venerdì 25 maggio 2007

tutti alla bella Napoli!


24 maggio 2007

Si parla in questi giorni di crisi della politica e per rendere la cosa ancora più difficile, il nostro caro Montezemolo è sceso apparentemente in campo distribuendo critiche e mettendo zizzania, con proposte e programmi che anche un semplice frequentatore di bar avrebbe fatto davanti ad un buon bicchiere di birra. Avrà avuto anche ragione, ma certo se si dovesse dare ascolto a tutti coloro che vogliono fare o fanno politica , anche populista in Italia, a lavorare resterebbero solo in pochi, gli immigrati e forse nemmeno questi. E' un grosso problema, l'Italia è per caso un paese di poeti, navigatori, pittori, e politici?. Mi pare di si. Ultimamente entrare in politica , sembra sia diventato uno sport molto diffuso, che non richiede nemmeno allenamento. Fra l'altro vendono le ciclette da camera, sono molto comode ed efficaci per tonificare le gambe. Vendono anche vogatori, questi rinforzano i muscoli delle braccia, delle gambe e dell'addome, cose che in politica servono relativamente poco , come secondo me poco dovrebbe servire l'uso della lingua. Il problema è che la lingua di alcuni politici, sempre che la sappiano usare, funge più da pendolo, da oggetto incantatore, che fa entrare in ipnosi la maggior parte della gente. Intanto il furbacchiotto di turno, facendo il gioco delle tre carte, con destrezza, porta a casa l'intero banco. Ma quando impareremo ad essere più disincantati?, quando a crescere e a diventare più maturi?, a prendere come si suol dire la vita nelle nostre mani, senza più bisogno del papà o della mamma di turno che ci guidi, dove vuole?. Abbiamo già visto che non ci si può più fidare nemmeno dei veri genitori, figurarsi quelli acquisiti!. Ma torniamo per finire, al ragionamento e all'esempio dell'allenamento sportivo. Dicevamo che per la politica, deve essere ancora inventato quell'attrezzo che sviluppi , non i muscoli, non le natiche, ma il cervello. Che si badi bene, non è detto che manchi, anche se alcune persone fra i nostri amministratori, camminano con la testa penzolante. No! anzi forse è troppo aumentato unilateralmente, sviluppato nella parte cerebropecuniaria. E' questa, un lobo della massa cerebrale che neuroscienziati hanno scoperto di recente. Negli anni precedenti era celata sotto una massa uniforme di corteccia. E' finalmente con nuove tecniche venuta alla luce. E subito si è capita l'importanza di tale piccolo organo nervoso. Si eccita e s'ingrossa al solo odore della carta filigranata, ma anche al tintinnio della moneta sonante e degli emolumenti, dei privilegi e quant'ancora una classe autoprivilegiatasi, possa creare. La ricetta per il cambiamento? pagare i Deputati ed i Senatori con la paga dei bidelli. Non sarebbe difficile ottenere, senza cambio della Costituzione, l'effetto voluto. Ho sempre pensato che una corsa verso le responsabilità, sarebbero stati in pochi a volerla fare. Ed in Italia di responsabilità e problemi da risolvere, si sa ce ne sono a iosa. Bene, allora Montezemolo vuole entrare in campo, pensa suppongo, di poter far in breve correre l'Italia come ha fatto con la ferrari. Ma la Ferrari correva e molto bene anche prima di lui, quando non era ancora nato, quando non era il pupillo della stirpe degli Agnelli, che tanto hanno dato all'Italia e tanto hanno preso. Enfant prodige della ditta automobilistica che con l'assorbimento di altre realtà italiane del settore, ha affossato nomi come Alfa Romeo, Maserati, Innocenti, lancia e la stessa Ferrari. Tutti nomi di prestigio del settore, nel mondo. Ma veniamo ai giorni nostri. Non a caso il nostro caro Di Pietro ha bloccato la concessione per la costruzione della grande velocità ad una ditta collegata alla Fiat. Lo ha fatto nel rispetto delle regole di aggiudicamento dei lavori, nazionali ed internazionali. Le ditte edili legate alla grande casa torinese hanno sempre avuto grossi appalti all'estero per l'esecuzione di grosse opere. Nulla da eccepire sulla capacità tecnica e sulla professionalità delle stesse, ma qualcosa vorrei dire sulla possibilità di rendere il mercato un pò più fluido come quello dei dipendenti, " flessibile"appunto!. Ciò ovviamente permetterebbe il controllo dei tempi e dei costi, che si sa in Italia, sono sempre per un motivo o