Venerdì c'è stata nella sala consigliare del comune, un'assemblea pubblica della Lega, alla quale è stato gentilmente invitato anche il nostro comitato, un gruppo di cittadini nato per trovare una soluzione condivisa con la ditta di produzione di stabilizzato da usare per molteplici scopi. E' stata una serata veramente interessante e il rappresentante della lega, sig. Santin a sua volta a capo di un gruppo di persone sensibilizzate ai motivi ambientali, ha presentato diverse soluzioni alternative al progetto iniziale, un progetto che vedeva penalizzata la frazione di S.ta Lucia di Budoia.
La proposta che ritengo più interessante , sia per i residenti, sia per la ditta, ma anche per gli amministratori locali e non, è quella più logica e anche fattibile in tempi razionalmente brevi. Consiste nel collegare la cava, anzi il luogo di lavorazione del materiale, con una vicina ferrovia. Direi che tutti i presenti hanno concordato con i politici che la soluzione possa soddisfare le esigenze di tutti e che temporaneamente, accordi con i singoli comuni, permetterebbero il transito degli automezzi carichi.
Non è detto infatti che debba essere un singolo comune ad accollarsi l'onere del trasporto, questo, vista la viabilità del posto, potrebbe per un periodo ben preciso di tempo, equivalente al tempo di realizzazione della nuova opera, potrebbe, ripeto, essere dirottatao o da una parte o dall'altra. E' chiaro che questa operazione deve essere concertata a livello perlomeno provinciale ed è altrettanto chiaro che alla decisine deve far parte anche il direttivo dei singoli comitati civici dei paesi interessati. La gente non è sciocca, sa come va il mondo e preferisce vivere in pace.
Ma per vivere in pace, ovviamente non deve subire imposizioni o bliz sul proprio territorio. Ciò equivarrebbe ad una dichiarazione di guerra. A che vale mi chiedo se si possono ottenere i medesimi risultati condivisi?. Di questo ne son sicuro, a meno che non si chieda uno sconvolgimento totale della realtà. Ovvio che ognuno debba rinunciare a qualcosa, forse ad un piccolo introito precedentemente preso in considerazione, ma che rispetto al complesso e all'entità dell'operazione, potrebbe essere o divenire irrisorio se non addirittura rappresentare nel prossimo futuro fonte di maggior guadagno.
Ringrazio i politici per la sensibilità dimostrata, un pò meno il rappresentante della ditta, che forse non ha capito che il Friuli non è terra di conquista. Forse lo sarà stata al tempo dei Dogi, ora la consapevolezza dei propri diritti-doveri e la classica ospitalità dei friulani, permette l'accesso solo ai veri amici, e fra amici si fanno le cose per bene o sbaglio?Non siamo lontani dal Veneto, anzi, siamo quasi più veneti che friulani. Il nostro dialetto è il meneghello, quello per intenderci di arlecchino, ma di maschere di carnevale non ne abbiamo mai indossate, come nemmeno le pezze colorate hanno ricoperto i nostri vestiti pur semplici.
Io ho studiato, come il primo cittadino a Conegliano, con noi sulla stessa littorina viaggiavano quelli che ora sono; manager, professionisti o politici, ragazzi che salivano a Pinzano, a Orsago o Godega di S.Urbano, parlavamo lo stesso dialetto, ci sentivamo tutti figli della stessa terra, una terra senza confini. Ed è per questo che un miracolo lo si può fare con un pò di buona volontà da parte di tutti. Ecco allora che proprio come nel libro di Herry Potter, all'improvviso e per magia, potrebbe comparire da una terra lontana un nostrano "signore degli anelli!"che con un tocco delle sue affusolate dita potrebbe sciogliere i nodi apparentemente più intricati.
Italo Surìs
La proposta che ritengo più interessante , sia per i residenti, sia per la ditta, ma anche per gli amministratori locali e non, è quella più logica e anche fattibile in tempi razionalmente brevi. Consiste nel collegare la cava, anzi il luogo di lavorazione del materiale, con una vicina ferrovia. Direi che tutti i presenti hanno concordato con i politici che la soluzione possa soddisfare le esigenze di tutti e che temporaneamente, accordi con i singoli comuni, permetterebbero il transito degli automezzi carichi.
Non è detto infatti che debba essere un singolo comune ad accollarsi l'onere del trasporto, questo, vista la viabilità del posto, potrebbe per un periodo ben preciso di tempo, equivalente al tempo di realizzazione della nuova opera, potrebbe, ripeto, essere dirottatao o da una parte o dall'altra. E' chiaro che questa operazione deve essere concertata a livello perlomeno provinciale ed è altrettanto chiaro che alla decisine deve far parte anche il direttivo dei singoli comitati civici dei paesi interessati. La gente non è sciocca, sa come va il mondo e preferisce vivere in pace.
Ma per vivere in pace, ovviamente non deve subire imposizioni o bliz sul proprio territorio. Ciò equivarrebbe ad una dichiarazione di guerra. A che vale mi chiedo se si possono ottenere i medesimi risultati condivisi?. Di questo ne son sicuro, a meno che non si chieda uno sconvolgimento totale della realtà. Ovvio che ognuno debba rinunciare a qualcosa, forse ad un piccolo introito precedentemente preso in considerazione, ma che rispetto al complesso e all'entità dell'operazione, potrebbe essere o divenire irrisorio se non addirittura rappresentare nel prossimo futuro fonte di maggior guadagno.
Ringrazio i politici per la sensibilità dimostrata, un pò meno il rappresentante della ditta, che forse non ha capito che il Friuli non è terra di conquista. Forse lo sarà stata al tempo dei Dogi, ora la consapevolezza dei propri diritti-doveri e la classica ospitalità dei friulani, permette l'accesso solo ai veri amici, e fra amici si fanno le cose per bene o sbaglio?Non siamo lontani dal Veneto, anzi, siamo quasi più veneti che friulani. Il nostro dialetto è il meneghello, quello per intenderci di arlecchino, ma di maschere di carnevale non ne abbiamo mai indossate, come nemmeno le pezze colorate hanno ricoperto i nostri vestiti pur semplici.
Io ho studiato, come il primo cittadino a Conegliano, con noi sulla stessa littorina viaggiavano quelli che ora sono; manager, professionisti o politici, ragazzi che salivano a Pinzano, a Orsago o Godega di S.Urbano, parlavamo lo stesso dialetto, ci sentivamo tutti figli della stessa terra, una terra senza confini. Ed è per questo che un miracolo lo si può fare con un pò di buona volontà da parte di tutti. Ecco allora che proprio come nel libro di Herry Potter, all'improvviso e per magia, potrebbe comparire da una terra lontana un nostrano "signore degli anelli!"che con un tocco delle sue affusolate dita potrebbe sciogliere i nodi apparentemente più intricati.
Italo Surìs
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