lunedì 28 maggio 2007

La mosca lesbica



28 maggio 2007




In genere quando qualcuno odia o disprezza gli omosessuali, sempre che esistano, ha problemi di estrema insicurezza. Dubbi sulla sua reale identità sessuale o paura di essere contagiato, di cedere all’ammiccamento alla tentazione, di provare nuove esperienze, sconosciute per cui affascinanti. E’ la paura che scatena l’odio, ma non paura degli altri, quanto di sé stessi. Se così non fosse, l’atteggiamento innocuo e sotto certi aspetti anche simpatico, perché stridente, di taluni soggetti, non dovrebbe minimamente turbare il sogno di chicchessia. Ma si sa lo ripeto ancora, il diverso fa paura, fa paura perché non si riesce a capire chi realmente sia, come si comporti, se sia o no una reale minaccia per la società, se possa intaccarla con il suo atteggiamento. Si pensa all’omosessualità come ad una malattia virale, pericolosa, che può trasmettersi, dilagare senza freno, può scavalcare barriere, barricate, muri innalzati dal perbenismo e dall' ipocrisia, indebolire un sistema, composto apparentementemente da machi da uomini con gli occhiali scuri e la divisa da combattente , proprio come erano i nazisti. I nazisti, i tedeschi, rappresentavano l’esercito più forte del mondo negli anni trenta, assieme ai fascisti italiani e spagnoli, inneggiavano alla mascolinità alla forza al coraggio alla potenza del vero uomo, quello muscoloso, quello senza macchia e senza paura. Il combattente sprezzante e coraggioso che non indietreggiava nemmeno dinnanzi alla morte. Non è certo una novità che fra costoro i maggiori esponenti si sollazzavano con persone dello stesso sesso, rincorrendosi nudi alle feste del partito ed inchiappettandosi di brutto. Procioni con la croce uncinata. Allora, come la mettiamo? semplice l’omosessualità non guarda in faccia nessuno, e non si può bloccare o nascondere nemmeno camuffandosi con una divisa, di qualsiasi colore essa sia. E’ un vestito mentale che si vuole celare o non riconoscere, ma che probabilmente interessa il 10% o più delle persone , di ambo i sessi. E che sta dilagando, come un fiume in piena, inarrestabile e sapete perché?, perché non è altro che un problema mentale, caratteriale, che si può riscontrare facilmente in moltissime persone. Analizziamo la cosa da questo semplice punto di vista. Tutti alla televisione abbiamo visto e conosciamo, attori e cantanti omosessuali, e questo è il primo punto da sottolineare. Il desiderio di apparire, di piacere, di farsi bello, di attirare consensi. Poi in questi personaggi si può osservare la caratteristica di ridere per un non nulla, di essere perennemente eccitati , da cui la parola in americano Gay, allegro appunto!. Infine l' atteggiamento eccentrico e strano. Per ultima cosa la rigidità del portamento del corpo, come se camminassero con una scopa infilzata nel c..lo o fossero completamente ingessati. Bene, io di atteggiamenti così ne vedo e ne ho visti a migliaia, girando per le città durante la mia esistenza, li noto ancora adesso, vedo tante donne e ragazzi ridere scioccamente. Come d’altronde dicevano i romani:"risus abbundat in ore stultorum, si è detto tutto; sono semplicemente degli stolti, delle persone egocentriche e, con un forte narcisismo interiore, che, come ho scritto nelle prime righe di questo post, stanno aumentando di numero. Sperano di far colpo, irrigidendo il loro corpo con pressioni enormi, procurate dall’ansia d’ottenere il massimo consenso e dalla paura di non riuscire ad essere quello che la società vuole apparentemente che si sia. Se dovessi cambiare mestiere, farei sicuramente lo psichiatra o lo psicologo, dato che già mi ero iscritto per un anno, dopo la maturità, a questo affascinante indirizzo, in quel di Padova. Sicuramente ora avrei tanto lavoro, ne sono convinto. Ma non è detta l'ultima parola. Basta osservare, guardarsi attorno e si capisce dove stia andando il mondo: in un gay pride universale e collettivo; tutte prime donne, con le penne di struzzo attorno al collo e con i tacchi a spillo. Un vestito mentale che anche se celato da abiti alla moda, compare indistintamente in ogni momento. Non amo gli omosessuali per questo motivo. Un motivo molto semplice e non razziale; la loro frivolezza, la mancanza assoluta di serietà comportamentale. Non approvo la richiesta di adozione di un figlio in una coppia dello stesso sesso, perché ovviamente l'ambiente in cui sarebbe costretto a vivere, sicuramente contaminato, minerebbe psicologicamente la struttura mentale e psicologica dell'addottato. Per il resto, sulla convivenza fra persone dello stesso sesso o sulla formazione di famiglie allargate, penso che più di tanto lo Stato non possa e non debba intervenire. Sarebbe un’interferenza in una sfera che deve rimanere libera espressione personale. Si può, più o meno condannare il comportamento esclusivamente sotto l'aspetto morale di uno o dell’altro, ma sempre sotto un punto di vista prettamente personale. Se è per questo di cose da condannare moralmente