per l'altro degli optional, una volta ottenuta la concessione!. A quando l'entrata in campo di Benetton, Briatore, Marzotto, Moratti, Barilla, e Rana con il suo bel faccione?, a quando la scesa in politica degli altri principi ereditieri?. Per ora fra l'altro solo all'ombra di personaggi fantoccio? La politica è una cosa seria, che deve essere condivisa, bilanciata nelle sue componenti, che deve proteggere e fare gli interessi anche di chi non ha rappresentanti in parlamento. Tutti devono avere il giusto ritorno democratico. Altrimenti può succedere come succede in Iraq o in Spagna o in Corsica, o in Irlanda. Dove una minoranza, può creare grossi problemi. Dico ciò poichè ho sentito un lungimirante ed avveduto uomo politico, lamentarsi di una richiesta che proveniva da cittadini nemmeno rappresentati in parlamento! Grossa stupidaggine, sopratutto se detta da un politico di minoranza pergiunta; un vero controsenso!. Sento tanto puzza di schei, come accennato poc'anzi, l'ippotalamo si è risvegliato, ha incominciato a fibrillare velocemente, con frequenza sempre maggiore. "Tutto va male in Italia, non è stato fatto nulla, rischiamo di perdere i soldi che la comunità europea ha stanziato per l'Italia" stanno dicendo in questi giorni. Già sentita questa storia, in una trasmissione televisiva ove si erano confrontati aspramente una politico imprenditrice del settore edile nelle grosse opere ,e Di Pietro. La donna, si lamentava della sospensione di grandi lavori pubblici, fra cui la TAV, Di pietro asseriva che i lavori dati precedentemente non erano terminati, ma erano stati aperti solo tanti cantieri. Fra l'altro vi era mancanza completa di fondi. Una storia all'italiana, che ritorna minacciosa in questo periodo, una gigantesca piovra che affiora dagli abissi di un'oceano inquieto, su cui le nostre piccole e fragili imbarcazioni, navigano inconsapevoli. E poi parlano di disaffezione, poveri italiani che guardano smarriti la diligenza assalita da ogni dove. Ci si mettono anche le liste civiche nuovo escabotage politico, dove presidenti il più delle volte, sono avvocati. Gli stessi che su una causa vinta si prendono il 90% dell'intero costo del procedimento penale, lasciando al danneggiato solo 10%, come per dire che le cause se le fanno per loro e non per i clienti. Altro punto dolente nella nuova finanziaria; una lobby è satta toccata! Ma, gli avvocati dicono i costi ci sono stati, tanti costi; telefonate, fax, appuntamenti, presentazione alla procura, archiviazione delle pratiche etc. etc. E come avvocato, sono stato anche generoso con Lei a non aver applicato la parcella prevista dall'albo, altrimenti lei avrebbe dovuto anche pagare oltre l'importo deciso dal Giudice quale risarcimento danni. Però, sa che soddisfazione aver vinto la causa??? Ecco i nostri cari politici, tutti o quasi, avvocati o professionisti, imprenditori o commercialisti. E poi volete che la gente non si disaffezioni? La politica se paragonata ad una pietanza, dovrebbe essere come un piatto semplice, come la polenta o come l'aringa affumicata se parliamo del Friuli, o come la piadina se parliamo dell'emilia Romagna, e la pizza o la squisita mozzarella di bufala per la Campania. Ecco allora sì il cliente avrebbe il piacere di gustarla, senza paura di rimanerne deluso. Gli resterebbe in bocca un retrogusto delicato, piacevole, che lo renderebbe più propenso ad acquistare nuovamente la stessa pietanza. Pochi piatti quindi, ma buoni. Ecco il segreto di una grande cucina. Ma i politici sono diventati tutti dei grandi chef de range, dei baroni dell'arte culinaria, dei raffinati del palato. Dalle loro mani, escono piatti della novelle cousine, complicati, intrinsi di panne, olii, burro, brandy piatti alla flambè. Piatti pomposi, fatti per sè stessi, con ricette complicate, dagli ingredienti costosi ed introvabili. Tutte cose solo a loro comprensibili, ricette scritte in cirillico e inacettabili per il palato di un povero contadino. Ecco perchè la cucina , ops pardon , la politica italiana non piace. Non è il nostro piatto preferito, lascia l'amaro in bocca. Signori un consiglio?, corriamo tutti alla vicina pizzeria ; alla bella napoli!, ma non chiedete vi prego una margherita!




Ciao a tutti


Italo Surìs

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