in un primo tempo ero titubante, infatti mi sono chiesto, perché spogliare questa innocente e piccola creatura di Dio? Poi è prevalso il concetto di :” mors tua vita mea”.

Già perché il Governo ci sta quasi portando a questo; a farci la pelle l’un l’altro. Mi sono fatto venire il pelo sullo stomaco e alla fine, l’ho lasciato come mamma lo ha fatto, coperto solo da un sottile strato di pelle, lì pronto per fare la fine che si meritava. A dir la verità prima ho fatto in modo che si cucinasse nella sua stessa acqua e vi assicuro che ha perso il senso di rigidezza che ostentava prima del fatto, pian piano ha ceduto ed io con spietato cinismo ho infierito, approfittando della sua immobilità.

Però signori che soddisfazione e che spaparanzata. Ma come non avete ancora capito? Sto parlando di un fagiano che mi è stato donato da una carissima amica proprio ieri. A dir la verità a mia moglie, solo il pensiero di toccarlo da morto, faceva senso e forse sapendo che a pranzo avrebbe commesso un peccato di gola, è andata a messa lasciando a me l’incombenza di provvedere alle attività culinarie. Detto fatto, ho fatto bollire dell’acqua calda e, in un bacino, ho immerso il volatile e a dirla tutta, forse per troppo tempo. Infatti alla fine dell’operazione era quasi bollito. Sarebbe da immergerlo per pochi minuti e poi procedere levandogli le penne, immergerlo nuovamente continuando nell'operazione. Le parti più difficili da pulire sono state le ali. Era da tanto che non si puliva le ascelle, ma anche la coda, che ostinatamente, anche se morto, teneva ben salda.
Con molta cautela ho incominciato a farle la pelle


Alla fine con pazienza l’ho spogliata, era una fagiana, e per un attimo sono quasi stato preso da un desiderio erotico intrattenibile.
Poi mi è venuta in mente la mia fronte ormai spaziosa.
Non è da tutti i giorni vedere qualcuna nuda. Una volta tolte le penne, ho passato il volatile velocemente sulla fiamma di un fornello posto all’esterno di casa a 5 C° sotto zero. Sapete mia moglie concepisce la cucina come esclusivo ambiente d’arredo, qualsiasi odore, di fritto o di altre pietanze, potrebbero impregnare con l’odore le tende e le pareti. E’ stato così deciso di fare una taverna, in cui poter cucinare, ma si sa è un peccato rovinare un ambiente così raffinato quindi si è comprato un grill esterno a più fuochi su cui si cucina sia in estate sia in inverno. In estate in mutande, in inverno col piumino addosso. Poi siccome avremmo intenzione di coprire con un gazebo la pavimentazione adiacente su cui attualmente è posizionato il barbecue, abbiamo già in progetto di acquistarne un ulteriore da posizionare esternamente all’esterno!, e così all’infinito. Per ora vi mostro le foto della fagiana in via di scorticatura, e mi fermo qui perché a dirla tutta senza che mia moglie lo sapesse, sono andato dal macellaio a comprarne una già pulita e pronta all’uso.

Italo Surìs

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