venerdì 4 maggio 2007

Joe Valachi!

Joe Valachi

04 Maggio2007

Ieri sera come ogni sera, ero occupato davanti al mio computer a scrivere incessantemente. Oggi un caro amico di scuola della mia età anch’esso occupato nella pubblica istruzione come insegnante, mi ha dato una notizia. Né triste né allegra, una semplice e banale notizia: un compagno di scuola, lui pure insegnante per un periodo di tempo, è deceduto. Bene ho risposto ora toccherà a noi!. Mi ha guardato con aria stralunata e mi ha risposto: “ parla per te”. OK, OK, ho ribadito dovrò morire per primo, contento?. Già perché morire dipende da noi, non dalla provvidenza vero?, Stupido modo di pensare, allontanare da sé ogni negatività, tutti i pensieri scomodi. In ogni modo sono sciocchezze!. Il fatto è che, sebbene mi sia impegnato tutta la vita affinché le cose fossero fatte come Dio comanda, non è detto che mi resti molto tempo ancora da stare su questa terra. Tanto vale, cercare di fare un po’ di pulizia. Ed io per questo, come ormai avrete già capito, non mi sono mai tirato indietro, pagando di tasca mia, ovviamente. Bene torniamo al dunque. Stavo, per il motivo sopra descritto, scrivendo forsennatamente, in modo da poter inviare più messaggi possibili, esporre dubbi, visioni personali, parlare delle mie esperienze, spiegare fatti a me accaduti, con prove alla mano, trasmettere esperienze di vita ed innescare se possibile quella scintilla che porterà ad una graduale modifica della società. Almeno che i nostri figli possano godere di un mondo leggermente migliore. Non mi faccio illusioni, non sarà facile e non basta solo una persona, ma la volontà di uno è sufficiente per dare esempio, per far vincere le paure di molti. Al posto mio sicuramente verranno altri volonterosi, altri amanti della giustizia e dell’ordine, della meritocrazia, del diritto, delle leggi. Non ho quindi potuto sentire la trasmissione di Santoro, ma alla fine non mi è più di tanto interessato, visto che gli argomenti, seppur cambiando luoghi e circostanze, sono sempre gli stessi. Che si tratti di scuole, di ospedali, di privati coinvolti, di pubblici uffici, il marcio è sempre marcio, la corruzione, sempre corruzione, il ladro sempre ladro, il furbo sempre furbo. Nulla c’è di nuovo sotto il sole e nemmeno sotto le stelle signori. Al buio infatti si lavora meglio con più discrezione, gli altri dormono e i ladri lavorano. Bene accendiamo i fari . Come diceva il nostro caro Benito Mussolini: “ "Metteremo le luci nei campi”, geniale idea!, illuminiamo la notte a giorno!, teniamo gli occhi aperti, denunciamo i soprusi, anche solo rivolgendoci alle autorità competenti,visto che in Italia non esiste più l’esposto se non come denuncia. Un cittadino non può esporre dei sospetti, non può sollevare dei dubbi allo scopo di convincere le forze dell’ordine a fare chiarezza, no!, deve portare delle prove. Ma come? Non sarà mica un detective? Già prove, come se dovesse fotografare un omicida mentre entra in un’ abitazione, ma non basta!, dovrebbe far comparire nella stessa foto anche il quotidiano con in evidenza la data del giorno per dimostrare che l’omicidio è avvenuto a quell’ora, in quei luoghi. In più dovrebbe preoccuparsi di dimostrare che a compiere l’omicidio sia stato veramente il colpevole, per cui dovrebbe chiedere permesso, entrare sul luogo dell’omicidio e far poi testimoniare allo stesso processo, il farabutto!. Semplice no?. Se per caso dovessi venire a conoscenza di qualche malefatta, queste dovrebbero essere suffragate da prove, le autorità giudiziarie, non hanno tempo né danaro, per cercarle. Infondo sei tu il confidente, mica loro, sei tu il Valichi, loro cosa c’entrano. E poi si sa, le mele marce ci sono dappertutto e con queste la malafede. Certo una trasmissione su rai tre mi ha lasciato pensieroso e perplesso. Parlava di un incidente stradale in Calabria, segnalato