mercoledì 9 maggio 2007

Un fico di nome Mario




09 maggio 2007



Una volta quando si parlava di qualche persona non molto sicura delle proprie convinzioni politiche, si soleva dire: " è come un ravanello", rosso fuori ma bianco dentro: Dove il bianco era il colore della Democrazia Cristiana el il Rosso quello dei Comunisti Italiani. Questa la dice lunga sulle abitudini di certi personaggi, nelle cui tasche trovi due, tre, quattro tessere di partito diverse, da esibirsi in caso di necessità o con l'uno o con l'altro. Ma si sa le cattive abitudini non si perdono mai ed ancora oggi i voltagabbana o coloro che saltano sul treno di turno, ce nè a iosa. Nella mia vita, anche se non mi sono mai impegnato in modo approfondito in politica, ho avuto anch'io l' opportunità di militare fra giovani nostalgici delle camice nere. D'altronde se ricordate una delle foto inserite nel presente Blog, mio padre era una camicia nera. Ricordo un fatto abbastanza singolare. Sempre giovane studente andai ad un comizio di Almirante, un eccezionale oratore, un bravo politico, che apprezzavo molto. Ero in piazza a Sacile e mi ero per così dire appartato dietro ad una colonna dei portici, osservando il palco da cui l'oratore con foga, faceva il suo discorso. Allora la politica la si faceva ancora fra la gente a contatto con la folla , risvegliando nel pubblico emozioni contrastanti, gioia, approvazione e perchè no anche pianto. Il leader era amato, venerato, veniva visto come la soluzione di grossi problemi da cui l'Italia stessa doveva risollevarsi. La piazza era piena e ad ogni frase ad effetto, il popolo sollevava ovazioni, roboanti , applausi, grida, nuovi applausi. Anch'io applaudii, gridai la mia ammirazione, diedi la mia convinata approvazione. Bene quando feci la domanda per militare con l'intento di assolvere il servizio in qualità di ufficiale di complemento nell'arma dell'artigleria, venni a sapere che non c'erano grossi problemi per essere inserito nel corso AUC, vi era nel mio curriculum però un unico piccolo neo, e i nei si sa sono neri..cosa può essere stato?, quella partecipazione.........????? . Bene, poi si sa, la vita segue il suo corso, ti ritrovi in condizioni diverse, lavori con operai, ne vedi la fatica, i sacrifici, ti riconosci in loro anche se i datori di lavoro vorrebbero che ci fosse un distacco, che i ruoli fra le classi sociali e le figure nell'ambiente di lavoro fossero netti, ben definiti. Probabilmente pensando alla rigidità di livello fra chi ordina e chi esegue, senza neppure prendere in considerazione la possibilità di una collaborazione responsabile, un impegno comune, condiviso, costruttivo, nel rispetto delle singole competenze e capacità. Proprio oggi mi sono fermato ad osservare un cantiere edile lungo la strada. I manovali stavano lavorando celermente alla costruzione di un muro di recinzione. Come sono abituato a fare , mi fermo sempre ad osservare chi lavora per giudicare per imparare di tutto, o un pò di tutto. Il geometra responsabile del cantiere mi si avvicina e gentilmente mi chiede: " Cerca qualcuno?". Ed io " No!, cerco qualcosa!, cerco d'imparare!!", mi ha battuto divertito una mano sulla spalla destra ed è tornato al suo lavoro. Sì questo è la vera raccomandazione che serve per crescere, a rendere sicuro il proprio futuro, a non temere del domani e sapersela cavare in ogni frangente, in tutte le situazioni. Io avrò cambiato posto di lavoro sicuramente una quindicina di volte nella mia esistenza, se bastasse! Due o più sono le cose che sconfiggono la disoccupazione e con essa la miseria. La caparbia, l'amor proprio, la dignità, ma sopratutto l'intelligenza e la cultura. Senza questi presupposti e senza Umiltà si va avanti solo in Italia. Ma non sarà così per molto, ve lo garantisco. Non più di tre, cinque anni; poi tutto cambierà, ormai neri e rossi stanno procedendo speditamente verso questa direzione, la medesima . Anche loro , i politici, si stanno accorgendo che si devono giocoforza guadagnare la pagnotta, con risultati concreti, con capacità, professionalità, mettendosi in discussione. La muffa resterà ancora un pò in quelle umide soffitte chiamate partiti, poi al sole del rinnovamento si asciugherà, all'aria dell'innovazione e della vera capacità umana, si seccherà per sempre. Sarà così per un semplice motivo: non è possibile umiliare l'intelligenza e l'orgoglio umano per troppo tempo, senza poi pagarne pesantemente le conseguenze. Ora io mi ritengo un frutto strano, una susina o meglio ancora un fico; Nero e ruvido fuori, ma rosso e tenero dentro! Già se dovessi fare un partito tutto mio, lo chiamerei: il partito del Fico!!!




Mandi, mandi



Italo Surìs




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