martedì 19 febbraio 2008

libero di far violenza

20 febbraio 2008


Guardo quel volto, e provo un senso di ribrezzo e di disgusto, è il volto del pedofilo che ha violentato l’ennesima bambina ad Agrigento. Doveva essere in carcere , ma per le lungaggini ed i ritardi dei processi era in libertà vigilata con obbligo di firma, come se una semplice firma potesse impedire che un malato mentale , un maniaco riuscisse a controllare i suoi impulsi sessuali degenerati e la depravazione potesse essere messa al bando con la galera.

Sciocchezze c’è qualcosa che non quadra in tutto ciò e non si può riassumere nella responsabilità di giudici o magistrati, ma in quella di un intero sistema. Siamo o dovremmo essere una nazione moderna, in cui dovrebbero già esistere strutture e professionisti capaci, se non a risolvere il problema, perlomeno a limitarlo e controllarlo, monitorando costantemente questi soggetti, instabili psichicamente.

Ma si sa in Italia ognuno fa il suo, si attiene alle norme , alle leggi anche se sa che queste possono essere ingiuste o addirittura inefficaci. Possibile che non esista una casa di cura, e come può essere che una mamma , anzi una bambina possa avere tre figli a poco più di vent’anni ed essere abbandonata a sé stessa , senza l’aiuto di una struttura adeguata che l’aiuti a risolvere i suoi problemi umani e psicologici? Com’è possibile che debba dare la figlia in custodia ad uno psicopatico impulsivo e ossessivo? Forse esso stesso vittima di un sistema che non riesce a controllarlo e ad impedirgli di reiterare i propri crimini?

Non so se in questo la nostra legislatura sia carente, certo non offre il massimo delle garanzie e non solo in questi che sono sì delitti abominevoli, ma di cui tutti noi dovremmo sentirci un po’ responsabili. Non c’è stato nessuno che abbia potuto o voluto aiutare quella giovane madre, nessuna amica, nessuna donna di buon cuore? E poi come mai costui non era messo sotto controllo. E,’ come accennavo proprio l’altro ieri ,se si dovesse restituire la patente ad un ubriaco senza prima verificare se il vizio di bere è diventato una forma di vivere, un’abitudine, o meglio un impulso distruttivo a cui ormai non riesce a farne a meno. Che senso ha?

Ma l’Italia è anche questo, un ladro viene pizzicato in fragrante, sconta i suoi giorni di prigione, alcune volte addirittura non fa nemmeno un giorno di galera e poi è libero di delinquere. Non vi sono strutture rieducative, la legge Bisaglia è rimasta su carta, è una legge monca anche se giusta sotto il profilo terapeutico. Alla liberazione dei diversi non è seguita la necessaria forma d’inserimento sociale attraverso sistemi rieducativi sociali che permettessero di seguire il malato nella quotidianità. Ma ad Agrigento ci sono state parecchie vittime del sistema; una mamma giovanissima abbandonata da un marito, un malato mentale , ma soprattutto quella bellissima bambina a cui auguro di dimenticare le violenze subite e anche se permettete le due sorelle di cui mi auguro qualcuno responsabilmente dovrà dare un supporto ed un aiuto tangibile affinché in un prossimo futuro non diventino anch’esse vittime di una società spietata e cinica.

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