mercoledì 23 maggio 2007

Vecchio Ardore V

23 maggio 2007

L'amore non ha età 5°




Esse rappresentano i legacci del passato, nodi da rompere, legami da recidere obbligatoriamente, anche con i denti, sebbene ciò possa comportare dolore, ansia, paura. Paura???, ma cos’è la paura Mario, esiste?, non l’hai mai avuta, oppure no, ne hai avuta talmente tanta che ormai nulla ti intimorisce. Neppure il dolore fisico che provi costantemente come se fosse un cilicio, che ti porti da tutta la vita attorno ai fianchi, sotto le vesti. Spine pungenti e dolorose che però ti rammentano come veramente sia la vita, che la stessa non è fatta di sogni, ma di dolorosa infelice serenità. E poi la paura era da te messa in conto, sapevi che sarebbe arrivata, con la violenza, con l’ira di chi ti voleva imporre un’idea che ritenevi errata, di colui a cui avresti dovuto ciecamente ubbidire, e al quale hai sempre orgogliosamente opposto con tutte le forze, il tuo punto di vista, la tua opinione, le tue ragioni, anche gridandole ai quattro venti, anche sfidando la sua frustrazione, tramutatasi in rabbia violenta. Avresti potuto accondiscendere, essere più diplomatico ma si sa non hai mai voluto nella tua vita fare dei compromessi nemmeno alla tenera età, considerando giusto solo ciò che è giusto, bianco ciò che è bianco, nero ciò che è nero, nessun grigetto, ma due colori ben distinti. Hai sempre pagato per questo, ma alla fine la vita ti ha dato ragione. Perché ammettere colpe non tue?, perché pagare per altri, farli crescere sulla tua pelle?, non ti è mai piaciuto tutto ciò e a questo ti sei sempre e giustamente ribellato. Hai iniziato a pagare fin dalla prima infanzia , sia fisicamente che psicologicamente, per questo carattere testardo, da macho. Quanto tempo è passato da quando, ormai adulto, hai incontrato casualmente quello che nella primissima infanzia chiamavi zio bobò??, due, quattro o più anni?. Lo chiamavi zio bobò perché era il contadino nella cui casa abitavate in affitto e che andavi a trovare mentre mungeva o accudiva il bestiame. Fu contento di vederti quel giorno che lo incontrasti. Ti voleva molto bene quando da piccolo, all’età di circa tre anni gli giravi fra i piedi, rompendogli le scatole, chiedendo in continuazione: “ cos’è questo?, cos’è quello?,cosa stai facendo? Perché fai così?”, o esclamavi stupito “Ohhh bobò, bobò”, indicando con il piccolo dito proteso in avanti, gli animali nella stalla. Ti rammentò un fatto quel giorno, un fatto di cui non eri apparentemente a conoscenza, o che avevi completamente rimosso dalla tua mente. Ti disse che una mattina ti trovò fuori casa, completamente nudo, febbricitante, in mezzo alla neve. Era inverno, mi confidò,mi vide e immediatamente mi portò in casa sua, per asciugarmi e accudirmi. La febbre era molto alta precisò. Ma com’è possibile mi chiedo ancora adesso, com’è possibile che un bimbo di tre anni fosse fuori casa completamente nudo e febbricitante?, ero sfuggito al controllo?, non c’era nessuno in casa?, ma come mai ero nudo?.


Alla prossima puntata.




ciao


Italo Surìs

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