ripetutamente all'Arma e sul luogo del quale, sembra che nessuno sia arrivato prima del mattino. Non so come la cosa sia andata a finire. So come invece è andata a finire la mia esperienza che metto orgogliosamente in evidenza. Bene anni addietro, feci un giro sul mal baltico con un amico intermediario ora deceduto, gran conoscitore dei paesi dell’est e dei suoi segreti, in cerca di opportunità commerciali. Fra i personaggi dell’enturage, ho avuto modo di conoscere in questo mondo sotterraneo, persone professionalmente corrette, ma anche personaggi di cui sarebbe stato meglio non fidarsi. Uno di questi era delle vicinanze, una rumena che si vantava d’aver conoscenze altolocate in Romania, sia con contatti personali, sia attraverso i molteplici fratelli, cosa che ho accertato fosse possibile. Ero allora in contatto anche con una dottoressa presidentessa di una ONG. Organizzazione umanitaria non Governativa, collegata all'ONU, di quelle per intendersi che gratuitamente si impegnano a sviluppare l’economia dei paesi emergenti. Quindi, quindici anni fa la Romania la si poteva considerare come nazione emergente. Avrei voluto mettere in contatto l’uno con l’altro. STOP! Sta il fatto che fra le altre cose, la Rumena, a suo dire e da documenti in suo possesso , Dottoressa in legge, abbia incominciato a comportarsi nei miei confronti e verso quello di amici in modo non chiaro e fraudolento. Fra le altre cose la stessa mi aveva fatto delle confidenze, vere o false che fossero, piuttosto preoccupanti. Bene!, per farla breve, ho fatto un esposto firmato in calce, alla guardia di finanza , riguardo a fatti e comportamenti di una certa gravità, di cui ero venuto a conoscenza da lei stessa. Ero conscio del rischio che avrei corso, ma anche fiducioso nella giustizia. Dopo circa un anno, il corpo della G.d.F., non avendo trovato riscontro dei fatti, ha trasmesso gli atti alla procura di Pordenone, la quale seguendo una prassi legalmente corretta, mi ha emanato ordine di comparizione per calunnia. Ho preferito patteggiare piuttosto che incasinarmi ulteriormente in una causa dal dubbioso risultato. La sua parola contro la mia. Ma la legge non guarda, chi sia e cosa faccia una persona, come viva. I tribunali non sono collegati fra loro, le accuse non si sommano, le denunce riguardano i singoli reati e non l’insieme. Per cui dichiarare, che tal dei tali dice d’aver visto stuprare per esempio, può costarti la galera, anche se chi te lo confida dovesse chiamarsi Brusca e avesse sciolto nell’acido il figlio di Badalamenti. Così girano le cose in Italia, e se girano così ci sono pur dei validi motivi. Dopo aver patteggiato in tribunale, per quieto vivere, e per il poco coraggio dimostrato dalle persone gabbate, mi son preso la soddisfazione, due o tre mesi dopo di vedere la figura della stessa e del marito su tutti i giornali in prima pagina. A titoli cubitali l’articolista aveva scritto: “presa banda di criminali in Friuli!” Eh se mi avessero ascoltato, mi son detto. Ingenuità?, spero Dio che non sia così. Forse bastava attendere, oppure no, visto che i reati non erano gli stessi. Ecco ho pensato, avvisi che il tizio dice che caio ha rubato un temperino e ti mandano in galera, poi caio commette un omicidio e ti viene a trovare!. Se va avanti così, ci ritroveremo tutti dentro!. Lo faranno per costruire carceri nuove e più capienti?? Non si sa. Il mio compito di responsabilità nei confronti dell’amico gabbato e della società è stato dimostrato. Tutto questo mentre ero bidello ovviamente! Bene mi son detto: giustizia è fatta!!

Joseph "Joe Cargo" Valachi (22 settembre 1903 - 3 aprile 1971) fu il primo personaggio della mafia a parlare pubblicamente dell'esistenza della mafia stessa e che ha fatto divenire "Cosa nostra" un nome familiare.


Bang!Bang!
Italo Surìs

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