sabato 23 febbraio 2008

Anche le arance soffrono


23 febbraio 2008




Curiosamente questa mattina mi sono ritrovato nella borsa il solito frutto che mi serve per colazione. In genere, mentre mi rado, mia moglie Rosa provvede a prepararmi la colazione. Avrebbe bisogno di dormire, di riposarsi un po’ ed io onestamente non le ho mai chiesto di svegliarsi prima di me , ma si sa, la moglie è moglie e se madre, vive per le persone che ama di più, quelle della sua famiglia.

Ma a parte ciò, che considero cosa logica e scontata, almeno nei nuclei familiari in armonia, oggi alle ore 10 circa aprendo la borsa, zeppa delle cose necessarie, fra le stesse ho trovato un frutto di stagione, un’arancia. Che cosa c’è di strano , direte voi, non sarai mica il primo né l’ultimo a portarsi la colazione da casa, vista l’aria che tira. Direi che non è proprio così per diversi motivi che capirete osservando l’immagine allegata al seguente post. Facciamo un’analisi approfondita del frutto e dei problemi ad esso collegati. Cosa si può dedurre osservando questo frutto in modo attento e analizzandolo approfonditamente?

Prima cosa; è enorme, non ho una bilancia con me e per ovvi motivi, il principale dei quali, è il fatto che, nella borsa, non c’era più spazio. Ma non ha molta importanza, ho combinato lo stesso e soppesandola con le mani, suppongo che pesi sicuramente quasi due etti, se non più. E che cavolo mi interessa direte voi, vi interessa, vi interessa, e vi dimostro il perché. Se sono state acquistate dalla mia signora delle arance così grosse, due sono le cose; o in casa ci sono soldi da buttare, oppure erano le ultime rimaste nella cesta del fruttivendolo, o anche come ultima e più probabile ipotesi, mentre le acquistava, ha pensato a me, per qualche inconscio motivo psicologico e sessuale, intendo. Quindi se ne deduce che la gente compera quelle che pesano meno, sapendo che la frutta, come i dati istat insegnano, costa parecchio.

Ora osserviamo la buccia. Rispetto ad altri tipi d’arance, in questa, con l’aumento del volume, aumenta anche lo spessore della stessa. Un secondo elemento questo non certo favorevole al consumatore, illuso ed inchiappetato!. Il peso, lo spessore ed il volume quindi, giocano a sfavore dell’acquirente maldestro o sempliciotto. Infatti, o il prezzo, rimane invariato rispetto alle altre arance della stessa qualità e provenienza, o cosa illogica, è addirittura superiore a quelle di pezzatura inferiore. Ecco quindi la seconda incubata, per non dire altro. Indubbiamente il verde delle foglie dà un tono di eleganza e fa sembrare il frutto ecologicamente testato e non sicuramente appestato.

Si sa, molte volte l’apparenza inganna, come dicono i nostri vecchi: “Tanta apparenza ma poca sostanza”. Infatti manco a farlo apposta, sbucciato il frutto, appare alla vista un contenuto non certo invitante, sarà per il tipo e la qualità d’arancia acquistata, ma non mi sarei mai aspettato di trovare degli spicchi secchi e asciutti, nonché insapori. Bell’incubata, direte voi, certo ma è tutta colpa della politica, governo ladro! Come anche la politica nelle arance, e che ci azzecca direbbe il nostro caro Di Pietro. Ci azzecca, ci azzecca, perché, se osservate il fondo del frutto, la parte contraria a quella del picciolo, è evidente una protuberanza che ho considerato, in un primo tempo, come forma di promozione: 2 al prezzo di 1, ho immaginato ci fosse scritto su un cartello che accompagna in genere l’esposizione della frutta stessa. M’illudevo, il prezzo non era per niente scontato. Allora subito mi è apparsa dinnanzi agli occhi la classica vignetta di Altan, sapete quella dell’ombrello e subito mi sono detto: vuoi vedere che a forza d’essere prese per il culo dai politici, proprio come tutti gli italiani, ora le arance nascono già con le emorroidi?



Italo Surìs

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