mercoledì 20 febbraio 2008

preghiamo per i cubani che non diventino italiani


20 febbraio 2008


Leggo testualmente in un trafiletto sulla repubblica di oggi: “Benedizione del Papa per tutti i Cubani, compresi i politici”non so se il titolo fosse stato inserito con questa dicitura, appositamente per creare una reazione di stupore. Di certo quel “ compreso i politici” mi ha fatto pensare e non poco.

Nella mia logica di mediocre cristiano praticante, la benedizione non dovrebbe guardare in faccia a nessuno, anzi: chi più sbaglia, più ha bisogno di tale benedizione, un appoggio morale di Dio che indichi dall’alto, la via migliore per eliminare quegli errori che fanno parte del carattere delle persone, dell’essenza stessa dell’essere umano. Comunista o capitalista, ognuno ha bisogno di conforto e di suggerimenti, quelli dettati dalla propria coscienza, ma anche altri suggeriti durante la meditazione o dai rappresentanti di qualsiasi religione che possa illuminare la mente di noi imperfetti e fragili esseri terreni.

Avrei preferito leggere una frase con un titolo leggermente diverso, anche se alla fine il concetto non cambia e le sfumature, se sottolineate maliziosamente, potrebbero solo creare imbarazzo o confusione. La strumentalizzazione politica è sempre in agguato, per cui è necessario saper dare alle parole il peso che spetta loro. Accettiamo quindi la frase che segue per quel che è, senza interpretarle attraverso il linguaggio di ambigui significati personali o creare alcuna dietrologia per convenienza politica. “ Pregherò”, ha detto il cardinale Tarcisio Bertone segretario di Stato vaticano, ”per la Chiesa, per il popolo cubano compresi i leader politici. Pregherò per lo sviluppo positivo di quella realtà complessa, ma promettente”, affinché, aggiungo io visto che siamo in campagna elettorale, non diventi altrettanto complessa e, solo promettente e per niente mantenente, come quella Italiana.

Italo Surìs

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