ce ne sarebbero a iosa, per cui, un atteggiamento di comprensione e l’astensione da giudizi affrettati ed inutili, sarebbe secondo me il miglior atteggiamento da tenersi. Poi si sa, siamo liberi di fare quello che si vuole, sempre che non si commettano reati e non si faccia del male a nessuno. La professoressa di Pordenone, ormai famosa in tutto il mondo con il nome di Isabella la Tr..a, sotto un certo aspetto è una gay, se lo intendiamo come termine puro. Una persona felice, drogata da un concetto errato di felicità, che sprigiona, e lo si vede molto bene nelle foto, in occasione delle sue esibizioni sessuali. Quando è al centro dell’attenzione di più uomini. In quei casi, si fa trattare come una cosa, non ha amore per sé stessa , per il proprio corpo, e la droga che le dà la felicità più assoluta consiste probabilmente, nell’essere desiderata da più persone e rendere nel contempo loro felici. E' come se avesse davanti a sè tanti specchi in cui riflettersi. Esibizionismo puro!. Misura la propria felicità proprio con il numero di , uomini che invita a partecipare alle orge collettive. Il suo ragionamento dovrebbe essere questo: “ Più uomini rendo felici, più sono brava, più sono felice”. Ma signori questo è un atteggiamento abbastanza diffuso mi pare, se non nella sfera sessuale, anche in altre situazioni in cui vi è identificazione fra felicità e comportamento o risultato. Di esibizionisti ormai se ne trovano da tutte le parti, perfino nel confessionale!. Mi ricordo che una volta feci questa osservazione a qualcuno con cui affrontai questo discorso. La felicità può dipendere da più droghe: Dal potere, la più pericolosa; Dal sesso, anche questa abbastanza difficile da gestire e controllare; dal lavoro, dalla politica, dalla pulizia eccessiva, dalla ricerca della bellezza a tutti i costi, Dall’accumulo di danaro, dalla troppa devozione religiosa, dall'alcool, dalle droghe vere, dal fumo, etc, etc. Insomma da tutti gli eccessi, da tutte le manie, che all’apparenza rendono Felici e quindi GAY. Il problema allora deve essere affrontato a monte, con un cambiamento radicale degli obbiettivi, con la profilassi psicologica dell’intera famiglia, per scoprire quali siano le cosiddette zone erronee del nostro modo di vedere, quali le nostre paure, che compensiamo con eccessi di allegria. Depressioni neutralizzate da esaltazioni!! Quindi siamo arrivati alla conclusione e alla definizione. Abbiamo trovato il vero motivo dell’ omosessualità. Quella perlomeno, non scelta consapevolmente per esclusivo piacere sessuale come nuova esperienza erotica, come ultimo anello mancante di una vita di esperienze diverse nella sfera della libido, ma LA DEPRESSIONE. Ci siamo arrivati casualmente, assieme, facendo delle analogie, degli assiomi, in cui sapete sono bravetto. Una teoria che dovrebbe corrispondere appieno alla realtà. Ma signori la depressione non sta forse come dicevo agli inizi dilagando?? E le motivazioni dell'espandersi di questa malattia, non sono per caso quelle sopra esposte??. Allora dico io baciamoci tutti sulla bocca!!!, ( puah!; forza con l’espressione di disgusto!). Oppure, più realisticamente, iniziamo a fare sul serio, a guardarci attorno, a cambiare obbiettivi, per non aumentare il numero di gay infelici. Oggi mi sono permesso di parlare di questo spinoso e serio argomento perché alla televisione ho assistito all'agressione da parte di facinorosi, contro la delegazione del gay pride in Mosca. Indubbiamente il Governo Russo ha percepito questa manifestazione, come un’ingerenza politica, un metodo per scardinare dall’interno quella forma di ferrea gestione del potere, un sistema che ricorda appunto da vicino la dittatura nazista. Ove il pericolo di contagio dei costumi, era appunto visto quale possibilità di indebolimento dello stato, della sua potenza, della sua forza. L’attacco dei naziskin ne è stata la prova lampante. Una forma antidemocratica, un boomerang politico, una aperta sfida a tutte le democrazie, perpetrata da uno Stato che ha, a quanto pare, molte cose da nascondere. Gli ultimi avvenimenti, dalla Cecenia alle uccisioni di giornalisti ed imprenditori, mettono in evidenza ogni giorno di più, il reale volto della grande e sfortunata Russia. Paese che io fra l’altro amo moltissimo, per la sua cultura , le sue tradizioni, le sue sofferenze passate e recenti. Per i suoi geni, i grandi condottieri e zar. Una grande storia quella della Russia, che nell'illusione da parte di vecchi dirigenti di partito di ritornare nuovamente una grande potenza a livello mondiale, deve apparentemente assoggettarsi pericolosamente, al volere del novo piccolo zar e del suo enturage vestito di verde.





http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:HitlerSpeech1.gif


Oscar Fingal O'Flaherty Wills Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 - Parigi, 30 novembre 1900) fu un eccellente letterato, poeta e controverso artista irlandese

ciao

Italo Surìs

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