domenica 10 febbraio 2008

I conquistadores

10 febbraio 2008

Ieri alla domanda di Fazio fatta ad un cantante su cosa amerebbero fare gli italiani, costui ha risposto senza esitazione alcuna:"Andarsene in Spagna". Proprio nella mattinata , tale proposta era stata fatta da un collega di lavoro, mentre io stesso più di una volta ci ho pensato. In fondo mi sono chiesto, cosa c'è che mi trattiene più in questa terra?,Il lavoro?, dignitoso ma sottopagato e frustrante; la casa?, un bene che costa non solo economicamente, ma che ti toglie spazio al tempo che potresti dedicare più a te e agli altri?. Cos'è allora che ti costringe a rimanere, la famiglia? ho un figlio all'università che si sta laureando e che pensa già di andare a lavorare all'estero!.
L'ambiente forse era l'unico vero motivo che faceva si che avessi il desiderio di godermi la vita che resta, in pace, nel verde della campagna di questi luoghi, natura che sta svanendo divorata da colate di cemento e da verdeggianti reti plastificate, da tralicci ed antenne, da traffico e fumi di ciminiere. Aria , sì ecco cosa desidero, aria pura, acqua incontaminata da bere direttamente dalle sorgenti, la vista di piccoli volatili volteggianti nel cielo, di animali selvatici, di ruminanti liberi nelle valli, che brucano sereni. Non pezzi di carne congelata in sacchi opachi che vengono dal nord come da est simbolo di cinico strumento di sperpero.
Avrei desiderato che il nostro rimanesse il paese del mandolino e degli spaghetti, della pizza e della luganega. Già vi ricordate?, questo dicevano di noi all'estero. dicevano che il nostro era un paese di mafia, eppure venivano dalla Svezia e da tutti gli altri paesi più ricchi a cercare nella nostra terra, il sole e l'amore. Le bellissime e platinate alte svedesi, venivano a fare l'amore con uomini abbronzati, dai capelli imbrillantati e scuri, figli del sud, pescatori contadini, o forse uomini d'onore, fratelli di sangue di una struttura mafiosa che ancora aveva le sue regole illegali sì , ma ferree e rispettose della stessa natura e del più debole.
E' cambiato tutto in Italia, il sole è sbiadito, meglio sarebbe dire è impallidito, i mafiosi sono ora uomini d'affari con giacca e cravatta, i pescatori sono stati importati dal nord Africa, la terra è contaminata da sostanze inquinanti la più pericolosa delle quali è proprio l'essere umano!Già ora la Spagna sta diventando, nel nostro immaginario, l'Italia perduta e irrecuperabile. Il coraggio di combattere per il proprio futuro e per le proprie cose, viene sostituito man mano dalla disperazione e dalla rassegnazione. Ci rassegnamo a morire con il nostro paese, come cani bastonati andiamo verso un futuro incerto, con la consapevolezza negata, di non aver la possibilità materiale d'incidere sugli eventi.
La Spagna, come d'evessere bella!, là c'è il sole che splende, la frutta ancora figlia della natura più che di strani incroci, il mare ancora incontaminato e poi, in cielo , in terra e nel profondo degli abissi marini, tanti figli della natura che non sono stati ancora spaventati o decimati dall'uomo. Che sia vero? o è un sogno a cui tutti desideriamo aggrapparci per sfuggire dalla realtà quotidiana, sempre più triste e piatta. Una realtà in cui sono scomparsi i fienili e con essi l'odore dell'erba secca accumulata su assi di legno, giacigli improvvisati su cui giovani sani e ridenti consumavano velocemente e con appassionante furia il loro primo rapporto di sesso?.
Dove sei Italia mia? Un ragazzo extracomunitario un giorno mi ha chiesto perchè mi ostino a far politica, (come la chiama lui), " non potresti, invece di conbattere contro i mulini a vento, andare all'estero come già ha fatto mio padre e farò anch'io appena diplomato?" Eppure anche lui, proprio perchè profugo, avrebbe dovuto conoscere la risposta semplice e normalissima. Questa è la mia terra, lo è e lo rimarrà sempre e la difenderò per il semplice e duplice motivo; che o io sono suo figlio, oppure che l'amo come fossi sua madre!
Italo Surìs

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